CRESPI D'ADDA
la città ideale del lavoro operaio
Siamo andati alla scoperta questo villaggio operaio di fine '800 inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO in Lombardia
di Marzia Mazzoni
Qualcosa di simile l'avevamo già visitato in Germania, in occasione di una nostra visita ad Augsburg, era il quartiere di FUGGEREI, questa invece è una realtà tutta italiana, insignita dall'UNESCO “come esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato dal Sud Europa”. Ma andiamo per ordine e vi raccontiamo di questo paese bergamasco, famoso villaggio operaio di fine ottocento.
Abbiamo visitato CRESPI D'ADDA (BG m 180 s.l.m.) in una calda giornata di fine giugno, c'era piaciuta l'idea di poter scoprire un tassello della nostra storia italiana legata al mondo del lavoro e all'ambizioso progetto urbanistico di un villaggio perfetto. Lasciato il camper nel parcheggio della pineta di Crespi d'Adda, ci siamo incamminati verso il centro del paese. Questo villaggio operaio sorse alla fine del XIX secolo sulla sponda sinistra del fiume Adda, quando la famiglia Crespi, industriali nel settore tessile, costruì un cotonificio e da qui nacque il progetto di poter offrire agli operai, ma anche ai dirigenti un “piccolo mondo” perfetto che potesse garantire l'equilibrio tra lavoro, svago, istruzione, funzioni religiose e la vita quotidiana. Disegno ambizioso, ma fattibile e ci riuscirono, l'attuale connotazione di Crespi d'Adda ci racconta la storia di questo.
Piccolo, ma completo
Gli edifici dell'antico cotonificio erano in fase di ristrutturazione e messa in sicurezza durante la nostra visita (giugno 2016) hanno un aspetto austero, svetta un'alta ciminiera, e seguono una fila di capannoni con eleganti decorazioni in cotto e mattoni. Si scorge dall'alto di una folta vegetazione, la villa-castello, l'abitazione dei padroni, per l'appunto la famiglia Crespi, ricorda gli antichi castelli feudali, con merlatura a coda di rondine.
Una passeggiata percorrendo le viuzze e ci ritroviamo in un bel reticolo su cui si affacciano le case operaie, sicuramente la parte più caratteristica di Crespi d'Adda, un aspetto semplice ma comunque armonioso e curato. Vi consigliamo di risalire la viuzza in salita di fronte all'antico lavatoio e raggiungere il punto panoramico per godervi il paese dall'alto, vi renderete conto di questo progetto con una prospettiva urbanistica ben equilibrata e perfetta dei vari edifici, sia privati che pubblici. Oltre alla scuola e asilo, interessante è l'edifico che un tempo era adibito al dopolavoro “Uniti e forti” (inaugurato nel 1928), che fu voluto dalla famiglia Crespi allo scopo di promuovere la ricreazione della popolazione terminato il lavoro.
A Crespi d'Adda non mancava proprio nulla, c'erano anche un piccolo ospedale, il teatro, la casa del prete e del parroco.
Nella primissima periferia, immerse in giardini ben curati, fioriti e con siepi che lasciano intravede tra i cespugli le ville, eclettiche costruzioni volute dai Crespi nella seconda metà degli anni Venti, sono eleganti, deliziose e originali, appartenute a dirigenti, impiegati e capireparto.
La religiosità della Famiglia Crespi
La chiesa, un edificio di scuola bramantesca del 1893, che fecero costruire al centro del paese è una copia del santuario mariano Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio, paese d'origine dei Crespi.
Assolutamente da non perdere è la visita al cimitero, no non stiamo scherzando! Il cimitero di Crespi d'Adda è alla fine del paese proprio al termine della via principale, ma la cosa spettacolare entrando all'interno è quello della maestosità della piramide a gradoni: è il tempio funerario della famiglia Crespi, dove le esedre poste ai lati, simboleggiano un grande abbraccio rivolto alle tombe degli operai poste nel camposanto.
“Chapeu”
Ammirazione e tanto di cappello per questi lungimiranti imprenditori che furono geniali nel creare questo villaggio molto all'avanguardia, ma anche per il loro successo che li vide nel 1912 tra le aziende tessili italiane tra le prime come valore di esportazione; massimo splendore anche nel periodo della Prima Guerra Mondiale per la produzione di tele per il rivestimento degli aerei. Un successo durato purtroppo fino al crollo di Wall Street nel 1929 e all'inizio del periodo di crisi anche per gli anni successivi. Vari proprietari seguirono poi dopo la famiglia Crespi, la fabbrica è rimasta operativa fino al 2003.
Una visita ideale per grandi e piccini, per capire la nostra storia, quella che non si impara sui banchi di scuola, ma quella che si scopre passeggiando, visitando e curiosando. Qui a Crespi d'Adda il presente e passato si fondono, esempi di vita lavorativa e urbanistica in un villaggio rimasto integro come testimonianza dell'imprenditoria italiana e un polo di evoluzione industriale.
Dove sostare:
nome località | tipo sosta | indirizzo | note |
CRESPI D'ADDA (BG) |
Parcheggio |
Nel parcheggio della Pineta riservato ai pullman, che si imbocca dal Piazzale Vittorio Veneto |
Servizi igienici, acqua |
Crespi d'Adda (BG) |
Sosta camper a Crespi d'Adda (BG) |
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