A spasso per Urbino: 10 (+1) tappe imperdibili
Impossibile non innamorarsi di Urbino, con le sue magiche atmosfere rinascimentali, ma non solo... Ecco la nostra esperienza e i nostri consigli per visitare la “città ideale” e Patrimonio Unesco.
di Marzia Mazzoni
Eravamo innamorati di URBINO ancora prima di andarci, saranno stati i racconti di amici che hanno avuto i figli qui a frequentare l'Università che ce l'hanno raccontata nelle sue suggestioni, saranno stati i documentari visti in televisione, la “città ideale” era da tempo una meta inserita nell'elenco degli itinerari da realizzare in camper...
Chissà se pure voi tenete questa sorta di wishlist?!?
31 ottobre 2019 – giornata del trekking urbano – un appuntamento che da qualche anno fa riscoprire luoghi di rara bellezza con una bella camminata nel centro storico; ci siamo iscritti per questo evento nazionale, anno domini 2019, proprio a URBINO e così abbiamo colto l'occasione, finalmente, di visitare la città di Raffaello, di Carlo Bo, di Giancarlo De Carlo ancora prima di Federico da Montefeltro, così come la famiglia Albani, nomi illustri che hanno amato questa città e hanno contribuito a darle un aspetto di città magicamente affascinante.
Trekking urbano a Urbino, sembra un gioco di parole... E l'entusiasmo in attesa di questa visita cresce nei giorni precedenti alla partenza.
Maltempo o no, siamo partiti comunque verso questa meta, inutile rimandare, l'avremmo nuovamente lasciata come “sogno nel cassetto”. Avevamo deciso di trascorrere un paio di giorni, per vivere la città, non solo visitarla, perché URBINO VA VISSUTA, è ricca di magiche suggestioni, ve ne renderete conto di persona quando ci andrete.
Metà giornata con la guida del trekking urbano e il resto del tempo a spasso da soli alla ricerca del bello e del buono.
URBINO è il Trionfo del Rinascimento, una città ideale, o meglio “l'unica città ideale che esiste nella realtà” come l'ha definita Vittorio Sgarbi.
URBINO è la città dove il centro storico ha la pavimentazione a sampietrini dove il rumore inconfondibile delle ruote dei trolley degli studenti che vanno e vengono ci fa riflettere della loro imponente presenza qui, dove i loro nomi sono scritti a penna sui campanelli dei palazzi storici, perché ormai il centro è abitato da loro (il numero degli iscritti alla sua Università supera il numero degli abitanti!), questo fa ben comprendere come Urbino sia una città viva e attiva.
Ma il fascino di Urbino è anche camminare in questo saliscendi di viottoli, stradine, un groviglio di viuzze che regalano scorci unici e incantevoli, ogni nicchia, ogni piazzetta, ogni angolo, ogni passaggio segreto è suggestione e stupore. In alcuni tratti ci ricordava Gubbio o altre città del centro Italia, poi abbiamo smesso di paragonarla ad altri centri urbani, perché Urbino è unica!
Non vogliamo però raccontarvi di Urbino come se leggeste una guida turistica, ma vogliamo trasmettervi un'esperienza a Urbino, per l'appunto la nostra esperienza.
Urbino esiste da sempre o meglio dal periodo romano quando si chiamava Urvinum Metaurense, poi vide periodi di decadenza, rinascite, massimo splendore, ma anche terremoti, uno di questi nel 1789, che si disse “durò tanto quando un Padre Nostro”, ma vogliamo invece farvela conoscere attraverso tappe imperdibili per farvi coinvolgere e avvolgere da questa bellissima città.
Qualche cenno geografico e storico, giusto per farvi meglio comprendere l'aspetto della città.
URBINO, dal 1999 fa provincia insieme a Pesaro, ha un'altitudine di 451 metri s.l.m., sorge su due colli: il poggio e il monte, dove piazza della Repubblica è la sella; la sua attuale bellezza e importanza è grazie a uomini che nel corso della storia amarono a tal punto questa città da contribuire a renderla UNICA.
Sarebbe bella vederla dall'alto con le sue mura che la racchiudono, i bastioni, i palazzi storici dove spiccano i 2 torrioncini di quello ducale, i campanili; la “città ideale” è da sempre punto di incontro della cultura da Raffaello che qui nacque, così come nomi noti come Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini che qui vissero e lasciarono opere.
