Diario di viaggio

ROMA

in camper nella città eterna

Tappe del giorno 20/04/2014 Santa Pasqua:

Verso le ore 06/6.30 sentiamo un vociare all'esterno di persone che si stanno preparando per raggiungere Piazza San Pietro per assistere alla Messa di Pasqua.

Noi decidiamo di non avventurarci in tale impresa e così restiamo a letto.

Dopo la pessima giornata di ieri, al mattino ci alziamo e guardando fuori dalla finestra del camper tutto avvolto da una grigia ed offuscata nebbia. Ci chiediamo: ma siamo nella nostra Emilia Romagna? Una bella risata pensando che siamo a Roma e probabilmente quando si alzerà la nebbia verrà una bella giornata.

Colazione pasquale offerta dall'aria camper nella tensostruttura, una ricca abbondante scelta tra salame, uova sode, ciambelle, colombe, uova di cioccolato, il tutto accompagnato da caffè, tea e per i più audaci anche dal vino rosso! Dopo la lauta colazione ci affrettiamo a prepararci per prendere il treno delle 9.23 da Lunghezza, oggi essendo festivo le corse sono molto meno dei giorni scorsi!

Il treno di oggi arriva direttamente alla stazione Termini (3), vorremmo prendere la metropolitana per raggiungere la fermata Barberini, dove da qui vorremmo iniziare il tour di oggi, ma la calca di fedeli che invade le scale mobili, le sale d'attesa ecc, ci fa desistere e così ci avviamo a piedi.

Iniziamo quindi il nostro itinerario da Piazza della Repubblica (4) (conosciuta anche come Piazza Esedra) dove sorge la modesta chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, al centro si trova la bellissima fontana delle Naiadi, una monumentale opera di Mario Rutelli. Raggiungiamo poi la fontana del Mosè (5), un gioco d'acqua del 1587, la statua del profeta troneggia al centro dell'opera. Percorrendo la via Barberini, si raggiunge l'omonima piazza situata a cavallo tra il colle Quirinale e gli Horti Sallustiani contraddistinta dalla fontana del Tritone (6) realizzata nel 1642-43 da Gian Lorenzo Bernini. Nell'angolo della piazza con via Veneto sorge la fontana delle Api, sempre ad opera del Bernini, con l'animale simbolo dei Barberini.

Proseguendo si raggiunge poi la fontana più grande e famosa di Roma, grazie anche al famoso film “La dolce vita” di Fellini, stiamo parlando della fontana di Trevi (7), grazie alla scena con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni qui ripresi.

La scenografica fontana in puro stile barocco che richiese ben 30 anni di lavoro ( 1732-1762) è veramente molto bella, un tripudio di statue e decori ad ornare questo bellissimo monumento.

Tradizione vuole che tirando una monetina voltati di spalle alla fontana ci si garantisca il ritorno a Roma... anche noi vogliamo celebrare questo rito, naturalmente attendendo con molta pazienza il nostro turno vista l'innumerevole affluenza di turisti.

Ci spostiamo di poco per raggiungere il Palazzo del Quirinale (8), posto sull'omonimo colle ed affacciato sull'omonima Piazza, sede e residenza del Presidente della Repubblica. L'imponente costruzione fu concepita alla fine del Cinquecento (1573) quale domicilio estivo del Papa, dal 1850 dopo la presa di Roma, il papa Pio IX decise di spostare la residenza al Vaticano e quindi il Quirinale divenne la residenza dei Savoia fino al 1945. Di grande interesse sono i giardini di impianto cinquecentesco (visitabili alla domenica, ahimè non oggi giorno di Pasqua), e le scuderie del Quirinale.

Proseguiamo la visita dei Palazzi del Potere, raggiungendo Piazza Colonna (9) dove su un lato sorge Palazzo Chigi, sede del Governo, anche se l'entrata principale è su via del Corso. L'edificio costruito nel 1580-86 appare all'esterno di sobrio aspetto, cosa che riteniamo non sia altrettanto all'interno in quanto leggiamo nella guida che si trova il salone d'oro, vari saloni degli arazzi ecc. Al centro della piazza svetta la colonna di Marco Aurelio, innalzata per ricordare l'abilità strategica dell'imperatore che dopo tre anni di guerre cacciò i nemici oltre il Danubio. La colonna in marmo è alta quasi trenta metri, coperto di bassorilievi che narrano le vicende del conflitto, il fregio scultoreo che si arrotola a spirale intorno al fusto, se fosse svolto, supererebbe i 110 metri in lunghezza.

