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TREDOZIO da assaporare a ritmo lento

 tredozio collage def

Dove finisce la Romagna e inizia la Toscana c’è un borgo molto accogliente e conviviale immerso in una natura incontaminata


di Marzia Mazzoni

“Tredozio è una piccola bomboniera con bellezze paesaggistiche e architettoniche impensabili” disse Simona Vietina, il sindaco di questo paese in provincia di Forlì Cesena, durante la diretta LIVE #NoiconVoi in cui raccontammo di questo borgo che conta solo 1171 anime, però dotato sia di un campeggio che di un’area camper e punti di interesse inaspettati.
Un Comune che accoglie i camperisti e campeggiatori a braccia aperte. Cosa non da poco, vista la dura battaglia di far percepire ai vari sindaci italiani il valore aggiunto del turista en plein air sul territorio.

Chapeau quindi a Tredozio!

E così dopo questa bella premessa, Tredozio aveva tutte le carte in regola per essere la nostra prima meta dopo il lockdown del Covid-19, una località tranquilla, sicura e soprattutto accogliente, perché diciamocelo la “ripartenza” non è stata poi così spensierata, i timori c’erano e la necessità di ritrovare il gusto della libertà era un obiettivo ambito.
E poi che dire? Simona ci aveva incuriositi di andare alla scoperta di questa “piccola bomboniera”.
Il soggiorno a TREDOZIO (FC – m 334 slm) durante il ponte del 2 giugno ci ha ridato la voglia di respirare a pieni polmoni la natura, di “ficcanasare” tra dimore storiche e palazzi antichi, di gustare piatti tipici e soprattutto di godersi la tranquillità e la pace all’interno di un’area camper immersa nel verde.
Le cose belle vanno condivise, questo è il mio motto ed eccomi qui a raccontarvi dei nostri quattro giorni in quel di Tredozio.


Tredozio è…

tredozio centro storico copertina

...un pugno di case di origini medioevali dove spiccano alcuni palazzi storici immersi in una natura incontaminata alle porte del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. È l’ultimo comune romagnolo prima del confine con la Toscana che è proprio lì a 3,5 km dove si trova la Villa della Collina, che vi racconterò poco più avanti.
Scorci deliziosi di questo centro storico, lastricato a sampietrini, ce ne sono tanti, non solo perché il torrente Tramazzo che lo attraversa offre spunti per fermarsi e scattare qualche foto, ma anche perché i punti di interesse non mancano.
Sul corso principale i tanti localini invitano ad assaggiare i prodotti tipici del luogo e gustare la convivialità tipica dei romagnoli, che la si ritrova qui in questi punti di ritrovo ma anche chiacchierando con le persone locali.
In periodi normali, ovvero no-Covid, ci sarebbe un ricco palinsesto di sagre e altri eventi che richiamano turisti e curiosi, uno di questi è il Palio dell’Uovo il lunedì di Pasquetta, dove i 4 rioni si sfidano tra giochi e competizioni a suon di uova. Ora tutto fermo e rimandato, ma l’energia e l’accoglienza tipica di queste zone non manca anche in questo periodo così surreale.
Sulla piazza principale una curiosa fontana invita ad avvicinarsi e meglio comprendere l’opera. Sono rappresentate le 3 doti: le messi, i boschi e i greggi, in quanto la leggenda narra che il signore del Castello non possedendo nulla, donò alle figlie queste tre “doti” affinché insieme avrebbero realizzato grandi cose, invece se le avesse divise, nessuna, da sola, avrebbe realizzato nulla, da qui il nome di TREDOZIO = TRE DOTI.
Camminando sul corso principale si scorge e si staglia la facciata della chiesetta della Compagnia e Oratorio della Beata Vergine delle Grazie al cui interno si possono ammirare nell'abside l’immagine miracolosa venerata come la Beata Vergine delle Grazie, che da il nome alla chiesa, altre opere di pregio tra cui spicca un crocifisso in bronzo realizzato dall'artista tredoziese Don Leonardo Poggiolini (sacerdote-scrittore-scultore-pittore).

