Piccoli mansardati… non crescono!
Praticamente semisconosciuti, sono veri e propri mansardati montati però sul telaio di una furgonetta: proviamo a scoprirli insieme
Premesse importanti:
Primo, questo argomento è estremamente sfuggente: io vi riporterò gli esempi nei quali mi sono imbattuto ma non escludo che esistano tanti altri mezzi che però non conosco. Se voi conoscete altri modelli, per cortesia scrivetelo nei commenti sotto! Grazie.
Secondo: ci limiteremo all’Europa, questa tipologia era molto diffusa in Nord America ma le dimensioni dei mezzi erano tali da rendere questi modelli più vicini ai nostri mansardati classici.
Antenati
Nonostante oggigiorno pochissimi in Italia sappiano dell’esistenza di questi mezzi, in realtà tra le antenate del genere c’è proprio un mezzo di produzione italiana: il mitico Laverda Paguro. Erano anni di grande sperimentazione, le aziende francesi ed italiane trainavano queste attività, i tedeschi - più tradizionalisti – seguivano. La Laverda era un costruttore molto d’avanguardia, con soluzioni che puntavano alla funzionalità pura (le caravan “serie Blu”) e con caratteristiche di estrema robustezza; in questo contesto presero una cellula mansardata e la innestarono sulla Acadyane, ovvero la furgonetta su base meccanica Citroën Dyane. Al giorno d’oggi il mezzo è praticamente introvabile, ma rimane iconico.
Altre antenate si possono ritrovare … in Gran Bretagna, dove, se no? Peraltro vedremo che agli inglesi questa concezione piace parecchio, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi; a partire dall’inizio degli anni ‘80, infatti, un costruttore basato sulla mitica isola di Wight (“ma cos’è l’isola di Wight, è per noi l’isola di chi ...”) creò una monoscocca in vetroresina montata sulla furgonetta basata su meccanica Visa della Citroën (sì, lo so, sempre lei!).
Non si trattava di un mansardato vero e proprio, in quanto la protuberanza sopra la cabina era destinata unicamente allo stivaggio di materiale, ma non a dormire. Il mezzo si chiama “Romahome” ed è diffusissimo in Gran Bretagna; col tempo vennero affinamenti che portarono anche ad una versione a tetto abbassabile, la “Romahome HyLo”, inoltre la meccanica passò da Visa a Berlingo, seguendo l’evoluzione della gamma delle meccaniche.
Negli anni ‘90 si inserirono anche gli spagnoli, che carrozzarono una cellula sulla base meccanica del Fiat Fiorino: il mezzo si chiamava “Top” della azienda Viva e se ne vendettero alcuni anche qui in Italia. Va detto che il mezzo era particolarmente sgraziato, a causa della sproporzione tra cellula e meccanica, anche se per questo motivo l’abitabilità che ne risultava era abbastanza buona.
In Germania, sempre tra anni ‘90 e 2000, anche la Weinsberg tentò la strada della cellula su una meccanica automobilistica, ma questa volta si trattava di un mezzo più strutturato, il Fiat Scudo (e omologhi Citroën e Peugeot) che, se da un lato non è definibile come “furgonetta”, non si può negare che sia comunque un mezzo ibrido tra il mondo auto e il mondo commerciale, essendo derivata dal Fiat Ulysse (e omologhi). L’aspetto di questo prodotto, il “Trendline 2000” non prevedeva la mansarda ma esasperava l’aspetto un po’ a scatolone, sullo stile delle caravan “Sport&Fun” o “Deseo” della Knaus.
Sempre su Fiat Scudo, l’italiana CI negli anni 2000 sviluppò un prodotto molto interessante, lo “Itaca”; anche in questo caso l’aspetto era abbastanza sgraziato perché molto pesante sul posteriore: di fatto le ruote sparivano letteralmente sotto la scocca, il che dava davvero l’impressione di un mezzo sbilanciato. L’interno, però, a mio parere era da favola e vi dirò: sì, l’ho concupito lungamente!
E adesso?
Anche ai nostri giorni ci sono modelli simili a quelli di cui stiamo parlando. Parto dal modello più irraggiungibile, vuoi per gli eventi bellici del momento, vuoi perché non ne è mai stata importato in Unione Europea (almeno a quanto ne so). Il modello è su base Lada Granta, una furgonetta di produzione russa, ed ebbi modo di vederla nel Caravan-Center di Düsseldorf nel 2019. Apro una parentesi: durante lo svolgimento del Caravan-Salon, nell’attiguo Caravan-Center, ovvero il parcheggio della fiera dove è permesso sostare, le aziende che non hanno una forza finanziaria sufficiente a pagarsi uno stand, oppure vogliono tastare il polso agli utenti, parcheggiano i loro mezzi facendo in un certo senso una fiera nella fiera; molto interessante.
