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Impressioni di Settembre – gli anni dieci

anni 2000

Dopo gli anni ‘90 (vedi qui) e il primo decennio del secolo (vedi qui), continuiamo con i miei ricordi più cari legati alle ferie d’agosto, le impressioni del ritorno, impressioni di settembre. Questa volta vedremo gli anni dal 2010 al 2020.

di Cesare Tomasini

Anche il secondo decennio del secolo ha portato grandi cambiamenti alla nostra famiglia: se nel 2010 avevamo ancora un figlio su tre parzialmente in ferie con noi, dal 2011 in poi rimanevamo sostanzialmente una coppia; quindi la normale evoluzione di ogni famiglia, che gradualmente genera altre famiglie e questa è sicuramente una bellissima cosa ed una grande soddisfazione per i genitori.

Ma oltre a questa evoluzione, gli anni dieci ci hanno portato anche eventi esterni impattanti, come il terremoto dell’Emilia del 2012, oppure evoluzioni tecnologiche interessanti come la diffusione capillare della rete fruibile in forma mobile o il netto affermarsi del telefono nella fotografia digitale. Ma andiamo con ordine, come sempre.


2010, Salzkammergut (Austria)

2010 Canoa Wolfgangsee2010 Canoa Wolfgangsee

Nel 2010 replicammo l’esperienza del Salzkammergut già fatta nel 2005 (vedi qui) ma con una novità non piccola: con noi, per due settimane su tre, venne solo il nostro figlio più giovane. A dire il vero la meta (il magnifico Wolfgangsee) fu scelta proprio per consentire a lui di raggiungerci con la sua enduro 125 cc con un viaggetto di due giorni; per parte nostra portammo la BIC Tobago e fu l’ultima stagione con quel tipo di canoa. Periodi di transizione familiare, che prima o poi capitano a tutti.

2010 Luca torna a casa2010 Luca torna a casa

Quindi gite insieme ma anche giornate nelle quali noi vecchi giravamo sui laghi con la canoa, mentre il ragazzo scorrazzava sui monti in moto: nonostante tutto la cosa fu davvero piacevole e i ricordi affiorano numerosi. Come la volta che andammo sulla Schafbergalpe con il trenino a cremagliera: bellissima esperienza, però non calcolammo che la discesa a piedi ci avrebbe distrutto i muscoli delle gambe e passammo la giornata successiva a camminare come degli zombie, con un dolore indescrivibile. O la volta che ...

2010 Trenino Schafbergalpe2010 Trenino Schafbergalpe


2011, Östergötland (Svezia)

2011 Tramonto2011 Tramonto

Questo fu il definitivo anno di svolta, perché ci trovammo soli soletti, con i nostri ragazzi ormai indipendenti in tema di vacanze. Erano anni che ci dicevamo che sarebbe stato bello andare in Scandinavia e perdersi nella natura immensa di quei territori, magari pagaiando sui numerosi laghi: decidemmo che era venuto il momento, tra l’altro ora avevamo due canoe singole, leggere e maneggevoli. Prendemmo quindi la strada del nord e ci fermammo in Svezia, in un bel campeggio sul lago Övre Fölingen: in Scandinavia la stagione delle ferie estive parte dal “Midsommar” (24 giugno) e si conclude a fine luglio – sì, cavolo, sono 5 settimane! - per cui noi arrivammo a stagione conclusa e quindi laghi, foreste, sentieri erano tutti per noi.

2011 Foresta2011 Foresta

Qui sono davvero in crisi, le impressioni sono tantissime e selezionarle è più difficile del solito; su tutto però emergono tre elementi “sensoriali”, il primo dei quali è legato ai piedi: camminammo nelle foreste che sono ricoperte da una quantità tale di muschio che sembrava di vagare su un tappeto di gomma, una sensazione stranissima. La seconda riguarda la vista e mi riferisco ai tramonti: lunghissimi data la latitudine, e con colori assolutamente pazzeschi che non trovo modo di descrivere a parole: non ti stanchi mai di guardare il cielo a bocca aperta, sembra non finire mai e ogni momento è diverso. L’ultima sensazione è riferita all’udito: mentre pagaiavamo in mezzo ai laghi eravamo in un silenzio assoluto, totale, un’esperienza del tutto singolare giacché anche gli uccelli ormai erano migrati e si facevano sentire solo raramente. Per le nostre orecchie mediterranee a volte il silenzio era così spinto che ci mettevamo a cantare pagaiando e mi ricordo distintamente un “Fratelli d’Italia” ululato a squarciagola nel bel mezzo del lago!

