Itinerari e Mete
Vicenza, splendida città e
patria dell'architettura palladiana
Commenti e consigli:
E' possibile sostare con il camper presso il parcheggio con camper service nella zona stadio e raggiungere il centro storico con il comodissimo autobus (fermata proprio all'uscita del parcheggio).
Per gli amici camperisti amanti delle due ruote, Vicenza è facilmente raggiungibile parcheggiando il camper nell'area attrezzata di Noventa Vicentina (VI) e percorrendo la ciclabile della Riviera Berica, sono circa 30 km totalmente in piano, ammirando il paesaggio circostante contraddistinto da piante di ulivo e vigneti (Vino DOC dei Colli Berici e olio extravergine d'oliva).
Prodotti e piatti tipici:
Passeggiando nelle vie del centro storico di Vicenza, verrete catturati dallo splendore delle vetrine di oreficeria: siete nella capitale mondiale dell'arte orafa, una tradizione ormai secolare che affonda le sue radici a partire dal Medioevo. Risale infatti al 1300 la sottoscrizione dello Statuto della Fraglia degli Orafi di Vicenza, primo documento ufficiale che sancisce l'esistenza di una corporazione di circa 150 artigiani.
Per i piatti tipici, siamo nella patria del bacalà alla vicentina (scritto con una “c” solo come la ricetta convalidata in tante riunioni di studio della Confraternita del Bacalà), cucinato con latte e grana. Per i primi piatti trionfano sulle tavole vicentine i bigoli, un grosso spaghettone ruvido, che viene condito solitamente con sugo d'anatra (anche se si accompagna bene con altri condimenti!). Il salume tipico di Vicenza è la sopressa DOP, dal caratteristico profumo speziato, dal sapore delicato, leggermente dolce e pepato o di aglio e la consistenza è a grana medio grossa.
Altro piatto tipico locale, meno noto dei precedenti, è il pastizzà de musso, ovvero lo spezzatino di asino che viene servito con la polenta; Vicenza è inserita nella zona tipica di produzione del Grana Padano DOP, Provolone Valpadana DOP e Asiago DOP.
Vini tipici della città palladiana: Colli Berici DOC, bianchi e rossi prodotti nell'area collinare di origine vulcanica e il Vicenza DOC.
Visitare Vicenza:
Turisticamente meno gettonata rispetto alle più ambite Venezia e Verona, è la città di Vicenza, spesso tagliata fuori dagli itinerari proposti, secondo noi in modo ingiusto, in quanto racchiude un patrimonio di storia, arte, cultura ed emozioni uniche al mondo. Grazie a questo ricco patrimonio artistico è stata insignita nel 1994 del riconoscimento da parte dell'UNESCO come Sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la sua unicità legata in particolare all’opera dell’architetto Andrea Palladio. Un itinerario urbano e nei dintorni ricco di ville palladiane, oltre un centinaio, queste ultime inserite in un contesto quasi semi-nascosto coperte da rigogliosa vegetazione di giardini e dalla campagna vicentina.
Abbiamo scoperto Vicenza in una calda giornata di agosto, cogliendo l'occasione di essere stati la sera precedente all'Osservatorio Astronomico di Arcugnano (leggi itinerari e mete “In Camper ad un passo dalle stelle”). La visita è stata un crescendo di piacevoli e gradevoli emozioni, questo grazie ad un cicerone d'eccezione, Luciano, un amico camperista vicentino amante della propria città che si è calato in questa veste e ci ha fatto conoscere Vicenza raccontandoci aneddoti, storie e soprattutto facendoci apprezzare la città, patria di Andrea Palladio, l'architetto rinascimentale che ha dato un'impronta unica al suo territorio.
Il nostro itinerario è iniziato nel lato più romantico di Vicenza, diviso tra storia e leggenda, ovvero dai castelli di Montecchio Maggiore (VI), siamo ad una quindicina di chilometri da Vicenza, conosciuti anche come i Castelli di Romeo e Giuletta, dove da quest'ultimo si gode un vastissimo panorama. I due edifici costruiti su due poggi per funzioni di controllo e protezione sul territorio sono diventati famosi per la storia dei due amanti, facenti parte di due famiglie nobili in continuo ed acerrimo odio e rivalità tra di loro, non riuscirono mai a coronare il loro sogno d'amore. Al castello di Romeo ci siamo intrattenuti volentieri con un custode molto caratteristico che ci ha accompagnati ad “occhi chiusi” in una lezione di vita, ovvero ogni tanto di lasciarsi abbandonare a credere non solo alla storia, ma anche alle leggende e alle tradizioni.
Abbiamo poi proseguito la visita di Vicenza, lasciando il mezzo nel parcheggio dello stadio dove è possibile raggiungere il centro storico con l'autobus. Il nucleo centrale di Vicenza composto da ben quattro piazze, dei Signori, delle Biade, delle Erbe e piazzetta Palladio che raccolgono i monumenti principale della città e antichi palazzi nobiliari con facciate di rara bellezza in stile gotico fiorito veneziano. Di origini preromane, poi successivamente dominazione romana, dell'antica città Vicetia rimangono pochissimi elementi di questo suo passato storico. Durante la dominazione romana, la città fu organizzata secondo lo schema del "Castrum" il decumano massimo corrisponde oggi a Corso Palladio. L'attuale aspetto di Vicenza è da attribuirsi agli anni del Rinascimento, grazie al genio di Andrea Palladio che ha lasciato un segno evidente di architettura civile di gran gusto nel tessuto urbano cittadino.