Pochi passi dalla chiesa, si trova l’ufficio turistico dove è possibile reperire materiale informativo e mappe del territorio (via XX Settembre 62) e poco più avanti si scorge la facciata austera di Palazzo Fantini, visita a pagamento su prenotazione. Entriamo a visitare questo luogo storico.

  01 - Tredozio - vista panoramica dalla collina.jpg 02 - Tredozio - scorcio centro.jpg 03 - Tredozio - piazza con fontana.jpg 04 - Tredozio - chiesa San Michele.jpg 05 - Tredozio - chiesa Compagnia e Oratorio B.V.Grazie.jpg 06 - Tredozio - chiesa Compagnia e Oratorio B.V.Grazie - interno.jpg 07 - Tredozio - chiesa Compagnia e Oratorio B.V.Grazie - crocifisso.jpg 08 - Tredozio - scorcio.jpg 09 - Tredozio - scorcio.jpg 10 - Tredozio - scorcio.jpg 11 - Tredozio - scorcio.jpg 12 - Tredozio - vista sul paese.jpg

 


Palazzo Fantini e un giardino da favola

tredozio palazzo fantini giardino


Inserito nei luoghi del cuore del FAI (Fondo Ambiente Italiano) è un palazzo storico della famiglia Fantini, che fece costruire questo edificio a partire dal 1753 quando “fu posta la prima pietra” il 3 maggio.
Varcata la soglia di ingresso al palazzo, si entra in un’altra dimensione. Incredibile pensare che in pieno centro storico si possa venire “catapultati” all’interno di spazi e dimensioni così generose tra natura e storia.
Il primo spazio, la corte principale, chiamato famigliarmente il “cortilaccio”, era il giardino d’inverno. Si prosegue poi la visita in quelle che furono le antiche scuderie e dove ora si possono ammirare gli attrezzi che raccontano la storia dell’allevamento dei bachi da seta e il lavoro delle filande tipica di questi luoghi.
La cosa più bella di questo luogo è il giardino all’italiana che si raggiunge attraverso un piccolo corridoio esterno dipinto a righe color mattone e giallo (tipico degli edifici agricoli della zona) e una quindicina di gradini per poi trovarsi allo spettacolo con l’effetto WOW di trovarsi di fronte ad un rigoglioso e ordinato giardino ricco di piante, fiori, vasche e fontane.
La collina sovrastante fa da confine a questo delizioso spazio verde e da questo punto sopraelevato si possono ammirare i tetti delle case di Tredozio.
Ogni pianta, ogni fiore, ogni scorcio regala emozioni inaspettate, dalla pianta secolare del cedro del Libano, alla bellezza delle peonie doppie, e altri fiori a noi sconosciuti e di grande fascino che catturano la nostra attenzione.
La bellezza di questo luogo si è meritata di essere inserita nella lista dell’associazione Grandi Giardini Italiani… tanta roba!!!
I proprietari, mentre ci accompagnano alla visita di questo bellissimo luogo, ci raccontano che all’interno del palazzo e del giardino vengono organizzati eventi culturali e anche attività didattiche per bambini.
Lasciamo Palazzo Fantini e raggiungiamo un altro luogo di grande fascino e suggestione: Villa La Collina.

Palazzo Fantini
Via XX Settembre, 81, 47019 Tredozio FC

TELEFONO
0546 943926
MOBILE
347 973 4350
Sito: www.palazzofantini.net/

   01 - Tredozio - Palazzo Fantini - facciata.jpg 02 - Tredozio - Palazzo Fantini - cortilaccio.jpg 03 - Tredozio - Palazzo Fantini - attrezzi opificio - baco da seta.jpg 04 - Tredozio - Palazzo Fantini - verso il giardino.jpg 05 - Tredozio - Palazzo Fantini - giardino all italiana.jpg 06 - Tredozio - Palazzo Fantini - giardino all italiana.jpg 07 - Tredozio - Palazzo Fantini - giardino all italiana.jpg 08 - Tredozio - Palazzo Fantini - giardino all italiana - scorcio.jpg

Villa La collina – dimora storica italiana

tredozio villa la collina.def

Al valico della collina a m 583 s.l.m. dove finisce il comune di Tredozio e inizia la provincia di Firenze e la Toscana, sorge questa bellissima villa storica.