Dopo questi preamboli siamo pronti per andare a spasso per URBINO, seguiteci in queste 10 imperdibili tappe (prima però vi consigliamo di passare all'UFFICIO TURISTICO in via Puccinotti 35 a ritirare la guida turistica con la mappa della città, nonché gli orari di visita dei monumenti).
1 – Chiesa di San Francesco – cappella Albani
Viene considerato il Pantheon di Urbino perché qui sono sepolti tanti nomi storici, come i genitori di Raffaello (il pittore Giovanni Santi e la moglie Magia Ciarla), così come Federico Fiori, conosciuto come il Barocci. La guida che ci accompagna nella visita (programma del tour del trekking urbano) ci fa notare la bellezza di questo complesso, perché oltre alla chiesa c'è anche il convento dei frati francescani, svetta un campanile in stile gotico di raffinata bellezza e contraddistinto dai colori bianco e rosso. La chiesa fu ampliata, non conserva le proporzioni originali, questo lo si nota dal fatto che le porte non coincidono con gli archi del portico, un tempo era soltanto a due navate.
L'interno della chiesa è suggestivo, sul pavimento le lapidi con i nomi noti di chi è sepolto qui, così come negli altari laterali, un bellissimo quadro del Barocci (Federico Fiori) sull'altare maggiore “il perdono di Assisi”, dove spicca il colore rosso e una luce incredibile, la guida ci racconta di questo pittore che ebbe meno fama di Raffaello, entrambi nativi di Urbino, per il suo carattere schivo, introverso e sospettoso, ma però non meno importante come artista.
Incontriamo nella Chiesa di San Francesco un frate francescano, che vive qui nel complesso conventuale adiacente. Scopriamo che i frati francescani di Urbino sono specializzati nella grafologia (nel 1978 analizzarono lo scritto di Aldo Moro durante la sua prigionia in seguito al suo sequestro da parte delle Brigate Rosse, soltanto per fare un esempio!), collaborano con scuole, tribunali e tante altre realtà in cui lo studio della scrittura rivela tante informazioni.
Completa la visita a questa chiesa, la cappella Albani, che porta il nome del Cardinale, famoso per il suo amore per l'arte e per il suo importante ruolo di mecenate. Un luogo di rara bellezza, che però non è normalmente aperto al pubblico (se volete visitarla, vi consigliamo di contattare i frati al numero 0722 328764).
2 – Casa natale di Raffaello e tecniche di incisione
Lasciata la Chiesa di San Francesco, si imbocca via Raffaello, tutta in salita, siamo lato monte, al civico 57 quella che fu in primis la scuola di Giovanni Santi, la più ricca bottega della città, pure lui pittore e padre di Raffaello, così come l'abitazione che vide i natali del grande pittore che qui nacque il 28 marzo del 1483. Raffaello morì giovane, all'età di soli 37 anni, nel 1520 e gli storici dell'epoca motivano il suo decesso causato da una febbre che si protraeva da alcuni giorni, conseguenza di una vita dissoluta e di “eccessi amorosi”.
La visita della casa è a pagamento (solo contanti – novembre 2019), ma vi assicuriamo che ne vale realmente la pena di entrarci.
L'edificio è a più piani e ci si rende conto di quanto la famiglia di Raffaello potesse essere nobile dagli spazi a disposizione ma soprattutto dalla presenza di un pozzo privato che consentiva di avere sempre acqua corrente, cosa non diffusa per quell'epoca.
Al pian terreno è possibile visitare anche la mostra dedicata all'incisoria artistica. Noi abbiamo la fortuna, grazie al percorso del trekking urbano, di poter assistere a una dimostrazione dell'arte incisoria e soprattutto di farci raccontare da un esperto la differenza tra le due tecniche d'incisione: a bulino e la xilografia (o silografia). E il vanto di questa città è quello di aver avuto i più grossi incisori, un'arte che si affianca a quella della pittura che già ne è ricca per i nomi noti già menzionati.
Una lunga salita fino alla fine di via Raffaello dove trovate la statua del celebre pittore e poi proseguendo, un piccolo sforzo e poi si raggiunge la Fortezza di Albornoz.
