Alla scoperta delle Isole Borromee
sul Lago Maggiore
Affascinanti luoghi da visitare sul lato piemontese di questo bellissimo lago
di Marzia Mazzoni
Era da tempo che avevamo inserito il LAGO MAGGIORE e i suoi gioielli, le ISOLE BORROMEE, nella lista dei luoghi da visitare in camper, un file in cui annotiamo mete ambite o segnalate da qualcuno che c'è già stato e ce le ha raccontate con entusiasmo...
Una curiosità: ma tenete pure voi una lista simile? A noi non basterà una vita sola per scoprirle tutte, ma ci piace continuare ad inserire luoghi da visitare in questo lungo elenco.
Galeotta fu l'occasione di andare in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, proprio vicino al lago Maggiore, per il ritiro del nuovo frigorifero a compressore (vedi la scheda IN-VETRINA), così decidiamo di prolungare la nostra permanenza per visitare questi luoghi, tanto ambiti da turisti e in passato anche da scrittori che hanno dedicato pagine di letteratura, nomi noti come Flaubert che dichiarò che “L’Isola Madre è il luogo più voluttuoso che abbia mai visto al mondo”, ma anche Hemingway, che qui soggiornò a lungo nella zona, la amò a tal punto che lo scrittore decise di ambientare proprio in queste luoghi gli ultimi capitoli del suo romanzo Addio alle Armi. Stendhal, famoso scrittore francese appassionato dell'Italia, qui scrisse “La Certosa di Parma” e amava ripetere "se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e vai a vedere le rive del Lago Maggiore".
Montesquieu scriveva:
"In Italia c’è un grande lago, che viene chiamato Lago Maggiore: è un piccolo mare, le cui rive sono interamente selvagge. In mezzo al lago, a quindici miglia dalla riva, ci sono due isole di un quarto di lega di circonferenza, dette “Borromee”, che sono, a mio parere, il luogo più incantevole del mondo. L’anima è sorpresa da questo contrasto romanzesco, rievocando con diletto i prodigi dei romanzi, nei quali dopo aver superato rocce e paesi aridi, ci si ritrova in luoghi fatati."
Ma torniamo a noi, alla nostra esperienza qui al LAGO MAGGIORE.
Arriviamo a STRESA (VB) a notte fonda, è deserta, la stagione deve ancora iniziare, l'apertura dei luoghi di interesse come le Isole Borromee, la navigazione e le ville riaprono il primo week-end di primavera (quest'anno il 22 marzo 2019). Ci sistemiamo nel parcheggio con camper service in via Privata F.lli Bandiera, dove sono presenti stalli riservati alla sosta dei veicoli ricreazionali (a pagamento solo di giorno).
Il mattino successivo uno splendido sole ci da il buongiorno e l'energia giusta per andare alla scoperta di queste isole. Dal parcheggio, una camminata di circa 400 metri e si raggiunge l'Imbarcadero Carciano di Stresa, dove sono presenti le compagnie di navigazione per le isole (altro punto di partenza è da Piazza Marconi).
Consigli per visitare le ISOLE BORROMEE
Sono in totale 3 (+1): Isola Madre e Isola Bella sono isole Borromee (di proprietà privata ma aperte al pubblico), l'Isola dei pescatori è a parte, è dello stesso arcipelago ma non è di proprietà della famiglia Borromeo, comunque vi suggeriamo spassionatamente di inserirla nella vostra visita. La quarta isola (detta anche isolino) è chiamata di San Giovanni, chiusa al pubblico in quanto la famiglia Borromeo trascorre parte del tempo libero in questo luogo, la si ammira dal lungolago di Pallanza
Tempo necessario per visitare tutte e tre le isole: circa 5 o 6 ore.
Le compagnie di navigazione offrono prezzi diversi, il nostro consiglio è quello di non fare una scelta soltanto legata al costo, ma anche agli orari di partenza da un'isola all'altra e soprattutto, la frequenza, cosa non da poco, per non rischiare di perdere tempo o dover rientrare con anticipo sulla terraferma perché l'ultimo traghetto vi costringe a farlo!