Raggiungiamo questo punto panoramico con una bella camminata tutta in salita, sono circa 3,5 km dall’area camper/camping, attraverso una strada dove i cipressi si alternano ai bordi della strada con piante di fragoline che invitano a fermarsi e a raccoglierle. Il cartello che indica la pendenza del 10%, il sudore sulla fronte e le rombanti moto che si “piegano” tra un tornante e l’altro ci fanno compagnia in questa passeggiata.
Abbiamo appuntamento con la Contessa Maria Teresa Vespignani Boselli che si è resa disponibile ad accompagnarci a visitare quella che ora è chiamata Villa La Collina, location per eventi e matrimoni, e un tempo fu la sua casa dell’infanzia insieme alla sua famiglia. Il padre Jacopo Vespignani fu sindaco di Tredozio.
Al nostro arrivo, ci accolgono 6 cani bianchi che curiosi si affacciano alla rete di cinta e poi incontriamo Giovanni, il fidato custode e uomo di fiducia e poi finalmente conosciamo la Contessa che ci invita ad entrare in questa casa-museo, perché entrare all’interno della villa si trova una vera e propria esposizione di oggetti di valore, quadri, statue e suppellettili di grande pregio.
La Contessa apre le porte al visitatore con grande generosità ma soprattutto apre il proprio cuore raccontando la storia e gli aneddoti della propria famiglia e della villa, che è stata restaurata con la supervisione della Sopraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna. Un nonno famoso quale lo scultore Giuseppe Graziosi completa l’offerta delle opere all’interno dell’edificio.
La storia di questa meravigliosa villa iniziò il 10 giugno 1576 quando Michele di Domenico di Battista Vespignani acquistò la “la collina” da Alfonso Fanti di Tredozio, la targa apposta sulla facciata principale della Villa indica questo cenno storico.
Non starò qui ad elencarvi e tediarvi con il racconto di ogni stanza, dei bei quadri, suppellettili, foto di famiglia, non riuscirei mai ad affascinarvi come invece la Contessa riesce a fare, passo dopo passo, porta dopo porta alla scoperta di ogni angolo di questo edificio. Vi anticipo solo che c’è pure la stanza del fantasma, ma anche un giardino all’italiana con piscina adiacente e una vista mozzafiato verso le colline circostanti e verso Tredozio affacciandovi dalla balaustra della villa.
Un accenno per le signore che adorano le chincagliere, le porcellane e i complementi d’arredo, qui il buon gusto e le armoniose cromie rendono ogni stanza di interessante e di gradevole osservazione tra un misto di eleganza e ricercatezza.
La piccola chiesetta privata custodisce nella cripta le tombe degli avi, dei genitori e del marito della Contessa. Così intimo e così riservato questo luogo ci fa sentire per un attimo parte di questa “grande famiglia nobiliare”, grazie alla Contessa che sa mettere a proprio agio i visitatori.
Vorremmo non lasciare questa dimora storica, chiacchierare con la contessa ci ha portato a spasso nella storia della sua famiglia e soprattutto all’interno di un’atmosfera così affascinante che non ci accorgiamo che siamo qui ormai da un’ora e mezzo e il tempo è letteralmente volato.
Salutiamo la Contessa, la ringraziamo per la sua disponibilità e ce ne torniamo al camper per goderci la pace dell’area attrezzata immersa nel verde.
Domani andiamo alla scoperta di un’attrazione turistica molto curiosa.
Villa La Collina
Tredozio