2011 Canoa2011 Canoa


2012, Kochelsee (Baviera, Germania)

2012 Relax2012 Relax

Il 2012 fu un anno decisamente particolare per noi, perché a fine maggio un doppio terremoto ci colpì direttamente per cui ci trovammo, volenti o nolenti, a campeggiare in giardino per qualche mese; non fuggimmo al mare come fece qualcuno, ma sfruttammo la bella stagione per costruirci un ricovero per l’inverno, visto che rientrammo in casa solo a metà dell’anno successivo. In questo contesto parlare di ferie potrebbe sembrare fuori luogo, invece proprio la possibilità di fare un break, di uscire da una situazione così pesante per qualche giorno, diventò una vera e propria necessità.

2012 Festa paesana2012 Festa paesana

Ci prendemmo quindi una settimana a ferragosto e fuggimmo verso la montagna, accampandoci ai bordi del Kochelsee, in Baviera: furono giorni di passeggiate e di pagaiate tranquille, quindi nessuna impressione particolare da riportare; fu anche l’occasione per testare la nuova macchina digitale (che mi regalai sempre a fini “terapeutici”) Olympus OM-D M5 che è tutt’ora, dopo 9 anni di uso, la mia validissima attrezzatura fotografica. Al posto dell’impressione riporto una riflessione, forse scontata: ma quant’è importante anche solo concedersi una piccola pausa quando si è davvero sotto pressione!


2013, Borgogna (Francia)

2013 Barchino2013 Barchino

Una regione che a lungo fu contrapposta alla Francia, ma che più Francia di così si fa fatica! La Borgogna porta subito alla mente il celeberrimo vino, ma c’è tanto di più: borghi medioevali, pregevoli città, paesaggi dolci, tenebrose foreste e una rete di fiumi e canali (ovviamente!). Messe da parte per una volta le canoe, decidemmo che avremmo esplorato queste vie d’acqua utilizzando il nostro barchino BIC 245, che nel frattempo aveva sostituito il gommoncino “Petit-Bateau”.

2013 Clamecy2013 Clamecy

Le impressioni di settembre dalla Borgogna quindi vengono sicuramente dalla tranquilla frequentazione di canali e fiumi, ma anche da una curiosità e, soprattutto, da un’esperienza molto forte. La prima è presto detta: eravamo nella bella cittadina di Clamecy e ad un tratto ci imbattemmo in una strada molto ripida intitolata al nostro più illustre concittadino, il filosofo Pico della Mirandola! Verificando successivamente scoprimmo che si trattò di un errore: nella prima metà del XIX secolo si confusero tra i termini “picco” nel senso di montagna e “Pico” …

2013 Vezelay2013 Vezelay

Ma il vero ricordo è legato all’esperienza forte vissuta a Vézelay, presso la chiesa di Santa Maria Maddalena: il monastero ospita una comunità maschile ed una femminile, monaci e monache che vivono la loro chiamata in modo molto radicale. Ci trovammo casualmente a fermarci a Messa, celebrata con le due comunità riunite e fu una cosa di una bellezza che non riesco a rendere a parole.


2014, Alsazia (Francia)

2014 Carrello tenda2014 Carrello tenda

Nel 2014 continuammo in una Francia che è quasi Germania: la regione a lungo contesa, abitata da persone che si sentono super-francesi ma che parlano in un dialetto germanico, piccoli paesi medioevali con case a graticcio e città importanti come Strasburgo, castelli recenti che sembrano antichi e fortificazioni recenti ma inutili come la famosa Linea Maginot. Dopo 23 anni di vacanze in caravan, quest’anno prendemmo il carrello tenda per fare un’esperienza diversa e ancor più “campeggistica”. La prima impressione venne proprio da questa scelta: per me, abituato da bambino alle ferie nelle tende a casetta degli anni ‘70 costruite in solido e pesante cotone, fu un ritorno sensoriale fortissimo al mio passato!!