3 – il punto più panoramico di Urbino: rocca o fortezza Albornoz
Ci siamo chiesti tante volte, da quale punto della città fosse possibile fotografare la inconfondibile immagine iconica di Urbino dove si ammira Palazzo Ducale con i suoi torricini, nonché tutta la scenografica vista degli edifici che rappresentano la “città ideale”.
La risposta è: nel parco della Resistenza presso la rocca o fortezza Albornoz, il punto più alte del lato montagna (monte di S.Sergio) di Urbino, dove sorge questa costruzione edificata nella seconda metà del XIV secolo per funzioni difensive. Qui l'effetto WOW è assicurato!
Nonostante il maltempo riusciamo ad ammirare lo splendore della città e soprattutto a localizzare i vari punti di interesse che vediamo indicati sulla mappa.
Un cartello che indica che qui nel parco si organizzano feste di laurea ci fa sorridere e ben comprendere ancora una volta che la presenza dell'Università e degli studenti è il patrimonio della città, culturale, economico e non.
4 – Oratori di San Giovanni e San Giuseppe
A Urbino sono presenti otto oratori, questi due sono imperdibile per la loro straordinaria bellezza, quello di San Giovanni viene definito “la Cappella Sistina delle Marche”.
La visita di entrambi è a pagamento (anche qui contanti), all'entrata viene fornito un foglio, da rendere all'uscita che accompagna il visitatore ad ammirare questi luoghi dove lo stupore è assicurato!
L'Oratorio di San Giuseppe fu fondato dalla confraternita omonima fine XVI secolo, l'edificio è composto da due cappelle, quella maggiore che è la chiesa vera e propria, riccamente affrescata e quella minore che conserva un suggestivo presepe in stucco del 1560 con i personaggi in grandezza naturale. Bello, bello, bello!
Se l'oratorio di San Giuseppe ci ha lasciati piacevolmente colpiti, quello di San Giovanni ci lascia letteralmente folgorati dalla bellezza del luogo... Se lo chiamano la “Cappella Sistina Marchdelle e” un perché c'è...!
Gli affreschi dei fratelli Salimbeni da San Severino sono i protagonisti di questo oratorio, un ciclo di affreshi dei primi anni del 1400. Prendetevi tempo per ammirare i colori, la minuziosa cura dei particolari, il sacro e la vita quotidiana ben rappresentati in queste straordinarie opere, ma anche lo straordinario contrasto tra l'oro e i soffitti scuri.
Se la salita fino a monte vi ha fatto venire un certo languorino, vi consigliamo una pausa con quelli che sono i due simboli di Urbino: la crescia sfogliata e la casciotta DOP.
5 – Crescia sfogliata e casciotta DOP (tappa gastronomica!)
Piccole botteghe dove si compra e si mangia la crescia sfogliata, Urbino ne è piena, quelli dove c'è la fila di studenti sono i migliori, loro conoscono quelli dove il rapporto qualità/prezzo è migliore e soprattutto hanno la possibilità di provarne tanti di locali!
Noi, nei due giorni di permanenza a Urbino, ci siamo “drogati” di crescia sfogliata, mangiata in queste botteghe o acquistata nel supermercato cittadino del Conad dove la vendono di produzione artigianale e poi divorata in camper, ma lo confessiamo che questa sorta di piadina ci ha letteralmente folgorati.
Come nasce la crescia sfogliata?
Si narra che il sole, sedotto dalla bellezza di Urbino, un giorno si avvicinò così tanto alla città per rimirarla che s’impigliò in una delle due torri ducali e la sua forma infuocata ispirò una giovane fornaia nel realizzare una focaccia sfogliata che, per la leggera lievitazione e il desiderio di volare alto fu chiamata “crescia”. Farina, uova e strutto gli ingredienti.
Dove mangiarne di buone? Alla rosticceria di via Santa Margherita, al Ragno d’oro, all’Aquilone o comunque dove vedete fila...
All'interno della crescia la farcitura è fantasiosa e vasta, da salumi a verdure, formaggi ecc... Ma la “sua morte” secondo noi è con il prosciutto di Carpegna DOP (una località che dista una quarantina di chilometri da qui), rucola e casciotta d'Urbino DOP.
Casciotta e non caciotta, non sbagliamo a dirlo... Perché questo nome la distingue dalle altre! La casciotta di Urbino era la preferita di Michelangelo, che nella sua dispensa non mancava mai e si dice che acquistò delle terre in questa zona per assicurarsi questo formaggio.