Si possono acquistare i biglietti per la visita alle isole in anticipo, vi consigliamo di farlo online sul sito ufficiale (www.isoleborromee.it) questo vi eviterà inutili code e soprattutto sarete già pronti per vivere l'esperienza.
Info, prenotazioni, visite guidate e acquisto biglietti sul sito → www.isoleborromee.it
Isola Madre e Isola Bella sono tutt'ora di proprietà dei Borromeo, il tutto iniziò ai primi del 1500 e qui scelsero di costruire palazzi e giardini come residenze estive e luoghi di delizie.
Visitate queste isole non solo con gli occhi, ma con tutti i sensi, fatevi trasportare in una vera e propria esperienza sensoriale: annusatene i profumi, indimenticabili, portatevi dentro quel ricordo inebriante di fiori e piante; gustate i piatti tipici, sono unici, ottimi i pesci di lago cucinati in maniera sapiente e con ricette tipiche locali; fotografate scorci singolari, fermatevi ad ammirare il bello e qui vi assicuriamo non manca... ma soprattutto “toccate con mano” la felicità di essere in luoghi di rara bellezza, dove la natura e l'uomo li hanno resi tali
Siete tipi romantici?
Un giro in barca sul Lago Maggiore al tramonto sarà davvero un'esperienza indimenticabile. Un tour di un'ora ad ammirare le bellezze lacustri magicamente avvolti dalla luce del sole che va a dormire.
Siete curiosi, vero? Bene, allora salite a bordo che vi portiamo alla scoperta della prima isola che abbiamo visitato → ISOLA MADRE
ISOLA MADRE
Avrete modo di ammirare il lago Maggiore per raggiungerla perché è la più lontana da Stresa, guardandola si nota soltanto un immenso palazzo e tanto verde attorno. La sorpresa si ha al suo arrivo perché si sbarca nel “paradiso terrestre”, è questa l'impressione che si ha qui.
Questa è l'isola più grande delle tre, così chiamata perché fu la prima dei possedimenti dei Borromeo qui. Un vero e proprio giardino botanico, all'inglese, romantico, percorrendola vi accorgerete della varietà di fiori profumati provenienti da tutto il mondo, quello che noi ha affascinato maggiormente è il piano delle Camelie, di origini giapponesi, ora in piena fioritura non passano certo inosservate. Sono un vero e proprio spettacolo naturale!
La passeggiata prosegue in un susseguirsi di scoperte e scorci verso il lago, scorgiamo un'antica imbarcazione che serviva ai servitore per accogliere gli ospiti e ricorda una gondola veneziana.
Siate cauti e silenziosi nella vostra scoperta perché riuscirete a scorgere e avvicinare degli originali fagiani colorati, una specie originaria della Cina.
Le azalee si alternano alle camelie, non mancano narcisi e altre specie profumatissime di fiori, come la magnolia virginiana.
Giunti al Palazzo dell'Isola Madre, ci imbattiamo in un'altra curiosa scoperta: un esemplare unico di cipresso del Cashmir (un vero gigante: oltre 25 metri di altezza, 8 metri il diametro del tronco e un peso complessivo di circa 25 tonnellate), presente qui dal 1862, che nel giugno 2006 causa una forte tromba d'aria, fu sradicato. Si legge nella tabella esposta davanti al secolare albero, tutt'ora puntellato con cavi, che “salvarlo è stata un'operazione di ingegneria e botanica” furono utilizzati anche elicotteri, per poterlo rimettere in piedi, giardinieri esperti, pazienza e un certo esborso economico. È tornato in gran forma e fa da guardia al Palazzo che invita ad entrare e scoprire il bello che c'è dentro.
Riccamente arredato il Palazzo è una bella scoperta, tra porcellane, mobili in stile, lampadari in vetro di Murano e suppellettili tutto in stile, è piacevole passeggiare all'interno delle stanze che si sviluppano sui due piani. Interessanti e curiose sono le sale dedicate ai teatrini, spettacoli amati dalla famiglia Borromeo, dove si trovano marionette e vere e proprie scenografie.
Terminata la visita al Palazzo, si percorre il giardino adiacente all'edificio dove si trova anche l'ottocentesca cappella sepolcrale di famiglia. Anche in questa porzione di giardino non mancano specie di piante molto affascinanti, una di queste è il ginko biloba.