2014 Santa Odila2014 Santa Odila

Riguardo alla regione, che è bellissima, come sempre mi trovo in difficoltà a fare delle selezioni: forse per il momento nel quale lo visitammo, trovammo molto emozionante la visita al monastero di Sant’Odila, dal quale si gode una vista stupenda sulla valle del Reno. Un brivido forte lo provammo, al contrario, anche nella visita alla Linea Maginot, pensando alle condizioni di vita di quei poveri ragazzi che furono costretti a fare il loro servizio militare all’interno di queste incredibili opere difensive.

2014 Linea Maginot2014 Linea Maginot


2015, Bohinjska Bistrica (Slovenia)

2015 Lago Bohinj2015 Lago Bohinj

Purtroppo in agosto ci fu un piccolo problema sanitario in famiglia, per cui dovetti fare staffetta con mio fratello per presidiare casa: di fronte ad un periodo ridotto, decidemmo di non allontanarci troppo per cui andammo con la caravan in Slovenia, nella zona del lago di Bled. Se tutti i “ripieghi” fossero così, non ci sarebbero mai delusioni! Valle alpina bellissima, trascorremmo i nostri giorni con rilassanti passeggiate; in realtà forse la parte che ci piacque di meno fu proprio il tanto decantato lago di Bled, troppo sfruttato turisticamente, mentre invece la zona più bella a nostro avviso è quella intorno al lago di Bohinj.

2015 Gole del Vingtar2015 Gole del Vingtar

Due flash un po’ diversi dal solito: il percorso nell’orrido di Blejski Vintgar, a ridosso di Bled, vale assolutamente la pena di essere visto; poi ci perdemmo su per la montagna e arrivammo alla chiesetta di Jamnik, isolata dal resto del mondo, solitaria su un poggio che domina la valle della Sava: la posizione è stupenda, la strada per arrivarci molto meno però il tutto sa tanto di avventura e lo ripeterei domattina.

2015 Chiesa Jamnik2015 Chiesa Jamnik


2016, Occitania (Francia)

2016 Albi esterno2016 Albi esterno

Anche nel 2016 utilizzammo la caravan, però con le consuete tre settimane di fronte a noi, quindi decidemmo di visitare l’Occitania occidentale, per capirci la zona che va dal mare Mediterraneo fino a Tolosa. Anche questa meta fu azzeccata, pur considerando un Midi francese particolarmente caldo; molti gli spunti d’interesse: dall’antica capitale della Gallia Narbonensis (Narbonne) alla medioevale Carcassonne, dalla capitale degli albigesi (Albi) alla patria di D’Artagnan, dalla sede storica dell’aeronautica francese (Tolosa) al santuario mariano più famoso del mondo (Lourdes). Insomma, ce n’era di carne al fuoco!

2016 Albi giudizio universale2016 Albi giudizio universale

Tante cose, tanti ricordi da portare a casa, ne cito due per certi versi estremi. Primo, la visita alla fabbrica dell’Airbus a Tolosa, dove all’epoca si costruivano ancora i giganteschi A380, un tour veramente ben fatto che ti fa capire davvero la complessità del processo produttivo di questi autobus dell’aria. Seconda impressione ad Albi, decisamente colpito dalla mole esterna e dagli interni affrescati della Cattedrale: il medioevo ad un livello impressionante!!

2016 fabbrica Airbus2016 fabbrica Airbus


2017, Alvernia (Francia)

2017 Cabrio e carrello2017 Cabrio e carrello

Se andate a vedere il racconto delle Impressioni di Settembre degli anni 90 (qui), vi imbatterete nel 1990 in questa regione del centro sud francese: come dicevo in quell’occasione, l’Alvernia è tanto poco conosciuta in Italia quanto bellissima, per cui decidemmo di darci una seconda chance per approfondire, consci che a volte queste operazioni nascondono delusioni. Come il 1990 fu bollente, il 2017 fu … normale, ovvero freschino, il che non guasta del tutto, ma la scommessa fu assolutamente vinta, la regione si confermò sempre affascinante. Andammo con il nostro carrello tenda in versione “elaborata” trainato dalla vecchia Escort cabriolet che nel frattempo era stata fornita dell’immancabile gancio. La signorina del campeggio di Le Puy definì l’insieme “géniale”, cosa di cui vado parecchio orgoglioso!