È un formaggio molto versatile, sia cotto che crudo e con la crescia sfogliata si sposa al meglio!
Chissà se anche voi dopo aver assaggiato la crescia di Urbino, vi troverete a discutere scherzosamente, in un confronto di gusto tra moglie e marito, se sia meglio la crescia sfogliata o la piadina romagnola? Noi l'abbiamo fatto!
Rifocillati e appagati da questa delizie, proseguiamo il tour alla scoperta di Urbino, archiviando la parte del monte, ora andiamo verso quella del poggio, partendo da piazza della Repubblica da dove eravamo partiti. Prossima tappa è il Palazzo del Collegio Raffaello.
6 - Palazzo del Collegio Raffaello detto anche Collegio Scolopi
Un edificio imponente che si affaccia su Piazza della Repubblica e via Vittorio Veneto, un grande portico dove si trova anche il Circolo Cittadino, uno spazio della città per la città, un luogo d'incontro frequentato anche da Carlo Bo (1911-2001 critico letterario, traduttore, accademico, politico italiano), qui a Urbino fu Rettore dell'Università a cui dedicò veramente tanto.
Ma torniamo al palazzo del Collegio Raffaello, qui studiò pure Giovanni Pascoli, in quanto fu destinato da Clemente XI come centro per l'attività educativa della classe dirigente di Urbino.
Bello il cortile interno, dove si trova anche un localino con prodotti a km 0.
Proseguiamo su via Vittorio Veneto la nostra camminata alla scoperta di Urbino, dove si incontra sulla destra via volta della Morte, apparentemente un luogo lugubre, ma storicamente in città è famoso per essere luogo di incontri notturni tra universitari... Vicolo che ha dato il nome anche a un libro di Aurelio Picca, un giallo che racconta di due studenti universitari.
Insomma, sembra proprio che questo vicolo abbia il suo fascino da dedicargli qualche minuto da fotografare e immortalare.
Ancora pochi passi per entrare nel CUORE DI URBINO: piazza duca Federico e piazza Rinascimento.
7 – il CUORE DI Urbino
Un luogo di straordinaria bellezza, un ampio spazio dove si affacciano gli edifici più significativi di Urbino:
- palazzo Ducale
- obelisco egiziano
- chiesa di San Domenico
- il museo diocesano Albani
- la cattedrale (attualmente chiusa per restauro)
Non stiamo a raccontarvi lo stupore di entrare dentro a palazzo ducale e visitare i vari piani, degli stupendi cimeli contenuti all'interno del museo diocesano, così come la mostra di Raffaello (non ci sono tantissimi quadri del pittore, ma anche quelli degli “amici di Urbino” meritano di essere ammirati).
*All'interno di Palazzo Ducale ogni stanza ha un suo perché e un suo fascino, ma vi assicuro che lo studiolo di Federico da Montefeltro, rimasto integro nei secoli, è uno spazio di una bellezza mozzafiato, difficile da raccontare, ma assolutamente da vedere!
Prendetevi tempo e andate a visitare TUTTO, perché TUTTO merita di essere visto!
Una curiosità? Mettetevi al centro di piazza Duca Federico quando c'è poca confusione, meglio al tramonto e provate a parlare e a cantare. Sentirete echeggiare la vostra voce, questo ECO è grazie alla struttura di questo spazio, l'aveva studiata bene Federico da Montefeltro perché la sua voce rimbalzando si amplificasse nella cassa acustica della piazza, questo gli permetteva di affacciarsi a una delle finestre e parlare al popolo con la consapevolezza di essere udito da tutti.
8 – Palazzo Passionei – Paciotti
Da questa bella piazza rinascimentale, ci talloniamo per raggiungere un bellissimo palazzo storico. Percorriamo via San Domenico, questo vicolo chiamato e conosciuto dagli urbinati come “via della polmonite” perché fresco e con spifferi a ogni stagione!
In via Valerio si trova questo che viene considerato il palazzo civile più bello dopo palazzo ducale, dove l'eleganza del Rinascimento è presente e la si percepisce. Stemmi, colori quali l'oro e l'azzurro, dettagli negli stucchi, nei corrimano, nei decori lo rendono di una bellezza raffinata e di grande pregio.