Lasciamo questo Paradiso terrestre, dove è tutto perfetto e curatissimo, ci rechiamo all'imbarcadero per raggiungere la seconda tappa del nostro tour, ovvero → l'ISOLA DEI PESCATORI
l'ISOLA DEI PESCATORI
Non appartiene ai possedimenti dei Borromeo, ma è comunque parte dell'arcipelago, a metà strada tra l'Isola Madre e l'Isola Bella.
La sua vocazione attuale è prettamente turistica, l'attività della pesca ormai è stata abbandonata, pur lasciando evidenti tracce sull'isola che la rendono molto caratteristica.
La si gusta a ritmo lento, ficcanasando un po' qua e un po' là, tra reti appese, scorci pittoreschi e menù esposti che propongono piatti isolani, cercando di scegliere quello più tipico.
Noi optiamo per il ristorante Italia, nella punta estrema dell'isola, dove finisce la passeggiata ed inizia un'area verde con panchine, propone un menù con piatti caratteristici, il proprietario ci accompagna nell'assaggio di sue specialità.
Ci sistemiamo in un tavolo con vista verso l'Isola Madre, i nostri occhi faticano a staccarsi dallo sguardo di quel Paradiso terrestre appena visitato. E così ci facciamo consigliare agli assaggi di pesce di lago come il lavarello, la trota, la trota salmonata, il luccio. Chiude il nostro lauto pasto una bella fetta di torta isolana al limone.
Proseguiamo la nostra visita a questa isola, andiamo a sbirciare la casa isolana di Ugo Ara, suonatore di viola, lasciata in eredità agli abitanti dell'isola, è in progetto di allestire una casa della musica, attualmente è aperta solo la parte al pianterreno che ospita la mostra della pesca, un'esposizione di oggetti e pannelli informativi che raccontano dell'attività dei pescatori del lago Maggiore.
Da non perdere, la piccola chiesa di San Vittore con uno svettante campanile, una sbirciata all'interno per ammirare affreschi, marmi e stucchi.
Le viuzze con i tetti delle case che sembrano quasi toccarsi su cui si affacciano negozietti invitano allo shopping e a perdersi per godersi questa isola molto caratteristica, cercando con lo sguardo gli slarghi tra un vicolo ed un altro per ammirare il lago.
Tre gatti sonnacchiosi immersi nella pennichella pomeridiana postprandiale (gli scarti dei ristoranti qui non mancano!), restano indifferenti ai turisti in attesa all'imbarco per proseguire la visita di queste isole, sicuramente sono abituati al via e vai che popola l'isola durante i mesi prettamente turistici.
Lasciamo l'Isola dei Pescatori, ormai è metà pomeriggio, il tempo vola inesorabilmente in mezzo a tanta bellezza di luoghi...
Raggiungiamo → ISOLA BELLA
ISOLA BELLA
Bella di nome e di fatto. C'è chi la immagina, vedendola dall'alto, come un vascello che solca le acque del lago, dove la parte del giardino rappresenterebbe la poppa e il bellissimo palazzo, la prua.
È quella più vicina a Stresa, la si ammira anche alla partenza dall'imbarcadero e la si immagina già nel suo splendore, anche se visitarla la sorpresa e lo stupore sono ancora maggiori. Il suo nome risale alla contrazione fonetica di colei a cui fu dedicata l'isola: era Isabella D'Adda, sposa di Carlo III, quest'ultimo terminò i lavori per la costruzione del palazzo e dei giardini. Il tutto fu completato nel 1671 con feste organizzate dal figlio Vitaliano VI.
Isabella – Isola Bella, comunque sia, il suo nome attuale è già uno slogan di attrazione e richiamo, ma fidatevi, che non promette senza mantenere!
Prendetevi tempo per la visita al Palazzo (almeno un'ora/un'ora e mezza) perché c'è veramente tanto da vedere. L'interno è fastoso, viene definito uno scrigno dell'arte barocca: sale riccamente arredate e sfarzosi ambienti che conservano tesori unici.