2017 Le Puy2017 Le Puy

Come dicevo, posti bellissimi che vale assolutamente la pena visitare, una zona che unisce storia, montagna, collina della “dolce Francia”: davvero consigliatissima. Il ricordo più forte? La cittadina di Le Puy-en-Velay, che si riconferma come un vero e proprio luogo del cuore per me: già nel 1990 era “l’impressione di settembre”, dopo 27 anni non solo nulla era cambiato, ma la magia veniva riconfermata pienamente. I francesi poi non si accontentano mai dell’offerta turistica e recentemente hanno introdotto giochi di luce alla sera sui monumenti: BELLISSIMO!!

2017 Le Puy giochi di luce2017 Le Puy giochi di luce

2017 Vichy2017 Vichy


2018, Ungheria

2018 Budapest di sera2018 Budapest di sera

Visto che l’anno precedente l’accoppiata Escort cabiolet e carrello era stata azzeccata, la ripetemmo ma con meta l’Ungheria; questa volta i panorami furono completamente diversi, soprattutto pianura leggermente ondulata, e quindi la goduria fu inferiore, ma comunque giudizio complessivamente positivo. La nazione non è troppo grande, quindi cercammo di visitare, oltre all’area di Budapest, anche le zone orientali al confine con Ucraina e Romania, il sud e l’ovest. Come detto, dal punto di vista paesaggistico l’Ungheria non ci colpì particolarmente, così come non trovammo troppo interessante la zona orientale o il mitico Lago Balaton: molto più interessanti le città come Pécs, Sopron, Eger col suo castello, ma soprattutto Budapest.

2018 Metropolitana2018 Metropolitana

Proprio la capitale è la meta per cui davvero vale la pena fare un viaggio in Ungheria: non mi è mai capitato di preferire in maniera così preponderante una metropoli rispetto alla regione circostante, ma in questo caso è proprio così. Nonostante la massiccia presenza di turisti, la città mantiene la sua atmosfera particolare, infatti proprio a Budapest sono legati i ricordi più forti. Il primo, sicuramente strano alle orecchie di molti, è la vecchia linea 1 della metropolitana che scorre sotto Andrássy út, uno spettacolo con le sue piastrelle bianche d’altri tempi e le colonnine in ghisa: una cosa simile l’ho vista solo in alcune stazioni di Parigi, ma qui le proporzioni sono … da bomboniera. L’altro ricordo è legato alle terme Gellért, un complesso spettacolare in stile Art Déco: per darvi la misura di quanto mi sia piaciuta quest’esperienza vi dirò che ci siamo tornati su mia insistenza, nonostante a me non piaccia proprio andare alle terme!

2018 Bagni Gellert2018 Bagni Gellert

2018 Pecs2018 Pecs


2019, Åsnen National Park, Småland (Svezia)

2019 Lago di sera2019 Lago di sera

Dopo l’esperienza del 2011, ogni anno scherzosamente dicevo a mia moglie “perché non torniamo con le canoe in Svezia?”: nel 2019 venni finalmente preso sul serio! Chiaramente la necessità di caricare le canoe e la latitudine della meta fecero sì che scegliemmo di partire con l’auto “normale” e la caravan. Decidemmo di fermarci un po’ più a sud rispetto alla meta del 2011, fermandoci sulle sponde del lago Åsnen; quando vai verso il nord non puoi contare su un meteo stabilmente sul bello per le attività outdoor, e infatti purtroppo in due settimane di permanenza il tempo fu inclemente per circa metà del soggiorno. Uno dei ricordi che spesso richiamiamo divertiti alla mente, infatti, riguarda proprio il meteo: confidando millimetricamente nelle previsioni partimmo per un giro in canoa che finì al rientro con un rovescio tale da ridurci a due pulcini bagnati; a quel punto andammo in accappatoio a farci una doccia calda, sotto lo sguardo sbigottito dei nostri vicini di piazzola.

