ISOLA BELLA
Bella di nome e di fatto. C'è chi la immagina, vedendola dall'alto, come un vascello che solca le acque del lago, dove la parte del giardino rappresenterebbe la poppa e il bellissimo palazzo, la prua.
È quella più vicina a Stresa, la si ammira anche alla partenza dall'imbarcadero e la si immagina già nel suo splendore, anche se visitarla la sorpresa e lo stupore sono ancora maggiori. Il suo nome risale alla contrazione fonetica di colei a cui fu dedicata l'isola: era Isabella D'Adda, sposa di Carlo III, quest'ultimo terminò i lavori per la costruzione del palazzo e dei giardini. Il tutto fu completato nel 1671 con feste organizzate dal figlio Vitaliano VI.
Isabella – Isola Bella, comunque sia, il suo nome attuale è già uno slogan di attrazione e richiamo, ma fidatevi, che non promette senza mantenere!
Prendetevi tempo per la visita al Palazzo (almeno un'ora/un'ora e mezza) perché c'è veramente tanto da vedere. L'interno è fastoso, viene definito uno scrigno dell'arte barocca: sale riccamente arredate e sfarzosi ambienti che conservano tesori unici.
L'occhio è ingordo per cogliere tutto ciò che c'è da vedere, dai soffitti alle pareti, ai pavimenti ai mobili, è tutto un “WOW, Ohhh, Guarda qui” che è difficile non farsi coinvolgere in questo percorso e susseguirsi di sale nobiliari.
Ogni sala ha un suo perché, una sua storia, un suo uso, un suo bene prezioso, ognuna racconta di storie di nobili, incontri tra dame e cavalieri, ma anche ospiti noti come Mussolini, qui per la conferenza di Stresa nell'aprile 1935, e Napoleone che qui soggiornò con la prima moglie Giuseppina di Beauharnais.
Se gli interni ci hanno entusiasmati, non ci rendiamo conto che il proseguire è un crescendo di scoperte e stupori da ammirare. Ne prendiamo atto accedendo alla parte sotterranea del castello.
Sei ambienti allestiti come grotte e sapientemente decorati con pietre di origine lavica, schegge di tufo e sassolini locali, un'alternanza di colori che formano suggestioni e ambientazioni uniche. Spicca un'elegante scultura della Venere addormentata e l'esposizione delle bardature dei cavalli di casa Borromeo.
Uscendo dai sotterranei si accede all'esterno, per ultimare la visita a quella che è la parte dedicata al “green” ovvero al Giardino barocco, considerato uno dei migliori in Italia.
Occupa circa la metà dell'isola è composto da varie scenografie, un alternarsi di spazi verdi, statue, terrazze (sono in totale 10). Al centro di questo immenso giardino si trova il Teatro Massimo, dove si svolgono tutt'ora degli spettacoli. In mezzo a questo luogo di rara bellezza, si possono ammirare i bianchi pavoni originari della Persia, una specie rara, se siete fortunati potrete immortalarli mentre fanno la ruota, noi pazientemente siamo stati ad attendere questo magico momento, ma purtroppo non siamo stati omaggiati di tale spettacolo...
Spicca tra tutte le statue che caratterizzano questo giardino, quella dell'unicorno, per tradizione simboleggia l'onore, il valore e la devozione, entrato a far parte dello stemma dei Borromeo.
Se vi piacciono i fiori, le piante, le siepi qui è un vero paradiso. Spiccano alberi possenti, frutti di cedri e agrumi dalle dimensioni generose, fiori dai colori talmente belli che sembrano finti, per non parlare della collezione di rose, rododendri e le immancabili camelie (qui sulle isole trovano un microclima favorevole). I vasi di terracotta riportano i celeberrimi simboli dei Borromeo, ovvero i tre anelli intrecciati che rappresentano l'unione tra Visconti, Sforza e Borromeo.
Terminata la nostra visita a questo splendido luogo, lasciamo il giardino e l'uscita ci fa accedere a Vicolo del Fornello, molto caratteristica ed insolita. Il vicolo a gradini è stato trasformato in luogo ideale per lo shopping, all'interno degli attuali negozi restaurati, un tempo erano le vecchie case dei pescatori. Uno shopping di qualità e ricercato, esposizione di manufatti del Made in Italy e anche tipicità gastronomiche del nostro Bel Paese.
Ci congediamo da Isola Bella, è giunto il momento di salire sull'ultimo traghetto, in questo periodo terminano nel tardo pomeriggio e ritornare a Stresa. Il nostro sguardo anche durante la breve navigazione rimane incollato ad ammirare tanta bellezza e scoprire tutti gli scorci visitati.
Ritornati sulla terraferma decidiamo, prima di rientrare al camper di farci una passeggiata a → STRESA