CIRÒ
Ulivi ma soprattutto vigneti a perdita d'occhio caratterizzano il paesaggio per raggiungere questo borgo posto a 350 metri s.l.m. Il suo vino è famoso in tutto il mondo, è stato il primo nella regione ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata, il famoso Hugh Johnson, autore del libro “Atlante dei vini”, lo definisce il “Barolo del Sud”.
Un vino che racchiude anche una forte connotazione storica, che racconta della Magna Grecia: sapete il perché? I colonizzatori greci introdussero il cosiddetto “Krimisa” (noto anche come “Cremissa”), che a tutt’oggi viene considerato l'antenato” dei vitigni attualmente coltivati.
Anche per questo borgo, come per i precedenti, la promozione turistica della Marina soffoca di gran lunga di consigliare una visita a questo borgo degno di essere visto.
Il benvenuto al viaggiatore lo da una enorme botte posta all'inizio del paese con su scritto “Cirò Città del Vino”, le distese di vigneti con l'uva che attende da lì a pochi giorni di essere raccolta e noi ci accingiamo a visitare antico borgo.
Prima di entrare a visitare il borgo, il belvedere Mavilia, una terrazza con disegnati le costellazioni, invita ad osservare il panorama (per noi ahimè poco apprezzabile visto il maltempo che sta imperversando).
Entrando nell'antico borgo si possono ammirare scorci molto suggestivi, è bello passeggiare tra queste viuzze lastricate alla scoperta ora del bastione Cannone, il monumento di architettura medievale del XIV secolo a forma pentagonale appartenente al sistema difensivo di fortificazione, ma anche l'antico castello Carafa, poi scoprire piccole chiesette oppure piazzette dove i sampietrini di diverso colore formano disegni geometrici.
Una targa apposta su un'abitazione ricorda che “in questa casa nacque nel 1510 Aloysius Lilius (Luigi Lilio) medico-matematico e astronomo, riformatore del calendario gregoriano...”.
Ma poi scopriamo che un altro personaggio illustre come Giano Lacinio, alchimista del 1500, fu nativo di Cirò e gira e rigira ci ritroviamo a visitare il MUSEO DEL VINO, della CIVILTÀ CONTADINA e DELL'ALCHIMIA.
L'ingresso è a pagamento e il museo si sviluppa su due piani, dove al pianterreno sono esposti gli attrezzi dell'agricoltura così come ambientazioni di antiche dimore contadine, invece al secondo piano si viene traslati in una dimensione diversa fatta di simboli alchemici, chimici, mappe e la storia degli alchimisti locali e non. Una visita davvero molto interessante.
La fame si fa sentire e quindi ci fermiamo per una tappa gastronomica all'Agriturismo Catena – SP10 a Cirò, dove gustiamo piatti della cucina cirotana, naturalmente annaffiati da un degno rosso Cirò DOC.
Lasciamo Cirò e uno splendido sole ci invita a raggiungere PUNTA ALICE per un delizioso bagno (info e dettagli nella sezione LE SPIAGGE della COSTA DEI SARACENI).
Qualche scatto di Cirò...