TELEFONO
0546 943636
MOBILE
335 393255
Sito: www.agrivillelacollina.com

  01 - Tredozio - Villa La Collina.jpg 02 - Tredozio - Villa La Collina - interno - dettagli.jpg 03 - Tredozio - Villa La Collina - interno.jpg 04 - Tredozio - Villa La Collina - interno.jpg 05 - Tredozio - Villa La Collina - interno.jpg 06 - Tredozio - Villa La Collina - interno - sala da ballo.jpg 07 - Tredozio - Villa La Collina - interno - sala fantasma.jpg 08 - Tredozio - Villa La Collina - giardino.jpg 09 - Tredozio - Villa La Collina - piscina.jpg 10 - Tredozio - Villa La Collina - dettagli.jpg 11 - Tredozio - Villa La Collina - chiesetta.jpg 12 - Tredozio - Villa La Collina - panorama.jpg

Il Vulcano più piccolo del mondo

tredozio vulcano monte busca
Amiamo camminare e quando siamo via con il camper non ci risparmiamo di farlo per ore, per lunghe distanze per poter gustare il paesaggio e scoprirlo a ritmo lento.
Questa escursione a piedi vale tanto di più dell’attrazione turistica che si raggiunge sul Monte Busca, gli scorci e il paesaggio che si presentano passo dopo passo ripagano della fatica di percorrere questi 20 chilometri andata ritorno e circa 500 metri di dislivello.
Dopo circa 3,5 km dall’area camper, una breve deviazione ci porta a scoprire celata tra gli alberi, la chiesetta di Sant’Andrea in Pereta, che purtroppo troviamo chiusa.
Proseguendo la camminata tutta in salita, ammiriamo campi coltivati a cereali che si alternano a dolci colline dove la natura regna sovrana, zone incontaminate dove l’urbanizzazione è pressoché inesistente, spiccano fiori coloratissimi che incorniciano questi scorci con cromie che vanno dal giallo delle ginestre al bianco, viola e al rosa dei fiori di campo.
Al valico del monte Busca a quota m 767 slm manca veramente pochissimo per raggiungere il vulcano più piccolo del mondo, conosciuto anche come il vulcano del monte Busca, un’ottima promozione turistica per raccontare di questo luogo molto "gettonato", in realtà si tratta di emanazioni di idrocarburi gassosi che, a contatto con l'ossigeno, rimangono perennemente accesi. Suggestione e fascino per questa "fontana ardente".
Non ci sono insegne che lo indicano, l’entrata alla proprietà (tra l’altro privata e non comunale) è alquanto fatiscente, ma ben si comprende dove si trova dal numero di veicoli in sosta lungo la strada principale.
Siamo in località chiamata Inferno e si dice che Dante Alighieri qui fu ispirato a scrivere la Divina Commedia, sta di fatto che vi consigliamo di raggiungerlo o di sera o in una giornata non di pieno sole altrimenti l’impatto visivo non è così affascinante.
Rientro al camper percorrendo un tragitto diverso dall’andata (era via Fabroni), una strada parallela a quella precedente, ora imbocchiamo via San Giorgio che ci permette di scorgere panorami diversi di queste colline e si arriva dritto dritto al centro del paese.
Gambe doloranti ma i polmoni pieni di ossigeno per questo trekking a tutto natura e domani si replica…

  01 - Tredozio - verso Monte Busca - fiori.jpg 02 - Tredozio - verso Monte Busca - scorcio.jpg 03 - Tredozio - Verso Monte Busca - scorcio.jpg 04 - Tredozio - verso Monte Busca - scorcio.jpg 05 - Tredozio - verso Monte Busca - scorcio.jpg 06 - Tredozio - verso Monte Busca - scorcio.jpg 07 - Tredozio - Monte Busca - chiesetta.jpg 08 - Tredozio - Monte Busca - vulcano.jpg 09 - Tredozio - valico monte Busca.jpg 10 - Tredozio - trekking Monte Busca.jpg 11 - Tredozio - trekking Monte Busca - ginestre.jpg 12 - Tredozio - trekking Monte Busca - scorci.jpg 13 - Tredozio - vigneti.jpg 14 - Tredozio - scorci.jpg 15 - Tredozio - scorci.jpg