L'occhio è ingordo per cogliere tutto ciò che c'è da vedere, dai soffitti alle pareti, ai pavimenti ai mobili, è tutto un “WOW, Ohhh, Guarda qui” che è difficile non farsi coinvolgere in questo percorso e susseguirsi di sale nobiliari.
Ogni sala ha un suo perché, una sua storia, un suo uso, un suo bene prezioso, ognuna racconta di storie di nobili, incontri tra dame e cavalieri, ma anche ospiti noti come Mussolini, qui per la conferenza di Stresa nell'aprile 1935, e Napoleone che qui soggiornò con la prima moglie Giuseppina di Beauharnais.
Se gli interni ci hanno entusiasmati, non ci rendiamo conto che il proseguire è un crescendo di scoperte e stupori da ammirare. Ne prendiamo atto accedendo alla parte sotterranea del castello.
Sei ambienti allestiti come grotte e sapientemente decorati con pietre di origine lavica, schegge di tufo e sassolini locali, un'alternanza di colori che formano suggestioni e ambientazioni uniche. Spicca un'elegante scultura della Venere addormentata e l'esposizione delle bardature dei cavalli di casa Borromeo.
Uscendo dai sotterranei si accede all'esterno, per ultimare la visita a quella che è la parte dedicata al “green” ovvero al Giardino barocco, considerato uno dei migliori in Italia.
Occupa circa la metà dell'isola è composto da varie scenografie, un alternarsi di spazi verdi, statue, terrazze (sono in totale 10). Al centro di questo immenso giardino si trova il Teatro Massimo, dove si svolgono tutt'ora degli spettacoli. In mezzo a questo luogo di rara bellezza, si possono ammirare i bianchi pavoni originari della Persia, una specie rara, se siete fortunati potrete immortalarli mentre fanno la ruota, noi pazientemente siamo stati ad attendere questo magico momento, ma purtroppo non siamo stati omaggiati di tale spettacolo...
Spicca tra tutte le statue che caratterizzano questo giardino, quella dell'unicorno, per tradizione simboleggia l'onore, il valore e la devozione, entrato a far parte dello stemma dei Borromeo.
Se vi piacciono i fiori, le piante, le siepi qui è un vero paradiso. Spiccano alberi possenti, frutti di cedri e agrumi dalle dimensioni generose, fiori dai colori talmente belli che sembrano finti, per non parlare della collezione di rose, rododendri e le immancabili camelie (qui sulle isole trovano un microclima favorevole). I vasi di terracotta riportano i celeberrimi simboli dei Borromeo, ovvero i tre anelli intrecciati che rappresentano l'unione tra Visconti, Sforza e Borromeo.
Terminata la nostra visita a questo splendido luogo, lasciamo il giardino e l'uscita ci fa accedere a Vicolo del Fornello, molto caratteristica ed insolita. Il vicolo a gradini è stato trasformato in luogo ideale per lo shopping, all'interno degli attuali negozi restaurati, un tempo erano le vecchie case dei pescatori. Uno shopping di qualità e ricercato, esposizione di manufatti del Made in Italy e anche tipicità gastronomiche del nostro Bel Paese.
Ci congediamo da Isola Bella, è giunto il momento di salire sull'ultimo traghetto, in questo periodo terminano nel tardo pomeriggio e ritornare a Stresa. Il nostro sguardo anche durante la breve navigazione rimane incollato ad ammirare tanta bellezza e scoprire tutti gli scorci visitati.
Ritornati sulla terraferma decidiamo, prima di rientrare al camper di farci una passeggiata a → STRESA
STRESA
Dall'imbarcadero Carciano, imbocchiamo la pedonale del lungolago Adolfo Pini, ammirando a sinistra il lago e la sua bellezza paesaggistica, mentre a destra fanno bella mostra hotel imponenti in stile liberty. Riusciamo ancora a scorgere le tre isole ed ammirarle, i gioielli del lago, che riconosciamo e distinguiamo dopo la visita di oggi, ben identificando i punti d'interesse.
Giunti nel centro di Stresa, lasciamo il lungolago per addentrarci nelle viuzze e ci fermiamo in qualche negozio per lo shopping di prodotti locali. “Dolci acquisti” i nostri: le margherite di Stresa, biscotti deliziosi caratterizzati da una frolla particolare e i tipici amaretti (pasticceria Bravi – via Garibaldi, 6).
