l'ORO NERO DI MODENA
abbiamo scelto tra le tante, un'azienda agricola che producesse sia questa eccellenza territoriale, ma anche il vino Grasparossa. Per raggiungere l'AZIENDA AGRICOLA MONTE REMELLINO si percorre una strada periferica immersa tra campi di foraggio dove si può godere di una bella prospettiva di Castelvetro.
Un ampio parcheggio dove fermare il camper e siamo pronti ad andare alla scoperta di questi due prodotti tipici. Veniamo accolti da Pierluigi che ci accompagna a visitare quella che lui con grande orgoglio definisce “azienda a carattere strettamente familiare”, presto comprenderemo pure noi questa familiarità perché qui ANNA-IDA-BICE-ANGELA-ELENA-BEA non sono soltanto nomi di donna, ma bensì le “donne di casa” a cui è dedicata ogni botte della batteria di invecchiamento, ma non solo... i vini sono dedicati ai genitori di Pierluigi “il rosso del babbo” (il Lambrusco Grasparossa) e il “bianco di Bice” (il Pignoletto).
Pierluigi ci porta in primis a scoprire la sua produzione di vino e ci racconta delle varie fasi di lavorazione e i metodi da lui intrapresi, visitiamo gli ambienti che ospitano le botti in acciaio in inox. Ma quello che fa da ponte tra l'attività vitivinicola e la produzione dell'aceto balsamico è il LAMBRUSCO, uno delle uve che compongono il mosto.
La visita più importante è quella che ci fa entrare nella vera passione di Pierluigi e della sua attività: l'ACETO BALSAMICO. Visitare un'acetaia è un'esperienza sensoriale, olfattiva ed emozionale, aggiungerei io, perché ognuna ha la propria storia famigliare, ma soprattutto come dice Pierluigi è “amore per la propria terra”.
Dalla sala delle botti di vino, un paio di rampe di scale per raggiungere il sottotetto (il luogo ideale dove soltanto può avvenire questa magica trasformazione in aceto balsamico, perché le condizioni sono quelle del molto caldo d'estate de molto freddo d'inverno, tra attività di fermentazione/maturazione nella prima fase e di stasi nella seconda) veniamo subito pervasi da un forte odore, piacevole, avvolgente e soprattutto travolgente di aceto balsamico, siamo nella SALA DI INVECCHIAMENTO. Ci ritroviamo al cospetto di dell''ORO NERO DI MODENA, custodito all'interno delle botti di castagno e rovere. L'espressione di Pierluigi cambia nel raccontarci di questa sua passione, lavoro, eredità famigliare e comprendiamo che la vocazione dell'azienda è proprio l'aceto balsamico, frutto di tanta esperienza, professionalità, dedizione... quasi come un credo, perché per ottenere il TOP ci voglio tanti anni di meticoloso lavoro fatto di travasi, rabbocchi, prelievi per arrivare ad un prodotto certificato e approvato dall'ente certificatore secondo il disciplinare, ma soprattutto essere definito idoneo dal Consorzio con sede a Modena ed essere atto alla vendita con l'applicazione, ad ogni confezione di prodotto, del sigillo di garanzia a serie numerata. Il produttore appone l'etichetta con la propria ragione sociale e la dicitura: “Aceto balsamico tradizionale di Modena” - Denominazione di origine protetta. È in questa sala che notiamo la batteria con i nomi delle “donne di casa” uno dei segnali forti della vocazione famigliare dell'azienda...
Seconda tappa della visita è la SALA DI BOLLITURA (che bollitura vera e propria non è perché il mosto va cotto ad una temperatura di 90°), la cosa che ci attrae maggiormente di questo spazio è quella che Pierluigi definisce il punto di partenza della produzione dell'aceto balsamico, come dice lui “da qui parte l'avventura”!
