Micro Caravan
Il mese scorso abbiamo parlato di carrelli tenda, questo mese invece vorrei affrontare un tema che riguarda una tipologia di veicolo che sicuramente conosco meglio delle altre, per averla utilizzata a lungo e con grande soddisfazione: la caravan. A dire il vero, però, analizzeremo una sotto-nicchia molto particolare di questa nicchia: le mini/micro caravan.
Sotto-nicchia della nicchia, dicevo, perché già le caravan non sono particolarmente valutate in Italia, dove la situazione di mercato le vede soccombere di fronte ai strabordanti motorizzati (vedi la situazione del mercato nell’articolo di dicembre 2020).
Nonostante i numeri siano bassi, la varietà è comunque alta per cui non possiamo sfuggire ad un’altra delle famose “classificazioni” di Cesare; divideremo quindi l’argomento tra Microcaravan, Teardrop caravan, Offroad trailer e autocostruite. Perdonatemi gli anglicismi, sono necessari perché le traduzioni in italiano letteralmente non dicono molto; inoltre se qualcuno volesse guardarsi intorno su internet, avrà bisogno di usare questi termini.
Microcaravan
Non è mai facile definire i confini di una categoria, per cui ci dovremo affidare ad un paio di strumenti: il metro e la bilancia. Useremo entrambi questi raffinati strumenti, ma per quanto riguarda l’esterno ci affideremo al solo metro: questo perché capita che a dimensioni medio-piccole corrispondano interni microscopici. Ritengo che questi casi siano esempi di pessima progettazione, magari piegata ad artifici di design e marketing, ma non possiamo parlare di microcaravan perché in quel caso pesi ed ingombri sono da caravan medio-piccola.
Allora un paio di esempi di microcaravan possono essere la sempreverde Eriba Puck
o le recenti Trigano Mini Silver
o Kip Shelter:
interni semplici, tetti alzabili e – normalmente – assenza di vano toilette. Questi mezzi sono naturalmente portati alla stradalità e all’uso itinerante anche nei weekend, ma con la consapevolezza che sono mezzi non “camperizzati”. Questo significa che fuori stagione, quando i campeggi sono spesso chiusi, dobbiamo appoggiarci pesantemente alle strutture del territorio ovvero alle toilette disponibili negli autogrill, nei bar e ristoranti. Non a tutti può andare bene.
Sempre per l’uso fuori stagione, la dimensione ridotta aiuta molto quando sia necessario usare il riscaldamento e non è mai un problema infilare una stradina stretta e tortuosa, di cui è piena la nostra bellissima Italia. Chiaramente per vacanze estive stanziali sarà necessario appoggiarsi ai campeggi e ampliare l’area di soggiorno con una veranda, riservando la caravan alla sola zona notte.
Ultimo vantaggio, direi evidente, la possibilità di trainare anche con mezzi utilitari di segmento B.
Teardrops caravan
Letteralmente questa definizione si riferisce alla forma esterna a goccia (letteralmente “lacrima”, viva l’allegria), per cui è una “Teardrop” anche la T@b XL 09, che non è propriamente un mezzo minuscolo, anzi! Qui però ci riferiamo a quei rimorchi a forma di goccia che prevedono normalmente un letto matrimoniale all’interno e una cucina accessibile all’esterno sulla parte posteriore
Salta subito all’occhio l’estrema trainabilità di questo tipo di oggetti, che li rende idonei ad essere accoppiati anche a vetturette di segmento A. Inoltre il peso ridotto e la forma vagamente retrò ne fanno uno dei rimorchi prediletti dagli appassionati di auto d’epoca e campeggio: un binomio molto poco sviluppato in Italia, ma che all’estero è capace di riunire centinaia di equipaggi per raduni bellissimi (basta guardare le foto per rendersene conto)
Al di fuori di questi due aspetti, però, la Teardrop caravan mostra limiti molto evidenti: se è vero che il letto è sicuramente confortevole, un abitacolo così chiuso in caso di clima molto caldo può diventare un vero forno; la cucina ad accesso esterno, poi, non mi ha mai trovato entusiasta e inoltre, per questioni prettamente geometriche, è complicato corredare il mezzo di una veranda efficace che offra quindi riparo da vento, pioggia e freddo sia nel soggiorno che nella zona cucina. Infine gli spazi di stivaggio sono molto ridotti e scomodi da raggiungere, oltre a non essere prevista non solo la toilette ma neppure un vano per lo stoccaggio di un porta potti.