Detto questo, il costruttore aveva esposto un modello sulla Lada Granta ed uno sulla Lada Niva: quest’ultimo aveva una destinazione decisamente fuoristradistica, con interni abbastanza approssimativi; il primo, invece, fu al centro di un caso di moltiplicazione di redazionali: in un certo periodo dell’anno scorso, rimbalzò su ogni sito possibile ed immaginabile la notizia che recitava più o meno così: “dalla Russia il camper a 12000 €”. Questi casi ci mostrano come il mondo dell’informazione al giorno d’oggi sia totalmente fuori controllo: la notizia poteva avere un senso in Russia, dove magari l’allestimento su un mezzo già di proprietà effettivamente poteva costare l’equivalente di Rubli di 12000 €, ma nell’eventualità di una commercializzazione in Europa, alla cifra base si sarebbero dovuti aggiungere il mezzo stesso, poi le tasse e dazi d’importazione, i costi di trasporto e d’immatricolazione … insomma, è da duemila anni che i miracoli sono fuori moda! L’interno del mezzo, poi, non era particolarmente geniale, soprattutto la trasformazione del letto era alquanto macchinosa e poco digeribile da noi occidentali.
Sempre a Düsseldorf ebbi modo di vedere in fiera la Bela Trendy 1, mansardato costruito su telaio Fiat Doblò, commercializzato in Germania a 40000 € (prezzo 2019 con allestimento ben equipaggiato) e ora ho visto in Spagna come “Enaire Future”, utilizzato anche per il noleggio nelle Canarie.
Il mezzo esternamente non si presenta in modo particolarmente accattivante, sembra più grosso di quello che realmente è, visto che le sue misure sono di 5,16 metri di lunghezza per 1,9 di larghezza; entrando però la sensazione di spazio è davvero notevole, anche tenendo conto che si tratta di un mezzo per una coppia di persone. La mansarda è abitabile, ben dimensionata ospitando un matrimoniale come nei mansardati “veri”, poi è anche possibile ricavare un letto singolo (un po’ corto) dalla trasformazione della dinette. La cucina è decente, ma il vero pezzo forte è il vano toilette, davvero spaziosissimo, con doccia separata (in una delle due versioni). Le finiture sono semplici, nessun effetto wow, ma forse anche per quello la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un mezzo concreto, spazioso ed intelligente. Chi mi conosce ha già capito che il mezzo mi piace moltissimo e confesso di averci fatto più di un pensiero. Ah! Di dov’è il costruttore Bela? Non si riesce a saperlo, sembra un segreto ...
Oltre a questo modello, sempre al Caravan Salon ma del 2021, la turca Hotomobil ha presentato i suoi modelli “Ronin” con carrozzeria in monoblocco vetroresina sempre su meccanica Fiat Doblò: l’estetica è molto gradevole, così come gli interni che sono curatissimi. Insomma, l’appagamento estetico sicuramente c’è, ma cosa dire dell’allestimento? Premettendo che non sono ancora riuscito a vederlo di persona, dai filmati disponibili non ho l’impressione di ampiezza del modello presentato precedentemente, anche se non manca una certa razionalità. La dinette posteriore è trasformabile: per me una soluzione molto pratica, ma so che non molti sono del mio parere; la mansarda, invece, per me è impraticabile: sarà perché non amo l’effetto loculo e voglio avere una buona manciata di decimetri sopra al naso (quindi la maggior parte dei letti in mansarda o gli “pseudo-basculanti” non fa per me), sarà perché anche l’accesso è davvero a livello di una piccionaia e potrei incastrarmi nelle manovre scendi-sali notturne per i famosi problemini da anziano.
Tralasciando queste proposte nuove da costruttori emergenti, come anticipato la patria di questo genere di veicoli rimane la Gran Bretagna; oltre a Romahome c’è almeno un altro costruttore che si cimenta nei micro-mansardati: la Nu-Venture.
Nu-Venture presenta i suoi modelli compatti “Nu Rio Micro” con ingresso posteriore o laterale, dalla pianta del tutto analoga a quella dei Romahome; con ingresso laterale la cucina è sul fondo, di fronte alla porta il vano WC e poi divani longitudinali trasformabili in due singoli o in un ampio matrimoniale, con la mansarda a fare da ripostiglio. La differenza tra le due case sta principalmente nella costruzione della cellula, che nel Romahome è a monoscocca in vetroresina mentre nella Nu-Venture è a pannelli sandwich tradizionale.
Purtroppo entrambi i costruttori sono saldamente radicati al mercato d’oltremanica, che tra l’altro ormai è fuori dai confini dell’Unione Europea per cui un’eventuale acquisto e nazionalizzazione troverà sicuramente ostacoli maggiori rispetto al passato, pur rimanendo sempre possibile. Altra conseguenza è che la guida dei veicoli è a destra e la porta laterale, dove presente, scarica i passeggeri in mezzo alla strada e non sul marciapiede.
Concludendo, a fronte di parecchie proposte di furgonette camperizzate e al netto delle relativamente numerose cellule scarrabili per pick-up, il panorama riguardante vere e proprie cellule su telaio di derivazione automobilistica è davvero ristretto. Non è escluso che mi sia sfuggito qualche modello, per cui se qualcuno ha notizie di altre proposte vi chiedo la cortesia di segnalarlo nei commenti a questo articolo, in modo da dare indicazioni a chi fosse interessato a questo tipo di veicoli.
Onestamente a me intrigherebbe parecchio il Bela Trendy 1, ma non ho intenzione di fare acquisti al momento quindi è un interesse meramente “platonico”.
Alla prossima!
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