Se vuoi cambiare lavoro serve: coraggio, un po' di follia e...
...un sogno concreto!
“Il meglio che possiamo fare è cogliere le opportunità, calcolare i rischi connessi, stimare la nostra abilità di gestirli, e fare i nostri progetti con fiducia.”
[HENRY FORD]
Il mio ultimo post “Cambiare lavoro migliora la qualità della vita!” non è passato sicuramente inosservato. Mentre inizio a scrivere questo nuovo post ho visto che ha sorpassato ampiamente le 430 visualizzazioni in soli 2 giorni! Ma torniamo a noi. Dopo la pubblicazione di quel post, mi hanno scritto in privato tantissime persone, sia complimentandosi delle scelte fatte, ma anche per chiedere consigli, soprattutto in tanti che, stanchi della propria situazione lavorativa, vorrebbero fare il grande passo del cambiamento. Molti i commenti su Facebook, ma uno mi ha colpito in modo particolare perché mi ha scritto “stai tentando un sacco di gente Marzia Mazzoni......anche io sto arrivando al colmo.... ”. A questo punto, mi sento la responsabilità di aver stuzzicato un argomento molto delicato: l'insoddisfazione lavorativa e visto che il sasso l'ho lanciato, andiamo avanti a parlarne!
Il cambiamento non è mai facile!
Quando mi licenziai, dal mio vecchio impiego, l'ho scritto più volte, non fu scelta facile, era vent'anni che lavoravo in quell'azienda, ho pensato e ripensato, ma poi ho deciso di andarmene perché rischiavo seriamente la mia salute mentale.
Prima della Grande Decisione (ovvero il licenziamento) ci furono periodi di sopportazione, riflessioni, dubbi ed incertezze, ma una volta scelta la nuova via, non mi sono più guardata indietro con pentimenti e rimorsi. Sono contenta della nuova professione e nuova vita che andai ad intraprendere. Però il cambiamento non fu facile! Passare da un lavoro dipendente ad un'attività imprenditoriale il passaggio è molto grande. Partendo dall'organizzazione della propria giornata, al rischio d'impresa, a prendere decisioni di un certo livello..... insomma gente, tanta roba!
La mia professione di travel blogger/imprenditrice mi appaga, riesce a coniugare la mia passione per i viaggi e la voglia di condividerli, raccontarli, ma anche seguire al meglio la mia famiglia. Gestire un portale web insieme a Lorenzo, con il supporto di contributi esterni, monetizzare il proprio lavoro è impegnativo ma molto, molto soddisfacente. Qualche consiglio per un cambiamento?
In primis: un sogno concreto
Chiudere con il vecchio impiego/lavoro non è cosa facile, soprattutto se si ha famiglia ed impegni economici. È questo l'ostacolo più tangibile di cui ci si preoccupa. L'importante però è avere le idee chiare di che cosa si lascia, avere la consapevolezza che il perdurare in tale situazione rischierebbe di farci ammalare, snervando anche chi ci sta attorno. E' necessario però avere un sogno nel cassetto e un progetto concreto su cui lavorare per investire il proprio futuro. Non sono la persona che sostiene che la fortuna è sempre dietro l'angolo, una buona dose di fatalismo va bene, ma non credo nemmeno nell'estrema avventatezza decisionale. Avere un sogno nel cassetto, un progetto concreto, come quello che io e Lorenzo coltivavamo da tempo mi fortificava nel prendere la Grande Decisione. Il nostro sogno e progetto che avevamo da tempo era condividere online le nostre esperienze di viaggiatori pleinair e aprire un BLOG.
I peggiori consiglieri
In queste fasi decisionali di pre-licenziamento e pre-scelta, è brutto da dirsi, ma i peggiori consiglieri sono i parenti (genitori, suoceri, fratelli/sorelle) e l'impulsività. I nostri affetti diretti purtroppo non sempre hanno l'obiettività di vedere in noi il cambiamento, prevale maggiormente un senso di protezione e quindi il timore di un salto nel buio e il rischio che potremmo correre. Il dare e l'avere viene sbilanciato da un eccesso di razionalità che non lascia spazio all'emotività e alla creatività, naturalmente nella maggioranza dei casi...anche se esistono le eccezioni.
Altra componente negativa è la fretta e l'impulsività, non sempre è facile decidere in tempi brevi, è sempre meglio ponderare, anche se non bisogna lasciarsi scappare l'attimo fuggente di cogliere l'opportunità che in certe occasioni ci viene proposta su un piatto d'argento.
Io confesso che ho avuto più persone contrarie che favorevoli al progetto di licenziarmi e aprire un blog di viaggi. I miei sostenitori? Mio marito ed una carissima amica che lavora da anni come imprenditrice, che ringrazio sempre per avermi dato il “la” per partire!
Va' dove ti porta il cuore
Mi è piaciuto sia il film che il libro di Susanna Tamaro, una frase che utilizzo ogniqualvolta c'è da prendere una scelta difficile, perché ritengo che, dopo aver ponderato bene come detto sopra i tanti aspetti, per la decisione finale a volte è necessario lasciarsi guidare "dove ti porta il cuore". Se avete fatto tutte le valutazioni del caso (pro e contro della situazione attuale e futura), per far scattare la molla e decidere il cambiamento, bisogna ascoltare anche il cuore oltre che la ragione!
Tutto facile?
Vi confesso, inizialmente sono state maggiori le porte in faccia che le soddisfazioni ricevute, ma come dice Simone Ventura “Crederci sempre, arrendersi mai”, Lorenzo ed io siamo andati avanti credendo al progetto a cui avevamo investito tempo e danaro; ricordatevi che l'unico posto dove "successo" viene prima di "sudore" è il dizionario [Adriano Calì]. Nella vita ci sono poche cose che risultano semplici e facili, ogni conquista va sudata e vissuta intensamente, figurarsi le scelte drastiche. Ma ricordiamoci che nulla è impossibile... e pensateci perché non è mai troppo tardi per ricominciare a vivere e soprattutto “chi non risica, non rosica”...ci avete mai pensato?