Quindi alla fine, al di là dell’aspetto accattivante, a me è sempre rimasta una domanda di fondo: ma cosa ci posso fare esattamente con una Teardrop? Se qualcuno ha una qualche risposta, sarei interessato a leggerla nei commenti.
Offroad trailer
Il punto interrogativo con il quale ci siamo lasciati un paio di righe sopra viene pienamente soddisfatto dagli Offroad trailer, ovvero quei rimorchi pensati per l’uso fuoristrada anche abbastanza spinto. Sostanzialmente si tratta del concetto di una Teardrop ma declinato in una forma “cattiva” e, soprattutto, in una costruzione a prova di massacro: in questi mezzi i telai sono superdimensionati, le sospensioni e le ruote sono da fuoristrada, lo stesso gancio di traino a volte non è del tipo standard ma simile a quello dei rimorchi militari, la costruzione del mobilio è a prova di bomba anche se quasi mai “aggraziata”
Chiaramente l’uso di componentistica con ampi margini di robustezza porta molto in alto sia il peso (in rispetto alle dimensioni) e, soprattutto, il prezzo che risente anche della produzione sempre artigianale.
Il mezzo giusto per questi rimorchi è un fuoristrada vero, preparato per i raid; la strada giusta dove usare questi oggetti … non esiste perché il loro ambiente inizia dove finisce la civiltà. Usato in questo modo particolarissimo, l’Offroad trailer ha assolutamente senso e permette all’equipaggio del fuoristrada un punto d’appoggio confortevole per una notte di riposo dopo le fatiche del percorso, oppure un rifugio aggiuntivo oltre alla trattrice stessa nel caso di equipaggio numeroso.
Autocostruite
Cosa dire su questa categoria che in realtà è una non-categoria? Se parliamo di realtà lontane (in tutti i sensi) come gli USA, ma anche non troppo distanti come Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Slovacchia, vediamo che è possibile per un privato costruirsi una caravan partendo dalla materia prima (tubo, lamiera, legno, ruote ecc.); giusto o sbagliato che sia, da noi questo non è concepibile nemmeno nell’anticamera del cervello, però anche da noi qualcosa si può fare
La via “italiana” alla microcaravan autocostruita passa attraverso l’utilizzo di un carrello trasporto cose di adeguate dimensioni e dalla costruzione di una sorta di cellula scarrabile che possa essere trasportata dal rimorchio stesso ma non permanentemente solidale con questo.
Ma quali sono vantaggi e svantaggi di una soluzione autocostruita? In realtà non è possibile parlarne a livello di equipaggiamenti e disposizioni, perché la costruzione autonoma va proprio nella direzione di soddisfare desideri e preferenze personali che, come tali, non sono generalizzabili. Sicuramente una delle cose più accattivanti per i bricoleur è la soddisfazione dell’aver affrontato una sfida non semplice e averla vinta: riuscite a mettervi nei panni di uno che viaggia, campeggia, dorme in un abitacolo costruito da lui stesso? Del quale conosce ogni vite, ogni dettaglio, ogni soluzione? Sono stato tentato anch’io più volte di cimentarmi, e non è detto che non lo faccia in un futuro.
Oltre a queste sensazioni intangibili, ci sono anche vantaggi di ordine pratico: la possibilità di utilizzare il carrello per altri scopi, basta pensare anche solo ad un trasloco, al trasporto di una moto … Poi il carrello, quando non sia più in buone condizioni, può essere sostituito, con la sola accortezza di tenere le stesse dimensioni di interfaccia (o perlomeno il più possibile). Infine il sapere tutto del proprio abitacolo aiuta moltissimo a conoscerne i limiti, e quindi evitare brutte situazioni, e a sviluppare modifiche seguendo il variare delle proprie esigenze.
Concludiamo così questa breve carrellata in un mondo credo non tanto conosciuto e che spero vi abbia interessato un po’. Sicuramente si tratta di soluzioni poco note e tutto sommato “per pochi”, ma la cultura del plein air passa anche attraverso queste applicazioni un po’ estreme. Io tendo ad essere un minimalista, ma onestamente molte delle soluzioni non fanno per me anche se, come avete visto, a volte mi cimento a sognare un poco …