20 Luglio 2017 Giovedì
L'abbazia di Brou è veramente stupenda. Una struttura portentosa che sprigiona un'atmosfera di religiosità e raccoglimento.
Fu fatta costruire da Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Massimiliano I. È un capolavoro del gotico fiammeggiante, edificata tra il 1505 ed il 1536. Nella chiesa non è mai stata celebrata la messa tant'è che viene considerato il luogo sconsacrato di Francia più visitato. È una perla da non perdere.
La visita prosegue poi nel monastero, nel chiostro e negli ambienti più personali riservati ai monaci compreso alcune delle loro celle. Ultima annotazione, tutta la visita si effettua con audioguida in italiano che rende facilmente fruibile la storia della costruzione e la descrizione degli ambienti.
Al termine della visita partiamo per TOURNUS (F) da cui distiamo 65 Km. Sosta presso il parcheggio per bus, gratuito, dove sostano anche i camper; con acqua ed elettricità a pagamento. N46.567386 E4.910804. Questa era un'altra sede abbaziale, adagiata sulle sponde della Saône: del nucleo antico rimangono parecchie testimonianze, ma il pezzo forte è sicuramente la chiesa principale.
La chiesa abbaziale di San Filiberto, è molto antica ed è datata tra il 960 e il 980. Fu riconsacrata dopo un incendio nel 1019 ed ancora nel 1020. Ha una struttura architettonica molto particolare. La prima abbazia era dedicata a San Valeriano, le cui reliquie però sono andate perdute dopo le distruzioni normanne. L'attuale struttura è dedicata a San Filiberto, le cui reliquie sono tuttora conservate nella chiesa. La peculiarità di questa chiesa è nella navata centrale, con i suoi alti pilastri rotondi, divisa in campate con volte a botte che sono stranamente messe di traverso rispetto alla lunghezza della navata. Un deambulatorio gira intorno all'abside, con tre cappelle in una delle quali vi è la madonna di Notre Dame, molto venerata all'epoca. Nella cappella assiale alla navata ci sono invece le reliquie del Santo a cui è dedicata. Molto interessante è anche il mosaico sul pavimento del XII secolo che rappresentano i segni dello zodiaco. Tramite scale si può salire ai vari livelli della chiesa, toccando le strutture originali che ci danno proprio il senso della costruzione. Veramente notevole.
Bello anche il chiostro, seppur ne sia rimasta solo una porzione.
La prossima tappa è BEAUNE (F), (30 Km) cittadina famosa per i tetti colorati dell’Hotel de Dieu, un ospedale per i poveri costruito nel 1400 in puro stile gotico.
Sostiamo nell’area attrezzata, gratuita e vicinissima al centro, in Avenue Charles de Gaulle N47.01743 E4.836463 (corrente e acqua a pagamento) e dirigiamo subito verso Hotel Dieu.
La cittadina è sicuramente una delle più belle e interessanti della zona, sede storica del Ducato di Borgogna. Dopo un breve tragitto arriviamo nella piazza del mercato, dove si trova l’ingresso dell’Hotel; l'Hôtel Dieu è sicuramente il monumento principale di Beaune. La costruzione stupisce dal punto di vista architettonico.
È possibile effettuare la visita usufruendo dell’audioguida, disponibile anche in italiano, che aiuta tantissimo a capire il luogo, la sua storia e la sua funzione di ospedale dei poveri.
Terminata la visita, sempre nella piazza, andiamo a visitare la cattedrale romanica di Notre Dame, che fin dal portale denota una unicità stilistica ma comunque sempre in stile gotico.
La cattedrale di Beaune
Siamo arrivati a fine giornata, e siamo un po’ indecisi di cosa fare. La prossima tappa è Belfort, che si trova a 190 Km da qui e vi arriveremmo a notte inoltrata. Alla fine decidiamo di avvicinarci alla meta andando a sostare a metà strada a DOLE (F), al Parking de Lahr. N47.08983 E5.49641. Gratuito senza servizi. Per chi volesse un campeggio, uno si trova adiacente proprio a questo parcheggio dall’altro lato degli impianti sportivi.
21 Luglio 2017 Venerdì
Prima di riprendere il viaggio, complice anche la necessità di acquistare un po’ di pane, decidiamo di concederci un breve giro per il paese. La prima cosa che ci incuriosisce è la cattedrale che vediamo bene dal nostro parcheggio e che sembra valga la pena di essere visitata. Attraversiamo piacevolmente colpiti il fiume che ci divide dal borgo, e che con le sue barche ormeggiate da un bel colpo d’occhio all’ambiente circostante.