La nostra splendida giornata si conclude qui, ma domani abbiamo altri programmi qui in zona...
PARCO PALLAVICINO
Il nostro biglietto cumulativo acquistato ieri comprende anche la visita a questo luogo riaperto da pochi anni e riportato al suo splendore dopo anni di abbandono, così leggiamo su internet. Lasciamo il parcheggio camper e ci dirigiamo alla periferia di Stresa dove sorge quest'area di circa 18 ettari dove è possibile ammirare in un perfetto equilibrio, animali di tante specie all'interno di un'habitat di piante di ogni genere.
Oggi (23 marzo) è il primo giorno di riapertura. Nel parcheggio antistante al parco la sosta è vietata ai camper, ahimè. Tentiamo di trovare altri punti dove sostare, ma sembra proprio impossibile. Gli unici parcheggi sono già pieni zeppi di auto e non si prevedono possibilità a breve distanza di poterci fermare con il camper.
Abbandoniamo quindi l'idea di visitarlo, visto l'impossibilità di sostare con il camper nel raggio di almeno un paio di chilometri e così proseguiamo nei programmi di questa nostra trasferta, raggiungendo l'azienda che ci fornirà il frigo a compressore da installare sul nostro camper.
Terminata questa commissione, decidiamo di raggiungere la vetta del → MOTTARONE
MOTTARONE
conosciuta come la montagna da cui si possono ammirare i sette laghi (d'Orta e di Mergozzo in Piemonte, di Varese, di Biandronno, di Monate, di Comabbio in Lombardia e il lago Maggiore a cavallo tra Piemonte, Lombardia e Svizzera), un vero e proprio balcone panoramico per ammirare anche vette quali il monte Rosa, il Cervino e il monte Bianco.
Alto 1491 metri s.l.m, è una montagna granitica, definito anche un “panettone boschivo”, la cima del Mottarone è raggiungibile in tre modi diversi:
- da Stresa con la funivia e seggiovia
- da Stresa con strada a pagamento
- da Gravellona Toce
Noi essendo già in zona di quest'ultima località, optiamo per risalire percorrendo la strada che attraversa paesi quali Omegna, Agrano, Ameno, alcuni piccoli con viuzze strette.
Questo percorso è consigliato da percorrere in camper se siete abili nella guida in montagna e dimestichezza nel passaggio di paesini con strade strette.
Il Mottarone, oltre ad essere un balcone panoramico, è la montagna ideale per sport quali lo sci, le ciaspole, la MTB, escursioni a cavallo e gradevoli passeggiate. È presente anche Alpyland, il bob a rotaia, 1200 metri di adrenalina con una discesa mozzafiato a picco sul lago Maggiore. È anche considerato un vero paradiso per chi ama arrampicare e praticare boulder (attività di arrampicata su massi).
Noi arriviamo in cima al Mottarone per goderci il paesaggio, la neve ormai inesistente, resta solo qualche macchia sul terreno reminiscenza dell'ultima perturbazione ma è ormai grigiastra, lo scenario a lunga distanza non è nitido, è purtroppo offuscato da qualche nuvola, ma comunque la vista a è spettacolare, si possono ammirare tanti scorci e soprattutto i laghi e i contorni delle vette.
È tempo di rientrare e così mentre scendiamo dal Mottarone, dalla strada che conduce al lago d'Orta, riflettiamo che non abbiamo mai visitato quest'ultimo con la sua tanto decantata isola San Giulio... Purtroppo in questa occasione non riusciamo a raggiungerlo e dedicargli una visita, così lo inseriamo nella nostra lista dei luoghi da visitare e chissà se un giorno potremmo contrassegnarlo come “luogo già visto” come facciamo oggi con le Isole Borromee!
DOVE SOSTARE
- STRESA (VB): Parcheggio con camper service - Via Privata F.lli Bandiera - Parcheggio con stalli riservati alla sosta camper, carico e scarico – a pagamento (di notte è gratuito)
- MOTTARONE (VB) - Parcheggio - Sosta nel parcheggio della funivia
I campeggi sono principalmente dislocati nella zona di Baveno.
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