Commenti e consigli:
Visitare una capitale richiede tempo, soprattutto se la capitale è ROMA, dove oltre 2700 anni di storia hanno lasciato tracce e resti, un tessuto urbano e sotterraneo dove si ammira l'importanza ricoperta in passato quando era la sede dell'autorità imperiale e dell'amministrazione dell'Impero Romano, oltre all'importanza religiosa a livello internazionale quale sede pontificia, secoli e secoli di storia da scoprire, conoscere e contemplare, nonché la storia attuale della vita politica italiana.
E' consigliabile calibrare ed organizzare la visita a Roma in base al tempo disponibile, questo diario di viaggio è strutturato per la permanenza nella capitale di 5 giorni (escluso il tempo per il viaggio).
Il diario di viaggio che vi proponiamo non vuole sostituire le guide turistiche che vi possono fornire dettagli approfonditi di ogni singolo museo, monumento o luogo, ma riteniamo e speriamo vi sia utile per poter seguire gli itinerari che noi abbiamo percorso per darvi la possibilità di scoprire al meglio la bellezza ed il fascino di Roma.
A Lunghezza si trova un antico castello che offre attività quali "Il fantastico mondo del fantastico", attività ed eventi in un luogo e scenario da fiaba ed il parco che lo circonda (http://www.fantasticomondo.it/)
Noi abbiamo sostato presso l'area attrezzata camper “Miralago Roma”, aperta tutto l'anno è sita in località Lunghezza, alle porte di Roma. Ottima base per il soggiorno nella capitale e per la visita di zone circostanti quali i castelli romani e Tivoli, in quanto gode di una posizione favorevole immersa nel verde, è servita dai mezzi pubblici. Dall'area camper Miralago è possibile raggiungere Roma in 2 modi:
Ecco alcuni consigli:
Prodotti e piatti tipici:
La cucina tipica romana è contraddistinta da piatti corposi e soprattutto a base di carne.
Tra i primi piatti tradizionali non possiamo non menzionare le penne all'arrabbiata, rigorosamente piccanti; altri primi: pasta all'amatriciana, rigatoni co' la pajata (ovvero con parte dell'intestino di vitello, pulito e spellato), spaghetti alla carbonara e spaghetti cacio e pepe.
Secondi piatti: l'abbacchio cucinato a scottadito o alla cacciatora o brodettato (a Roma l'abbacchio è l'agnello), coda alla vaccinara (ricetta con coda di manzo o vitello che richiede ben 7 passaggi), le braciolette fritte panate, i saltimbocca alla romana, l'involtino di pannicolo alla romana (a Roma il pannicolo è una parte di carne povera, ovvero il diaframma del manzo), trippa al sugo accompagnata dal pecorino, il manzo bollito alla picchiapò (ovvero un piatto che riutilizza gli avanzi del bollito, il cui nome è deriverebbe da una poesia di Trilussa, Picchiabbò), il baccalà alla romana (insaporito con alici, capperi, uva passa) o fritto o in umido.
In stagione come contorno trionfano le puntarelle, ovvero una varietà di cicoria apprezzata per la tenerezza del cuore centrale che la rende particolarmente adatta al consumo crudo soprattutto per la preparazione di insalate.
Tipico di Roma è la vignarola, ovvero un piatto a base di fave, piselli e carciofi.
Tipico dello street food è il panino romanesco (il panino di notevole dimensioni viene chiamato anche “ciriola”) che si trova in alcuni locali storici, dove viene farcito con specialità romane quali la trippa, la coda alla vaccinara, la porchetta ecc.... Della tradizione ebrea rimane sia come piatto tipico dello street food (che potrete trovare nei vari locali in zona Ghetto) oppure serviti anche nelle varie trattorie sono i carciofi fritti alla giudia, un simbolo della cucina romana, dove la preparazione richiede una lavorazione del vegetale attraverso una doppia frittura per ottenere un risultato simile ad un fiore dai “petali croccanti”. I carciofi alla giudia hanno origine molto antica, visto che vengono citati anche in ricettari e memorie del XVI secolo, debbono essere preparati rigorosamente utilizzando i carciofi cimaroli (detti anche mammole) che sono i migliori della varietà romanesca che vengono coltivati nelle campagne tra Ladispoli e Civitavecchia.
Tra i prodotti tipici non dimentichiamo la porchetta I.G.P.di Ariccia, località che dista da Roma una trentina di km, per i formaggi invece trionfano tra le specialità romane la ricotta e il pecorino, oltre a questi ci sono altre specialità da riscoprire come il caciofiore di Columella, viene considerato un antenato del pecorino romano (trattasi di un formaggio di piccole dimensioni, prodotto con latte di pecora intero e fresco).
Per i dolci in primis segnaliamo i maritozzi ripieni di panna, una vera e propria delizia, trattasi di focacce dolci che vengono gustati farcite con panna montata o gelato. Nato come dolce quaresimale, l'origine del nome ha varie interpretazioni che risalgono alla tradizione popolare. Una delle tante interpretazioni è data dal dono che questi pani dolci venivano regalati alle ragazze fidanzate quasi come un augurio allusivo di trovarsi un “buon marito-zzo”. Altra interpretazione è data da un rito popolare, in cui le ragazze non sposate preparavano questi pani da portare in piazza e chi li aveva più belli e migliori riceveva le attenzioni dei ragazzi del paese.
Altri dolci tipici: i cornetti ripieni e non, la torta con ricotta e visciole, nel periodo natalizio il pangiallo (un pandolce di origini antiche così chiamato per il colore della glassa che lo ricopre, oltre agli ingredienti tipici dei dolci di Natale è contraddistinto da zafferano e la ricotta) e i mostaccioli.
Il 19 marzo per festeggiare il santo si gustano i bignè di San Giuseppe.
Nelle calde giornate romane, sosta d'obbligo è quella di fermarsi nei vari chioschi a gustare la “grattachecca romana”, ovvero una sorta di granita addolcita dai vari gusti quali menta, orzata, limone, arancio ecc. a cui vengono aggiunti pezzi di frutta, deve il suo nome all’azione di “grattare la checca”, ovvero la tipica lastra di ghiaccio che all’epoca veniva usata nella conservazione degli alimenti.
Per i vini romani si deve far riferimento alla produzione vitivinicola delle zone circostanti che regalano nomi di fama nazionale ed internazionale quali il vino dei Castelli Romani DOC, il vino dei Colli Albani DOC, il Frascati DOC, il vino Marino DOC, il Tarquinia DOC ed il Velletri DOC.
Tipico liquore della zona bevuto a fine pasto è la sambuca romana, una miscela di essenze naturali tra i quali il sambuco, l’anice verde e l’anice stellato.
Indice regione - Segue diario di viaggio - Le soste
SCARICA IL PDF (è necessario fare il login)