Tredozio è…
...un pugno di case di origini medioevali dove spiccano alcuni palazzi storici immersi in una natura incontaminata alle porte del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. È l’ultimo comune romagnolo prima del confine con la Toscana che è proprio lì a 3,5 km dove si trova la Villa della Collina, che vi racconterò poco più avanti.
Scorci deliziosi di questo centro storico, lastricato a sampietrini, ce ne sono tanti, non solo perché il torrente Tramazzo che lo attraversa offre spunti per fermarsi e scattare qualche foto, ma anche perché i punti di interesse non mancano.
Sul corso principale i tanti localini invitano ad assaggiare i prodotti tipici del luogo e gustare la convivialità tipica dei romagnoli, che la si ritrova qui in questi punti di ritrovo ma anche chiacchierando con le persone locali.
In periodi normali, ovvero no-Covid, ci sarebbe un ricco palinsesto di sagre e altri eventi che richiamano turisti e curiosi, uno di questi è il Palio dell’Uovo il lunedì di Pasquetta, dove i 4 rioni si sfidano tra giochi e competizioni a suon di uova. Ora tutto fermo e rimandato, ma l’energia e l’accoglienza tipica di queste zone non manca anche in questo periodo così surreale.
Sulla piazza principale una curiosa fontana invita ad avvicinarsi e meglio comprendere l’opera. Sono rappresentate le 3 doti: le messi, i boschi e i greggi, in quanto la leggenda narra che il signore del Castello non possedendo nulla, donò alle figlie queste tre “doti” affinché insieme avrebbero realizzato grandi cose, invece se le avesse divise, nessuna, da sola, avrebbe realizzato nulla, da qui il nome di TREDOZIO = TRE DOTI.
Camminando sul corso principale si scorge e si staglia la facciata della chiesetta della Compagnia e Oratorio della Beata Vergine delle Grazie al cui interno si possono ammirare nell'abside l’immagine miracolosa venerata come la Beata Vergine delle Grazie, che da il nome alla chiesa, altre opere di pregio tra cui spicca un crocifisso in bronzo realizzato dall'artista tredoziese Don Leonardo Poggiolini (sacerdote-scrittore-scultore-pittore).
Pochi passi dalla chiesa, si trova l’ufficio turistico dove è possibile reperire materiale informativo e mappe del territorio (via XX Settembre 62) e poco più avanti si scorge la facciata austera di Palazzo Fantini, visita a pagamento su prenotazione. Entriamo a visitare questo luogo storico.