Fritole, galani e castagnole
Paese che vai, tradizione culinaria che trovi. Carnevale fa rima con fritto, sì prima dei rigori dettati dalla Quaresima, direi che tutti i dolci carnevaleschi che conosco, vengono cotti nell’olio o nello strutto.
Qui a Venezia, fanno bella mostra nelle vetrine le fritole (o frittelle) semplici o ripiene di: crema, pistacchio, nutella, zabaione eccetera eccetera eccetera.
Oppure ci sono i galani, sfoglia fritta e cosparsa di zucchero vanigliato. Da un sondaggio su Instagram abbiamo scoperto che in tutta Italia che vengono chiamati con nomi diversi, come frappe, sfrappole, crostoli, chiacchiere, intrigoni… Nomi diversi per una bontà unica di questo dolce carnevalesco.
E le castagnole? Qualcuno le chiama anche favette, queste “palline” dolci che vengono fritte e poi fatte passare nello zucchero semolato.
Il colesterolo in questo periodo urla vendetta, ma come si fa a rinunciare a così tanta bontà!??!
E per chiudere la giornata in perfetto stile veneziano, vi consiglio una sosta in uno degli storici bacari, le osterie tradizionali dove vengono serviti i famosi cicheti.