Nella piazza adiacente sorge sull'omonima piazza il Palazzo di Montecitorio (10), dal 1871 sede della Camera dei Deputati. L'edificio fu commissionato dal papa Innocenzo X nel 1653 all'ormai “inflazionato” (visto che ogni angolo di Roma porta il suo nome!) a Gian Lorenzo Bernini, anche se l'edificio fu portato a termine in epoca successiva. Di fronte al Palazzo di Montecitorio svetta l'obelisco egizio di Psammetico II (594-589 a.C.), in granito rosso è alto 22 metri.

Prossima tappa è Piazza della Rotonda (11), chiamata anche Piazza del Pantheon, affollata da turisti che si godono la splendida giornata di sole, visto che nel frattempo il tempo si è volto al bello, seduti ai tavolini dei vari bar e ristoranti. Bella la fontana, ma la costruzione che attira maggiormente in questa piazza è il Pantheon, uno dei reperti del passato più famosi al mondo. Di quasi impeccabile conservazione, l'anno di inizio lavoro del Pantheon risale al 27 a.C., subendo poi una riedificazione nel 118-125 su volere di Adriano, i campanili sono stati aggiunti poi in corso dei secoli per mano di Gian Lorenzo Bernini. Si accede attraverso un pronao dove svettano ben 16 colonne monolitiche in granito rosa e grigio. L'interno riccamente decorato conserva la tomba di Vittorio Emanuele II “padre della patria”, ma la cosa più curiosa che cattura è la cupola, di notevoli dimensioni (43,3 metri di diametro, ovvero poco di più di quella della Basilica di San Pietro) è contraddistinta dal foro centrale a cielo aperto. E quando piove? Un cartello in 6 lingue spiega che cosa succede:

“Il foro sulla cupola è aperto e piove all'interno. L'acqua è drenata attraverso 22 fori posti al centro del pavimento”

Restiamo veramente affascinati dal Pantheon e dalla sua struttura di grandioso interesse.

A pochi passi dal Pantheon si trova Piazza della Minerva (12), dove sorge la Chiesa Santa Maria sopra Minerva, ma la cosa più curiosa che attrae in questo spazio cittadino è il monumento posto al centro della piazza, ovvero il “Pulcin della Minerva” ovvero un obelisco egizio rinvenuto che poggia su un elefantino marmoreo ideato da Gian Lorenzo Bernini. Curiosa è l'epigrafe posta sulla statua dove recita: "Sapientis Aegypti/ insculptas obelisco figuras/ ab elephanto/ belluarum fortissima/ gestari quisquis hic vides/ documentum intellige/ robustae mentis esse/ solidam sapientiam sustinere" (Chiunque qui vede i segni della Sapienza d'Egitto scolpiti sull' obelisco, sorretto dall'elefante, la più forte delle bestie, intenda questo come prova che è necessaria una mente robusta per sostenere una solida sapienza).

Raggiungiamo poi l'ultimo palazzo del Potere della nostra Repubblica, ovvero Palazzo Madama (13), posto in corso Rinascimento, è attualmente sede del Senato dal 1871.

Percorriamo la corsia agonale che si trova di fronte a palazzo Madama e così entriamo in una delle più affascinanti spazi di Roma barocca, piazza Navona (14), per l'appunto. Di forma ellittica misura 275 x 106 metri è un vero e proprio salotto dove turisti e residenti si ritrovano nei vari locali che nella bella stagione arredano la parte esterna con tavolini e sedie, ma soprattutto l'imponenza è data dalla fontana centrale, ovvero la Fontana dei Fiumi (1651) sembra quasi scontato, ma disegnata dal Bernini, è un vero e proprio capolavoro. Le altre due fontane minori, anche se comunque di notevole fascino, sono: la fontana del Moro e la fontana del Nettuno. Di straordinaria bellezza è la chiesa di S. Agnese in Agone, ricostruita nel 1636. L'interno è riccamente adornato da lasciare senza parole (vietato fotografare!).