Al piano superiore è custodia la biblioteca Carlo Bo, un patrimonio culturale formato da oltre 100.000 unità bibliografiche, con questi numeri è da considerarsi una tra le più grandi biblioteche personali italiane, che nell'anno 2000 fu donata all'Università di Urbino dallo stesso benefattore, per l'appunto Carlo Bo.
Al pianterreno, nel cortile interno, attraverso gli archi è possibile ammirare il panorama verso la vallata.
Dai libri ai dipinti, proseguiamo la nostra scoperta e andiamo a visitare uno spazio molto interessante chiamato il Compasso, che dista circa 200 metri da Palazzo Passionei.
9 – il Compasso – atelier di restauro
In Via Aurelio Saffi, ex chiesa di San Paolo, ci accoglie nel suo spazio ricco di opere d'arte Michele Papi, restauratore da una vita. In una città ricca di arte, è interessante scoprire da vicino questa professione!
Cogliamo l'occasione per farci raccontare di questo suo lavoro, che necessita di molta pazienza, tempo e passione, perché come dice Michele Papi “si sa quando si inizia un restauro, ma non si sa quando finisce”.
È ormai diventato un lavoro di equipe dove necessitano studi, diagnostiche, analisi, obiettivi e soprattutto pazienza, tanta pazienza!
La bottega è una mostra, ci affascinano questi quadri che attendono di essere recuperati, così come altri oggetti di valore. Cattura la nostra attenzione un lampadario di forma strana. Chiediamo delucidazioni. È la Stella Ducale, uno straordinario manufatto formato da ferro battuto e vetro, la sua forma per l'appunto una stella tridimensionale, un oggetto ispirato ai solidi platonici del matematico Luca Pacioli (1447 – 1517).
Salutiamo Michele Papi e lo lasciamo al suo lavoro e noi proseguiamo la visita di Urbino raggiungendo il punto più a ovest della cinta muraria cittadina, dove si trova uno dei tanti bastioni. La vista sul Montefeltro sarebbe di grande fascino se non fosse così grigio, il maltempo non ci ha graziati in questa visita... Ahimè...
Prossima tappa è Teatro Sanzio e la Rampa elicoidale.
10 - Teatro Sanzio e la Rampa elicoidale
La particolarità di questo edificio è che sorge sulla parte superiore del bastione della Rampa elicoidale, quest'ultimo si trova proprio di fronte al Palazzo Ducale, lo stesso lato con i torricini che si ammira dal belvedere presso la fortezza Albornoz.
Ma a che cosa serviva questa rampa elicoidale? Fu progettata da Francesco di Giorgio Martini all'interno di un torrione e questa scala a lumaca serviva al Duca di percorrerla a cavallo, quindi di accedere direttamente a Palazzo Ducale.
La percorriamo, ha un fascino incredibile, ci porta fino a borgo Mercatale, dove si trova anche un parcheggio.
Raggiungendo porta Valbona e percorrendo via Mazzini si ritorna a Piazza della Repubblica.
Ultima tappa qui a Urbino è la Chiesa di San Bernardino che raggiungiamo con il camper perché si trova a circa 2 o 3 chilometri da Urbino.
(+1) – Chiesa di San Bernardino – mausoleo dei Duchi
Il suo nome per intero è Chiesa di San Bernardino degli Zoccolanti, un edificio che sorge su una collina poco fuori Urbino dove riposano i duchi della città.
La chiesa presenta una sobria facciata, al cui interno spiccano i cenotafi di colore nero, uno di fronte all'altro, dove riposano Federico e Guidobaldo da Montefeltro, quest'ultimo figlio di Federico e di Battista Sforza.
Qui si conclude la storia del duca da Montefeltro, che vogliamo ricordare come colui che nei suoi anni di ducato, circa 40 anni, diede tanto per far rifiorire questa città e tutt'ora, noi a distanza di secoli, possiamo ancora ammirare il bello che seppe dare a Urbino, uno dei tanti che amò questa città e lasciò traccia qui.
Pure noi, dopo una visita a questa città la amiamo per le sue atmosfere affascinanti, del resto... come non innamorarsi di Urbino!??!
Dove sostare
Dal parcheggio, con una bella passeggiata di circa 15 minuti si raggiunge porta Santa Lucia, percorrendo poi via Bramante si raggiunge il centro storico.
Indice Regione
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