Il mosto crudo che diventa mosto cotto, ma quello che viene definito il “passaggio chiave” è quello che dal mosto cotto al mosto acetificato, dal dolce all'acido. Apprendiamo anche le rese e i numeri che ruotano attorno a questo "oro nero", che fanno strabiliare gli occhi:
100kg di uva per ottenere 70 lt di mosto → 35 lt di mosto cotto e dopo 25 anni il risultato è di 3 o 4 lt di aceto balsamico
numeri sbalorditivi che fanno ben capire il valore di questo prodotto, non solo in termini di resa, ma anche di tempo e lavoro investito!
SALA DEPOSITO MOSTI è la tappa successiva della nostra visita, per poi arrivare alla SALA BARRICAIA, dove avviene una delle fasi più delicate del mosto cotto che deve trasformarsi in acido acetico, qui l'odore è meno intenso della sala d'invecchiamento, profuma di dolce ma è meno acre di quello invecchiato.
Terminato questo tour esperienziale alla scoperta dell'aceto balsamico e vi assicuriamo che sentirlo raccontato da chi ha la passione per questo prodotto è veramente un fascino incredibile perché l'aceto balsamico è un'eredità storica che tante famiglie modenesi conservano come vero e proprio patrimonio personale, passiamo alla fase più “gustosa e appetitosa” della visita: la DEGUSTAZIONE.
Ci accoglie Angela (una delle “donne di casa”), moglie di Pierluigi, che fino ad ora non avevamo conosciuto, perché intenta a preparare i vari assaggi che accompagnano la degustazione e veniamo accompagnati nella sala dedicata, ben arredata in stile con l'ambiente stesso.
Accompagnati da prelibatezze in puro stile emiliano come il gnocco ingrassato, salumi tipici e il Parmigiano Reggiano, ma anche un paio di crostate preparate con le marmellate rigorosamente “fatte in casa” iniziamo la nostra esperienza gustativa con i due vini di produzione, per l'appunto “il rosso del babbo” (il Lambrusco Grasparossa) e il “bianco di Bice” (il Pignoletto).
Ma la degustazione più straordinaria è quella dell'aceto balsamico, dove Pierluigi ci accompagna in un percorso guidato con consigli per poterlo apprezzare al meglio e seguendo i suoi suggerimenti assaggiamo quello invecchiato 5 anni (ideale per accompagnare legumi e verdure – contraddistinto da un'acidità giovane), per poi passare a quello di 10 anni (con un bouquet tra il dolce e l'acido, ideale per tanti utilizzi come i formaggi, la frutta, il gelato, le frittate) e l'ultimo quello con la capsula oro, il 25 anni che si presenta denso, ideale da sposarsi con sua Maestà il Parmigiano Reggiano.
Una chiacchiera tira l'altra e questa degustazione si trasforma in una tavola apparecchiata a quattro dove Lorenzo ed io ci ritroviamo come commensali in un ambiente famiglia con Pierluigi e la moglie Angela ci sembrano di averli conosciuti da sempre, perché tanti discorsi si alternano, tra gli aneddoti dell'aceto balsamico, come ad esempio un tempo veniva utilizzato come ricostituente, a parlare del più e del meno delle nostre attività.
The last but not the least, assaggiamo le fragole con il Lambrusco (che delizia!) ed alcuni prodotti che Pierluigi ha “sperimentato” con risultati ottimi: ovvero il balsamico di frutta (e non alla frutta come ci tiene a precisare lui) e il balsamico di birra.
Che l'Emilia sia una terra ospitale lo sappiamo bene, queste sono le occasioni in cui se ne ha la prova!
Salutiamo Pierluigi ed Angela con la promessa di tornare in altre occasioni e ci congediamo da loro... ah, proposito... vi lasciamo qui i loro contatti, se volete andarli a trovarli, dite “mi mandano Lorenzo e Marzia di Vacanzelandia”!
Monte Remellino
Via Lunga n.11 - 41014 Castelvetro di Modena (MO)
tel. +39 059 2403196 oppure +39 333 3969516
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www: www.monteremellino.it
Una bella dormita e siamo pronti per la prossima esperienza del gusto, alla scoperta di Sua Maestà il Parmigiano Reggiano