In questa bellissima piazza ci fermiamo per il pranzo al sacco e nel frattempo attendiamo di incontrarci con un'amica di Vacanzelandi@ di Colleferro, in giro per Roma con la famiglia ed alcuni amici. In effetti riusciamo a conoscere Gianna C. e la sua famiglia dopo vari contatti virtuali avvenuti via web.

Ci accomiatiamo da Gianna & Company e noi proseguiamo il nostro itinerario.

Il nostro tour di oggi prosegue per raggiungere uno degli angoli più suggestivi di Roma, ovvero Campo de' Fiori (15), la celebre piazza dove dal 1869 si svolge un animato e colorato mercato. Al centro della piazza si trova la statua realizzata in memoria di Giordano Bruno, attorniata da bancarelle di prodotti tipici, frutta e altro. Nella zona si trovano anche innumerevoli trattorie e pizzerie molto tipiche e folcloristiche dove spiccano foto di attori romani e slogan quali “la panza è fatta pè li maccaroni, le chiacchiere pè li minchioni”...e quant'altro!

Suggerimenti:

la zona di Campo de' Fiori si trasforma ogni sera in una delle mete ambite per la vita notturna, a noi alcuni romani l'hanno sconsigliata come frequentazione notturna; lasciamo quindi a voi la scelta di andarci a meno!

Da Campo de' Fiori passiamo a Piazza Farnese (16) dove si affaccia l'omonimo palazzo di imponente fattura, sede dell'ambasciata di Francia. Sulla piazza spiccano anche due fontane gemelle formate da due vasche di granito, che si presuppone provengano dalle terme di Caracalla.

Ci spostiamo poi verso piazza della Chiesa Nuova (17), dove vorremmo visitare l'omonima chiesa segnalata da molte guide di un certo pregio per gli affreschi interni, ma che purtroppo troviamo chiusa. Curiosa è la fontana della Terrina che sorge sulla piazza, precedentemente si trovava a Campo de' Fiori al posto della statua, poi lasciata nei magazzini, dal 1924 posta nell'attuale collocazione. Prossima tappa è la Chiesa di Sant'Agostino (18), anche questa segnalata per la ricchezza degli interni, ma che purtroppo troviamo chiusa...ahimè!

Ci concediamo una piccola tregua per una golosa merenda e raggiungendo via Uffici del Vicario (19) raggiungiamo la storica gelateria “Giolitti” insignita con il riconoscimento di “negozio storico d'eccellenza”, una breve coda per affacciarsi al banco frigo che mette in mostra una vasta scelta di gusti, per un giudizio finale di ottimo gelato!

Terminata la merenda, costeggiamo Montecitorio per raggiungere il rione Campo di Marzio, dove si trova Palazzo Borghese (20) affacciato all'omonima piazza, dove si trovano bancarelle di libri e stampe antiche (oggi chiusi). Il palazzo dalla facciata sobria fu disegnato dal Vignola ed innalzato nel 1560. Spostandosi verso la riva del Tevere si trova il Museo dell'Ara Pacis Augustae (21), un edificio in vetri da cui si intravede un'opera maestosa e di raffinata bellezza. Alla biglietteria scopriamo che per l'entrata di noi tre servirebbero € 23,50, riteniamo sia una cifra proibitiva per le dimensioni della mostra, decidiamo di non entrare e ammiriamo la straordinaria bellezza dell'Ara Pacis dalle vetrate! Un'opera eccezionale voluta dall'omonimo imperatore per celebrare la pace nell'Impero e simboleggiare la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. Nelle adiacenze si trova il Mausoleo di Augusto (22), per volere di Ottaviano Augusto, che di ritorno dalla campagna militare in Egitto conclusasi con la sottomissione di Cleopatra e Marco Antonio, ne diede inizio, nel 28 a.C. Attualmente il monumento non è accessibile al pubblico per restauro.