Monumenti imperdibili di Vicenza sono la Basilica o palazzo della Ragione e il Teatro Olimpico, il primo è una maestosa costruzione ad uso civile (inserita nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco) formata da vari livelli di costruzioni avvenute in più fasi, è caratterizzata da statue, logge e dalle grande copertura a carena rovesciata di colore verde chiaro. All'interno si trova il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera. Nell'ampia piazza, di proporzioni minori rispetto alla basilica, ma comunque di grande fascino è la loggia del Capitanato, detta anche loggia Bernarda, sempre ad opera del Palladio, nello sfondo di questo spazio cittadino, si trovano le due colonne di Piazza: quella con il leone di S. Marco e quella con il Redentore.
Proseguiamo la visita di Vicenza, passeggiando per le vie, tutte a traffico limitato, per raggiungere un altro capolavoro della città. Era il 3 marzo 1585 quando venne inaugurato il Teatro Olimpico, era la sera di Carnevale, nacque per essere il teatro più famoso al mondo e con l'opera più eccellente al mondo. Dall'esterno sobrio ed essenziale, varchiamo la soglia per accedere alla parte interna (visita a pagamento), restiamo a bocca aperta di fronte a questo capolavoro di straordinaria bellezza ad opera di Andrea Palladio e successivamente di Vincenzo Scamozzi che alla morte del primo venne affidato il compito di proseguire i lavori. Inserito nella lista del Patrimonio dell'UNESCO, il Teatro Olimpico è attualmente ancora utilizzato per rappresentazioni teatrali. Restiamo affascinati dalla prospettiva della scena costituita da più livelli, offre allo spettatore una notevole ed incredibile profondità visiva maggiore rispetto a quella reale.
Abbiamo raggiunto poi a piedi i quartieri occidentali della città, qui sorge il Duomo, eretto sopra ad una basilica paleocristiana, dove nelle viuzze adiacente è consigliabile addentrarsi per ammirare i palazzi nobiliari (Palazzo Porto Breganza, Palazzo Thiene Bonin Longare, Palazzo Piovini ecc.). A circa un chilometro dal Duomo si trova la Basilica dei Santi Felice e Fortunato, eretta su una necropoli cittadina, conserva al suo interno dei mosaici e a fianco il sacello o Martyrion (una preziosa cappella edificata nel V secolo per venerare i santi martiri e poi per ospitarne le reliquie), bello anche il campanile staccato dalla chiesa su cui spicca un curioso orologio ad una lancetta.
Prima di lasciare Vicenza, tappa d'obbligo è il Santuario di Monte Berico, le cui origine sono legate alle due apparizioni della Madonna nel 1426 e 1428. Lasciato il mezzo nel parcheggio del Santuario, consigliabile è prendersi tempo per ammirare dalla balconata una spettacolare veduta panoramica sulla città fino a raggiungere il monte Pasubio, la Pedemontana, alle propaggini dei Lessini, nonché le Piccole Dolomiti, l'Altopiano di Asiago ed il monte Grappa. Successivamente con una breve passeggiata è possibile raggiungere due ville, capolavori del Palladio: villa Almerico Capra Valmarana, conosciuta in tutto i mondo con il nome di “La Rotonda” e Villa Valmarana “ai Nani”. La prima villa diventata simbolo di Vicenza, è stata definita uno dei capolavori del Palladio, un esempio di architettura di raffinata bellezza, tanto da aver dato ispirazione anche ad una costruzione oltreoceano; il nostro accompagnatore, ci fa notare che la facciata della Casa Bianca riporta elementi architettonici che richiamano quelli della Rotonda! La seconda villa, chiamata “ai Nani”, è racchiusa da un muro di cinta su cui campeggiano statue di nani, non vi sveliamo il motivo di questo, lasciamo a voi scoprire durante la visita all'interno della residenza nobiliare, che cosa custodisce questa caratteristica ed anomala scelta! Entrambe contornate da bellissimi giardini, sono private e la visita è a pagamento.
Lasciamo Vicenza, salutando Luciano e la moglie Paola, che purtroppo non ha potuto essere al nostro fianco nella visita della città (a casa fare la nonna!!) e iniziamo a sfogliare le guide turistiche che ci hanno prestato sulle ville vicentine fantasticando già prossime uscite in camper alla scoperta di oltre cento ville palladiane nei dintorni di Vicenza!
Dove sostare:
nome località | tipo sosta | indirizzo | note |
Noventa Vicentina (VI) |
Parcheggio con camper service |
In Via Martiri |
Dietro la chiesa, segnalata, recintata, illuminata, gratuita. |
Montecchio Maggiore (VI) |
Parcheggio |
Nel parcheggio prima della salita ai due castelli |
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Vicenza |
Parcheggio con camper service |
Zona stadio |
Parcheggio a pagamento con camper service – Di fronte all'uscita si trova l'autobus per il centro |
Vicenza |
Parcheggio nel Santuario di Monte Berico |
Sosta temporanea per la visita al Santuario, panorama di Vicenza e visita ville |
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