La TURBA di CANTIANO e relax a tutta natura
Una rappresentazione della Passione di Cristo da pelle d'oca in un angolo delle Marche, ecco il nostro diario di viaggio che racconta la nostra esperienza a Cantiano
di Marzia Mazzoni
La TURBA di CANTIANO è un evento promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo), dalla Regione Marche, dalla Prov. di Pesaro Urbino e da altri enti locali, inserito nel circuito di EUROPASSION (il grande movimento europeo che riunisce i gruppi che mettono in scena la rappresentazione della Passione). Il nome tra origini indirettamente dai movimenti popolari di invocazione alla pace che si diffusero alla metà del sec. XIII tra le Marche e l'Umbria, ovvero “turba” di penitenti che nel loro pellegrinaggio cantavano, imploravano perdono e fratellanza, una confraternita che nel corso dei secoli trovava il suo massimo momento nella processione del Venerdì Santo. Nel 1938 si dissolse questa confraternita e si costituì la “Società Turba”, un'evoluzione tra la precedente processione con elementi teatrali e alla nuova versione dove il nucleo abitativo si trasforma in un enorme teatro all'aperto.
Questa rappresentazione sacra si svolge ogni anno il Venerdì Santo prima della Pasqua, una vera e propria trasposizione del mistero della condanna, morte resurrezione di Gesù, dove il paese di Cantiano si trasforma in un grande palcoscenico e gli abitanti del luogo (oltre 200 figuranti) diventano attori-protagonisti. Il visitatore immedesimato e calato in questo momento di toccante suggestione rappresentativa diventa spettatore in un connubio di alto coinvolgimento.
È consigliabile:
giungere a Cantiano già nel pomeriggio del Venerdì Santo per potersi calare nella magica realtà dei preparativi e godersi le vie del paese che regalano scorci di grande fascino; portarsi una giacca a vento perché la serata all'aperto risulta fresca nei vari spostamenti tra una scena e l'altra, cercare di camminare con passo spedito per poter accedere ai primi posti e godersi la rappresentazione
La sosta a tutta natura è possibile presso il camping “Le ginestre del Catria”*, riaperto nell'aprile del 2011 dopo anni di abbandono, è situato ad un'altitudine di m 484 s.l.m. nella fazione di Chiaserna di Cantiano, nella Valle del Metauro in provincia di Pesaro Urbino. Zona con clima ventilato, il campeggio gode di un'ottima posizione tra tigli, aceri, noccioli, ginepri e soprattutto GINESTRE, è possibile assaporare ore di relax in compagnia del canto melodioso dei tanti uccellini come il Lui' Piccolo che ogni anno tornano numerosi dai paesi caldi a nidificare e procreare da queste parti. Troneggia alle spalle del camping l'imponente mole del monte Catria (m 1701 s.l.m.).
Zona di alto valore naturalistico e storico (ricordiamo che la viabilità di questa vallata è principalmente sull'antica via Flaminia) offre ai turisti varie opportunità e punti di interesse per vacanze e soggiorni sia estivi che invernali.
Chiedete ad Ester e Marco, i gestori del camping, vi potranno fornire indicazioni e suggerimenti per poter scoprire al meglio questa zona!
→ *AGGIORNAMENTO APRILE 2019: il campeggio risulta CHIUSO - consigliamo di consultare il sito ufficiale della Turba di Cantiano per la sosta - Turba di Cantiano su Facebook e contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. per conoscere le modalità di sosta durante l'evento.
Prodotti e piatti tipici:
Alle falde del monte Catria si trova il piccolo paese di Chiaserna, un nucleo dal sapore antico dove circa 600 abitanti vivono mantenendo e conservando le tradizioni, una di queste è il tipico pane. Pane di Chiaserna (inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, è un filone di forma allungata leggermente schiacciata, di colore dorato e privo di sale, un pane di grano tenero a lievitazione acida, preparato nel rispetto della semplicità e della tradizione), le caratteristiche principali comunque che lo caratterizzano sono l'utilizzo di acqua di sorgente.
Nella zona cresce spontaneamente un'amarena selvatica, ovvero la visciola di Cantiano (prodotto agroalimentari tradizionale), il suo sapore acidulo ne penalizza l'uso come frutto fresco, ma si trasforma in maniera eccellente, infatti si ricava un ottimo vino e soprattutto il suo sapore inconfondibile si presta alla preparazione di marmellate e conservata in zucchero.
Nel periodo pasquale si cucina per poi essere mangiata nella colazione pasquale la tipica torta di formaggio o di Pasqua che viene accompagnata ad uova e salame.
Nella zona si possono gustare le prelibate trote Fario del Catria (prodotto agroalimentari tradizionale), a Cantiano si trova un importante centro di troticoltura, oggi di proprietà della Provincia di Pesaro e Urbino, dove si sta portando avanti una ricerca genetica sul ceppo locale e un'attività di recupero attraverso la riproduzione di trote fario autoctone, effettuando la fecondazione e la schiusa delle uova in appositi incubatoi, per poi liberare i pesciolini nei corsi d'acqua del territorio.
Zona di tartufi, tipico è quello bianco della Valle del Balbano.
Indice regione - Segue diario di viaggio - Le soste
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