Siamo già abbastanza stanchi, non abbiamo la minima cognizione di quanti chilometri abbiamo percorso oggi ma la bellezza di tutto ciò che abbiamo visto riesce ad appagare anche lo stato di affaticamento. Percorriamo l'ultimo tratto di via del Corso (è lunga circa un chilometro e mezzo e collega piazza Venezia a piazza del Popolo), intravediamo svettante l'Obelisco Flaminio (il più antico, risale al 1200 circa a.C. è il più alto dell'Urbe, misura 25 metri), simbolo di Piazza del Popolo (23). Ricordiamo l'enorme piazza più volte vista in televisione in occasione di grandi manifestazioni, eventi, ma vista dal vivo è ancora più grande di quanto immaginavamo. Oggi è animata da turisti, residenti che assistono ai vari spettacoli di artisti di strada. Il più curioso che affascina pure noi è un ragazzo che utilizzando pentole e barattoli crea una piacevole musica a percussione, davvero bravo (il suo nome è Dario Rossi Drummer)! Ci guardiamo attorno e notiamo le due chiese, quasi gemelle, ma che non lo sono: una S. Maria di Montesanto e l'altra è S. Maria dei Miracoli, edificate in tempi diversi infatti hanno 13 anni di differenza (la prima fu iniziata nel 1662 con la supervisione dell'ormai celeberrimo Gian Lorenzo Bernini). Da un lato della piazza, risalendo una scalinata è possibile raggiungere un bellissimo parco, è il Pincio (24), uno dei colli di Roma. Diverse ville e giardini occupano il colle, compresa Villa Borghese. Dalla balconata del Pincio si può ammirare un bellissimo panorama su Piazza del Popolo e oltre, fino all'Altare della Patria, ma non solo...anche il Cupolone si scorge bene all'orizzonte! Al Pincio si trova anche un curioso “orologio ad acqua” ovvero l'idrocronometro di padre Embrìaco del 1867, ha forma di una torretta lignea anche se è stato realizzato in ghisa.

Scendiamo dalla passeggiata del Pincio da via di S. Sebastianello (25) perché vogliamo raggiungere Piazza di Spagna però percorrendo via Condotti (26), l'animata via famosa per i negozi degli stilisti di fama internazionale, oggi la maggior parte chiusi e quelli aperti, hanno naturalmente prezzi proibitivi, ma rifarsi gli occhi non costa nulla e quindi a go-go a sbirciare le vetrine!

Al termine della via appare la sempre affascinante piazza di Spagna (27) con la gradinata di Trinità dei Monti, un po' deturpate dal plexiglas di protezione per il restauro della fontana della Barcaccia, ma pur sempre di un certo effetto. La piazza è una dei più bei spazi barocchi di Roma, luogo di ritrovo di artisti e personaggi famosi. La gradinata presa d'assalto dai turisti e non è anche riccamente adornata di fiori, soprattutto azalee, viene utilizzata anche per sfilate di moda. Nella Piazza della Trinità dei Monti (28) si affollano pittori ed artisti, la maggior parte di loro è specializzata nel ricreare volti e caricature. Al centro della piazza si trova l'Obelisco Sallustiano. La Chiesa è una delle 5 chiese cattoliche francofone di Roma, l'edificio in stile gotico fu iniziato nel 1502; all'interno di notevole importanza è la tela “La Deposizione” di Daniele da Volterra posta nella seconda cappella di sinistra.

Il tour di oggi si conclude qui, è stato impegnativo ma molto interessante, affascinante e di straordinaria bellezza. Prendiamo la metropolitana da Piazza di Spagna per raggiungere la stazione Termini; poi da qui in direzione Rebibbia fino alla fermata Porta Mammolo, questo perché oggi essendo festivo ci sono meno treni per Lunghezza rispetto ai giorni feriali e quindi dobbiamo rientrare con l'autobus nr. 41 delle 18.42 che con circa mezz'oretta di viaggio ci porterà a destinazione. La buon'anima dell'autista ci scarica anche davanti all'accesso all'area camper!

Cena, docce e poi raggiungiamo gli altri camperisti nella tensostruttura dove stasera ci si scatena fino a mezzanotte con i balli di gruppo. Fuori piove ma tanto la giornata si è salvata!

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