CANDELO e il suo Ricetto
Si trova a un’altitudine di 340 metri s.l.m. e a 6 chilometri da Biella (che se ricordate bene un tempo non faceva provincia!).
Una comoda area camper raggiungibile da una stretta via ci accoglie in questo luogo magico della provincia biellese. Già da qui si scorgono le mura e le torri del Ricetto. Il borgo è insignito con il riconoscimento di “uno dei più belli d’Italia” e leggiamo in rete che la Cnn, l’emittente televisiva statunitense, ha dichiarato che il Ricetto di Candelo è «la Pompei del Medioevo», al terzo posto tra le 20 più idilliache località italiane che riassumono perfettamente il Bel Paese. E noi che l’abbiamo visitato, vi possiamo assicurare che hanno perfettamente ragione!
Voglio darvi la definizione della parola RICETTO (dal latino receptum, ovvero rifugio, ricovero) che chiarisce al meglio ciò che si andrà a visitare
“raggruppamento medievale di case recinte da mura turrite in cui si raccoglievano gli abitanti della campagna in caso di pericolo; tipico del Piemonte.”
Ci incamminiamo verso il paese e raggiungiamo il punto informazione turistica che si trova proprio adiacente alla torre porta l’unico accesso al Ricetto, per l’appunto in piazza Castello. Raccogliamo materiale cartaceo ma anche dettagli e suggerimenti forniti dall’addetta della Pro Loco, molto disponibile e gradevole che ci fornisce indicazioni del territorio.
Siamo verso fine ottobre, è un giorno feriale, c’è poca gente in giro. Varchiamo l’arco della torre porta e facciamo un salto nella storia. Il silenzio che contraddistingue il luogo crea ancora di più un’atmosfera mistica di questa struttura fortificata medievale, la meglio conservata nel suo genere. Qui si anima nel periodo natalizio con i mercatini, ma anche nei fine settimana quando gli artigiani, le botteghe e le locande aprono i battenti. Ma ora siamo soltanto noi e un’altra coppia di visitatori che girovaghiamo tra queste rue, le vie perpendicolari del ricetto. Ci godiamo ogni minimo dettaglio di questi sassi che compongono il ricetto che sono lì dal XIV secolo quando la popolazione costruì questa fortificazione per custodire e difendere i beni della comunità. Non sono abitazioni, ma cantine. Anche i dettagli ci attraggono, quelli delle porte e dei grossi chiavistelli, ma anche gli scorci verso il comprensorio delle Prealpi biellesi.
Qui tutto è di un fascino irresistibile, difficile non innamorarsi di questo luogo! Pensate che qui hanno girato parecchie scene di film: “I Promessi Sposi” in chiave comica e satirica con il trio Marchesini-Solenghi-Lopez, “Virginia, la monaca di Monza”, Rai 2 (2004), con Giovanna Mezzogiorno, “La freccia nera” lo sceneggiato televisivo degli anni ‘60 con l’esordiente Loretta Goggi, e “Dracula 3d” del maestro dell’horror Dario Argento.
Lasciamo il Ricetto e ci incamminiamo per le vie di Candelo alla scoperta di altri luoghi di interesse. La Santa Maria Maggiore, la più antica rettoria-parrocchia di Candelo, la troviamo chiusa e quindi la immortaliamo soltanto da fuori, raggiungiamo invece San Pietro. L’interno è molto ricco di opere d’arte da osservare e grazie alla tabella informativa posta all’entrata, è possibile conoscerne sia la datazione che gli autori. L’immagine della Madonna di Oropa ci annuncia già quella che sarà la nostra prossima tappa, ma non lasciamo Candelo senza l’aver acquistato un dolcetto tipico locale: i canestrelli biellesi, detti anche canestrej. Non pensate al classico canestrello a forma di fiore con lo zucchero al velo sopra. No no. Qui siamo di fronte a una sorta di grande wafer formato da due cialde croccanti separate da un sottile strato di crema al cioccolato (a volte anche nocciole).
Suggerimenti: a pochi chilometri da Candelo, si trova la riserva naturale orientata delle Baragge conosciuta anche come la “savana del Biellese” per il suo aspetto che ricorda appunto questo territorio africano. Ideale per camminate e tour in MTB. La zona è molto selvaggia, luogo ideale per chi ama zone con queste caratteristiche.
Abbandoniamo Candelo e con il camper ci spostiamo di una ventina di chilometri per raggiungere il santuario più grande del biellese e delle Alpi.