2019 Canoe2019 Canoe

Come nella passata esperienza sui laghi svedesi, è difficile rendere a parole le sensazioni che provoca l’essere completamente immerso nella natura in chi, come noi, è nato e vive da sempre in ambienti fortemente antropizzati; come dico sempre, la Svezia per noi è come un parco nazionale, immaginatevi come sia un parco nazionale svedese! Se volete vedere un po’ di immagini, sul mio canale Youtube c’è un video dedicato a quella vacanza in canoa (vedi qui). Infine (quanti ricordi, caspita!) come dimenticare la visita al museo dell’Ikea, ricavato nel primo negozio aperto da quella che ora è una catena globale: per chi ama pressoché tutto quanto concerne la multinazionale svedese, questa esperienza vale assolutamente la pena di essere vissuta.

2019 Tramonto Svezia2019 Tramonto Svezia

2019 Museo Ikea2019 Museo Ikea


2020, Abruzzo

2020 Campo Imperatore2020 Campo Imperatore

E veniamo all’ultima tappa di questa cavalcata trentennale, sicuramente la più strana insieme a quella del 2012, per i motivi che ognuno di voi capirà benissimo. Durante il lockdown mi consolai dei weekend rinchiusi rifacendo radicalmente gli interni del mio van, per cui decidemmo che sarebbe stato quello il mezzo delle ferie estive; riguardo alla meta, volevamo rimanere in Italia per non avere rogne legate a quarantene o altro, d’altronde non volevamo intrupparci in strutture sovraccariche di persone. Pensammo quindi di sperimentare una zona fino ad allora in massima parte sconosciuta a noi, dirigendoci in Abruzzo.

2020 Lago di Campotosto2020 Lago di Campotosto

A quote inferiori ai 1000 metri si scoppiava dal caldo tanto più che, per l’affollamento delle strutture, eravamo costretti sempre in sosta libera e quindi dormire in un camper caldo senza poter tenere aperte le finestre per far circolare l’aria. Detto questo, però: che meraviglia!!!! Volendo dire cosa m’è rimasto in testa delle vacanze dello scorso anno, non vi parlo di un posto ma di tanti luoghi e di una sensazione di libertà assoluta che è impossibile provare con un camper nelle regioni del nord Italia; cito a braccio: Rocca Calascio all’alba, Santo Stefano di Sessanio alla luce dei lampioni, gli animali bradi a Campo Imperatore, le passeggiate nella piana di Castelluccio (sì, lo so che è in Umbria), il panorama dalla Majella, l’Eremo di San Bartolomeo in Legio quando alla mattina non c’è ancora nessuno, il lago di Campotosto con il pernottamento vicino al gregge e i cani che vengono a cercare un po’ di cibo. Penso si sia capito quanto questi luoghi mi siano entrati dentro.

2020 Panorama Majella2020 Panorama Majella

2020 Piano Grande Castelluccio2020 Piano Grande Castelluccio

2020 Rocca Calascio2020 Rocca Calascio

2020 S Bartomomeo in Legio2020 S Bartomomeo in Legio

2020 S Stefano di Sessanio2020 S Stefano di Sessanio


E con questo siamo a posto per 10 anni

Siamo alla fine di questa cavalcata in tre puntate sui miei ricordi delle ferie agostane: devo ammettere che è stato per me un bellissimo tuffo all’indietro, non mi era mai capitato di concentrarmi sulla sequenza dei viaggi fatti e devo riconoscere che – non so voi – ma per me è stato sicuramente emozionante.

Mi viene una riflessione finale: sono una persona molto fortunata, ho potuto compiere molti dei viaggi che avevo sognato da ragazzo, ho potuto vedere delle cose che non avrei mai immaginato di vedere. Per questo ringrazio Dio e anche la mia famiglia, a partire da mia moglie (che gli amici chiamano Sant’Angela, chissà perché) che non solo mi hanno pazientemente seguito, ma hanno sopportato anche le mie intemperanze e, soprattutto, condiviso le mie emozioni aumentandole perché se è bello viaggiare, lo è molto di più con i tuoi compagni di viaggio nella vita.

Per la prossima sequenza ci sentiamo tra 10 anni!

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