Lago di Ponte e Sentiero Natura

tredozio lago ponte vacanzelandia

I 20 chilometri a piedi del giorno precedente non ci hanno spaventato anzi ci hanno dato la carica e l’entusiasmo per andare alla scoperta del territorio, del resto qui trekking, mountain-bike, cavalcate a cavallo sono le attività maggiormente svolte sia dai turisti che dagli stessi locali.
Scarponcini da trekking, zainetti in spalla e si parte all’avventura…
Percorriamo il primo tratto su strada asfaltata, è la provinciale 86, costeggiata da un lato di albero di kiwi in fiore, in località Isola, deviamo verso il sentiero che corre parallelo al torrente Tramazzo.
Immersi nella folta natura e seguendo il segnavia CAI 563 camminiamo su sentieri immersi in boschi di grande fascino e in alcuni tratti anche guadando il torrente, naturalmente appoggiando i piedi su massi posti sull’acqua.
Un’affascinante saliscendi di percorso che ci porta dritti dritti al Lago di Ponte a quota 627 metri slm, costituito artificialmente nel 1962, all’interno dello spettacolare scenario del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, qui siamo nell’Alta Valle del Tramazzo.
Fortunatamente non è molto affollato trattandosi di un giorno feriale, persone del luogo ci aveva consigliato di non accedervi un giorno festivo in quanto molto frequentato e soprattutto scelto da comitive e gruppi che si cimentano in grigliate e pic-nic (sono presenti barbecue in muratura e tavoli con sedie in legno).
Da qui partono tanti sentieri per tutti i gusti e tutti i livelli di camminatori. Noi avendo già “sulle gambe” i quasi 7 chilometri e il dislivello dell’andata, decidiamo di non avventurarci in escursioni impegnative, quindi scegliamo di percorrere il Sentiero Natura, un itinerario ad anello di 3,5 chilometri percorribile in 2 ore e mezza (comprese le tappe per leggere le 10 tabelle informative che raccontano del territorio) e 200 metri di dislivello, consigliato anche ai bambini, naturalmente equipaggiati di scarpe idonee a percorsi di montagna.
La prima parte è la più impegnativa, in quanto in salita e con gradoni, ma poi superata questo, il sentiero diventa più facile e così la fatica lascia spazio al piacere di ammirare questi luoghi molto selvaggi e di grande fascino dove a perdita d’occhio si può ammirare solo e semplicemente la natura.
Le 10 tabelle informative accompagnano grandi e piccini a conoscere il territorio dalla morfologia, alle piante che mutano in base al versante su cui si snoda il sentiero, fino a raccontare l’evoluzione della valle e tanto altro!
Una pausa al Rifugio Alpino Casa Ponte dove ci fermiamo per dissetarci e riprendere le forze per la discesa. Imbocchiamo il sentiero adiacente al rifugio che si snoda quasi parallelo alla strada principale che in questo tratto non è asfaltato.
Vi chiederete ma si può raggiungere con il camper il lago di Ponte? Se ve la sentite la risposta è: sì, l’importante è porre attenzione nei punti dove la strada si restringe qualora si incontrassero altri veicoli e soprattutto evitare i giorni festivi quando anche il parcheggio è super affollato!

Rientriamo in campeggio con oltre 20 chilometri di percorso e saliscendi, ma molto appagati dell’escursione che ci ha permesso di ammirare bellezze naturali e di grande fascino.

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Tredozio a tavola

bartolaccio.jpg

Se dico bartolaccio o tortello alla piastra vedo già le vostre facce che si interrogano di che gustosa ghiottoneria sto facendo riferimento, perché già la parola “tortello” evoca il buonissimo sapore della pasta ripiena, ma in questo caso non si tratta di un primo piatto. Allora la domanda sorge spontanea: che cos’è il “bartlaz”? 

Dall’aspetto di un crescione o una piadina ripiegata, trattasi di una preparazione a forma di mezzaluna (in altre zone lo trovate invece a forma quadrata) con pasta lievitata che racchiude al suo interno un impasto di patate, pancetta (o salsiccia), parmigiano e poi cotta sulla piastra. Gustosissimo!
Ogni anno Tredozio celebra il bartolaccio con una sagra che si svolge solitamente il mese di novembre. Noi l’abbiamo degustato al ristorante del centro turistico sportivo.

