ROCCAPORENA – paese natale di Santa Rita
Dista una ventina di chilometri da Norcia, si passa anche il paese di CASCIA dove la statua della santa da il benvenuto, nel paese dove si trova il Santuario a lei dedicato che contiene le sue spoglie.
Raggiungiamo invece il piccolo paese di ROCCAPORENA (m 707 slm), fermiamo il camper nel parcheggio ad inizio paese e ci incamminiamo alla scoperta di questo luogo famoso per aver dato i natali alla Santa e ai luoghi della sua preghiera e del suo vissuto. Viene chiamata anche la “santa dell'impossibile” perché invocata in quei casi disperati in cerca di aiuto, la sua storia di vita fu pure un “caso disperato”, perse il marito, che fu violento e dispotico, e pure i due figli gemelli.
Andiamo a scoprire il paesino per conoscere meglio i luoghi dove si svolse la maggior parte della sua vita.
Il primo edificio che incontriamo è la “casa maritale” ovvero l'edificio dove visse Rita dall'anno del matrimonio fino al giorno in cui fu ammessa a vestire l'abito dell'Ordine di Sant'Agostino.
Il luogo più suggestivo è lo scoglio della Preghiera. 319 gradini per salire in vetta a questa collina dove secondo la tradizione, Rita si recava regolarmente per meditare e pregare. Durante la salita con le tappe della Via Crucis, notiamo le lastre di marmo con i nomi di coloro che hanno, attraverso una donazione, “firmato” questo pellegrinaggio come devoti della Santa. In cima allo scoglio si ammira un bellissimo panorama sul paesaggio circostante e sul punto più alto si trova una cappellina che racchiude lo sperone di roccia su cui Rita pregava. Due concavità contigue scavate vengono descritte nelle guide come le impronte delle ginocchia di Rita e quelle più piccole invece come le impronte dei gomiti. Una fontanella con acqua fresca che da ristoro in questa calda giornata estiva, viene chiamata l'acqua di santa Rita.
Prossima “scalata” è l'orto dei miracoli, il luogo dove ora si trova una statua in bronzo di santa Rita ad opera dello scultore romano Rodolfo Maleci e qui si narra avvenne il miracolo della rosa fiorita nel mese di gennaio.
Visitiamo poi il Santuario, un edificio candido. Entriamo. Il luogo di preghiera custodisce il manto in pelle che secondo la tradizione appartenne a Rita.
Nelle adiacenze si trova la Chiesa di S. Montano, un sobrio edificio del dodicesimo secolo, luogo molto importante nella vita della santa, non soltanto perché qui si sposò con Paolo di Ferdinando, ma anche per altri momenti religiosi della sua vita.
La casa natale della Santa è un edificio a due piani, conosciuta come la “casa sei Mancini”. Fu definito questo edificio come il luogo dove nacque Rita, in quanto non si possiede una biografia della santa. All'interno della casa sono presenti suppellettili e arredi per ricreare l'ambiente dell'epoca.
Il lazzaretto lo troviamo chiuso, qui la Santa si recava spesso per visitare i malati di peste.
Ultima tappa qui a Roccaporena, è di nuovo una salita (avete capito che per visitare questo paese sono necessarie scarpe comode!), verso la Grotta d'oro, una nicchia rocciosa dove si trova una croce, qui secondo la tradizione popolare Rita avrebbe sostato in preghiera.
Il camper è in sosta proprio sotto alla Grotta d'Oro, ce ne rendiamo conto proprio ora, all'arrivo non avevamo rivolto lo sguardo verso l'altro...
Lasciamo Roccaporena. Decidiamo di rientrare a casa passando per San Benedetto del Tronto, all'andata eravamo scesi dall'E45, ci fermeremo per incontrare amici.
Il viaggio verso la località marittima marchigiana è di una tristezza infinita. Strada a tratti interrotta per lavori in corso, causa terremoto ma soprattutto dobbiamo vedere con i nostri occhi quello che la televisione ci mostrò: paesi distrutti e ormai inesistenti come Arquata del Tronto.
Qui avevamo visitato il paesino e il castello, ora vedere tanta distruzione ci da un altro colpo allo stomaco, come quello provato il giorno prima a Norcia.
In località Trisungo, un piccolo paese poco lontano da Arquata del Tronto, un tempo c'era il Molino Petrucci, un'impresa storica, che il terremoto ha penalizzato in quanto la strada non è più agibile per raggiungere l'azienda.
Arriviamo al nuovo deposito del Molino Petrucci a MALTIGNANO (AP) dove c'è anche lo spaccio.
Chi mi conosce sa che sono una "che ama pasticciare in cucina” amante delle cose buone e genuine, delle tradizioni. Ho conosciuto il Molino Petrucci attraverso un gruppo facebook dove si parla di lievitati e ricette. Faccio scorta di farine di ogni tipo.
Siamo felici io e Lorenzo di aver il camper pieno di cose buone da portare a casa, siamo soddisfatti di aver dato il nostro piccolo contributo ad una terra che vuole rinascere.
Proseguiamo il nostro viaggio verso San Benedetto del Tronto parlando di quanto è stato bello essere stati qui in Umbria, terra che portiamo nel cuore e ogni volta ci regala sempre tante emozioni...
Commenti
Grazie Stefania della precisazione! Quello riportato nel testo ci fu detto dai titolari dell'Agricamping Brandimarte e noi abbiamo riportato quanto ci fu raccontato... Metteremo un asterisco per puntualizzare la tua testimonianza.
Nel primo fine settimana di luglio, causa il grande caldo, i fiorisparirono in una notte.
Grazie di cuore per i complimenti
Bellissimo articolo sulla fioritura delle lenticchie a Castelluccio.
Mi potreste gentilmente consigliare su dove posso sostare con il camper per una o due notti? C'è una bellissima vostra foto in cui il camper sembra parcheggiato su un prato lontano dalla confusione in mezzo al verde...dove mi consigliate di fermarmi per vostra esperienza?
Grazie ancora e complimenti
Davide
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