PAESTUM
L'abbiamo raggiunta con il pullman delle Autolinee Giuliano Bus delle 9.15 che ferma a pochi metri dall'area attrezzata, una mezz'oretta di viaggio e ci siamo trovati davanti al sito archeologico – Patrimonio Mondiale UNESCO - WOW! È bellissimo, l'entusiasmo cresce e la smania di andare a “spasso nella storia” aumenta alla vista di questi bellissimi templi. In biglietteria acquistiamo i ticket cumulativi sia per visitare l'area esterna che il museo, oggi che è il terzo lunedì del mese, quest'ultimo chiude alle ore 13, quindi decidiamo di visitarlo per primo (1° e 3° lunedì del mese la chiusura è a quell'orario).
Davanti al Museo, nostro figlio Filippo esordisce dicendo “ah, ma qui è dove è custodita la tomba del tuffatore”... Lorenzo ed io ci guardiamo in faccia meravigliati, in effetti la guida cartacea riporta tale indicazione e pensiamo che nonostante storia dell'arte non sia una delle sue materie preferite, questa volta ci ha stupiti – 1:0 per Filippo!
Il museo è molto interessante, un'esposizione ricca e ben strutturata, che espone i reperti archeologici trovati nei pressi delle tombe dell'antica Poseidona (nome collegato al culto di Poseidone), l'antico nome di Paestum, che quest'ultimo gli fu attribuito quando passò al dominio romano. Una generosa raccolta di vasi, suppellettili e oggetti facenti parte del corredo funerario, poi tante lastre tombali, tra cui spicca la famosa “tomba del tuffatore”, un disegno dal tratto essenziale, puro e raffinato, risalente al 480 a.C. Circa.
La cinta muraria dell'antica città è lunga 5 km e conserva al suo interno il parco archeologico, ben conservato, dove spiccano i tre templi maestosi e solenni:
- il più antico, dedicato ad Hera, la Basilica, appartiene alla prima generazione dei grandi templi in pietra, iniziato intorno al 560 a.C. (un conto veloce e ci rendiamo conto che ha quasi 2600 anni ed è ancora in piedi, nonostante i vari smottamenti e terremoti vicini... che potenza queste opere!)
- il tempio di Atena, la dea dell'artigianato e della guerra, posto nel punto più alto della città
- il tempio di Nettuno, costruito nel 450 a.C. Circa, è il più grande, coreografico e spettacolare.
Si cammina tra resti di antiche abitazioni, veri e propri quartieri, case dotate di impluvi di marmo, un anfiteatro per gli spettacoli, secoli di storia che si sono succeduti dall'antica Poseidona colonia della Magna Grecia, dagl'Italici Paistom e Poistos, infine con il dominio dei romani in Paestum.
Ma Paestum, non è soltanto scavi, è anche spiaggia e mare, così con una passeggiata di un paio di chilometri abbiamo raggiunto la spiaggia (siamo stati lungimiranti ad aver indossato i costumi già dal mattino e aver inserito nello zainetto un telo spiaggia e le creme abbronzanti... cosa che si rivela ottimale per coniugare cultura/arte/mare e così faremo anche i giorni a seguire!).
Per il terzo anno consecutivo il litorale di Capaccio-Paestum è stato insignito con il riconoscimento di Bandiera Blu e in effetti gliene diamo adito che se lo merita, non solo per il bellissimo mare, ma per l'ordine e la pulizia che lo contraddistingue. Un pomeriggio fantastico tra bagni di sole e mare, con lo sguardo rivolto a sud dove si scorge Castellabate, in posizione dominante e che tanto ci incuriosisce!