La pasta ripiena esiste pure qui e si chiamano cappelletti quelle meravigliose preparazioni che nascono dalle sapienti mani di una zdora (o arzdora o razdora) che da una sfoglia di farina e uova si ricavano questi “piccoli cappelli” che racchiudono all’interno un ripieno di formaggi. Voi vi chiederete ma che tipo di formaggi contiene. Stessa curiosità che ho avuto pure io quando li ho assaggiati al ristorante del centro turistico sportivo Le Volte (dove c’è l’area camper) conditi con panna e salsiccia, mentre Lorenzo con il ragù, ma si possono gustare anche in brodo.
Grazia, la zdora o la factotum del campeggio, ha spiegato in seguito alla mia domanda che si tratta di un ripieno di formaggio tenero tipo ricotta con l’aggiunta di “romagnolo o raviggiolo” (formaggio tipico) e grana, insaporito da pepe e noce moscata.
Fermatevi a pranzo o a cena da lei e vi racconterà tante caratteristiche della cucina romagnola… proprio una brava zdora!
Altro piatto tipico di Tredozio è la paciarela, una preparazione a base di polenta, porri, pancetta e fagioli.
Tutti questi piatti così corposi vanno necessariamente innaffiati con un buon vino. Sangiovese, Albana, Trebbiano e Pagadebit sono i vini tipici della zona.
Vi consigliamo di ammirare sulla strada da Faenza a Tredozio nella zona di Modigliana quanti bei vigneti si estendono su questo territorio che presenta caratteristiche morfologiche e climatiche molto particolari che si riflettono positivamente sui vini di questa zona.

Il nostro soggiorno di quattro giorni qui a Tredozio ahimè sta finendo ci sembra di aver visto e fatto tanto, ma ci rendiamo conto che ci sarebbero ancora tantissime escursioni da realizzare perché l’offerta di sentieri e percorsi è ricca e generosa….
Ora è tempo di rientrare, prima di imboccare la strada verso Faenza, ci fermiamo ad ammirare l’ex monastero della SS Annunziata collocato alle porte del paese, purtroppo attualmente in fase di ristrutturazione.
Salutiamo Tredozio che porteremo nel cuore e nei ricordi della nostra ri-partenza in questo comune accogliente e amico dei turisti en plein air!

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Sosta a tutto natura

tredozio sosta camper

“Che dormite si fanno qui a Tredozio!” abbiamo detto la prima mattina che siamo stati qui posizionati nella terrazza più alta dell’area camper.
Parlando con altri ospiti della struttura sembra sia un denominatore comune quello di riposare bene qui a Tredozio, sarà la natura incontaminata, l’atmosfera rilassante, sta di fatto che è un luogo ideale per rigenerarsi.
Qualche informazione sulla struttura ricettiva? Ecco qui.
L’area camper e il campeggio terrazzati posizionati poco fuori al paese, raggiungibile con una comoda passeggiata attraverso un vialetto illuminato, sono immersi nella natura.
Centro di attività sportive, un piccolo ristorante, un bar completano l’offerta di questo centro turistico sportivo.

Puoi trovare la scheda delle strutture su CAMP:

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  01 - Tredozio - Centro turistico sportivo - area camper.jpg 02 - Tredozio - Centro turistico sportivo - area camper.jpg 03 - Tredozio - Centro turistico sportivo - reception.jpg 04 - Tredozio - Centro turistico sportivo - camping.jpg 05 - Tredozio - Centro turistico sportivo - camper service.jpg 06 - Tredozio - Centro turistico sportivo - vialetto paese.jpg

soste tredozio

 Scarica itinerario in PDF

ECCO IL VIDEO CHE ABBIAMO REALIZZATO DURANTE QUESTI 4 GIORNI TRASCORSI A TREDOZIO

 

 

 

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