Dopo una breve camminata raggiungiamo la Cattedrale di Notre-Dame, edificio che si nota da ogni punto del paese e di interesse storico, risalente al XVI secolo ed elevato a basilica nel 1950. È in uno stile ibrido gotico-rinascimentale, come parte di una tradizione architettonica di questa regione, la Franca Contea. All'interno, la navata è in stile tardo gotico e l'arredamento è molto interessante, come una bella acquasantiera in marmo rosso, o l’organo sopra l’ingresso.
Credo che tutto il paese meriterebbe almeno una breve visita; lo metteremo nei memo per un prossimo viaggio.
Dopo aver fatto spesa e ripreso il camper, ci dirigiamo verso BELFORT (F), per andare a visitare la famosa roccaforte della città. Per una breve sosta, come il nostro caso, si possono utilizzare i tanti parcheggi che si trovano adiacenti alle mura della fortezza. Noi ci siamo fermati in rue Jean Pirre Melville. Se si vuole invece sostare per la notte, c’è un’area attrezzata, gratuita con corrente gratis anch’essa, max. 48 ore, in Avenue di la Miotte N47.641944 E 6,865556, che si trova a 1 km dalla fortezza. L’attrazione principale è sicuramente il leone, alto 11 metri, scolpito in arenaria, divenuto il simbolo della città in ricordo dei suoi abitanti che combatterono coraggiosamente nella guerra Franco-Prussiana.
Nel 1870 infatti, quando Napoleone III si era già arreso, Belfort resistette sotto la guida del colonnello Denfert-Rochereau per oltre 100 giorni prima di arrendersi. E quando durante i trattati di pace, l’Alsazia fu ceduta alla Germania, i francesi rifiutarono di cedere Belfort che rimase quindi sotto la Francia. Il leone è opera di Bartholdi, l’artista che scolpì anche la famosa statua della libertà americana.
La visita inizia dalla terrazza, da dove si domina tutta la città. Si paga 2 € per posizionarsi nel punto dove è possibile vedere in tutta la sua maestà il leone; mentre con 5 € si può fare un biglietto cumulativo per accedere anche al percorso sotterraneo e al museo storico.
Con il senno di poi il biglietto cumulativo era da evitare. La visita al percorso sotterraneo si svolge con audioguida, ma non in italiano. In più non parla della fortezza ma fa la storia di Belfort. Questo percorso è un tunnel di un centinaio di metri con luci che si illuminano per rivelari dipinti fotografici che fanno il paio con la storia raccontata dall’audioguida.
Il museo è diviso in tre piani; ma la sola parte interessante è il secondo piano dove ci sono armi e divise della repubblica fino alla prima Guerra Mondiale.
Sempre con il senno di poi era preferibile, dopo la visita al leone, girare sulle mura in modo autonomo come del resto abbiamo visto fare alla maggior parte dei turisti.
Belfort
Dedichiamo il resto del pomeriggio a visitare il centro storico del paese, fatto di belle casette a graticcio e ottimi scorci, per poi alla fine dirigerci verso la nostra seguente tappa: UNGERSHEIM (D), dove è stato allestito il più grande museo all'aperto di Francia: l'Ecomusee d'Alsace www.ecomusee-alsace.fr. Il parcheggio dell’eco museo è diviso in due spazi, il parcheggio del museo vero e proprio presso Chemin Grosswald N47.85200 E7.28400, sterrato e ombreggiato ma dove non è possibile sostare la notte; e il parcheggio a fianco di questo con camper service (a pagamento) senza elettricità, dove ci dirigiamo (coordinate sotto).
Passeremo qui la notte per visitare il museo l’indomani.
22 Luglio 2017 Sabato
Il museo apre alle 10.00, quindi prendiamo con comodo l’inizio della giornata (prezzo del biglietto d’ingresso 15 €). Questo museo è veramente particolare; si tratta di una vera e propria esposizione vivente dove artigiani vestiti in abiti tradizionali svolgono i mestieri e le attività di un tempo ridando vita a un villaggio dove le case alsaziane sono autentiche abitazioni prelevate da varie parti della regione e qui trasportate. Ci sono 60 edifici in stile tradizionale, dalla fattoria e la casa a due piani; dalla scuola ai vari mestieri di falegname, dottore ecc. Ci sono anche dei ristoranti dove viene servito i piatti della cucina locale accompagnati da vini alsaziani. Il tutto si visita liberamente, mentre alcuni cartelli sui vari edifici ci informano degli orari delle dimostrazioni. Il tutto poi è impreziosito dalle numerose cicogne che qui la fanno da padrone sostando sui tetti delle case. All’ora di pranzo non ci siamo fatti mancare una pausa gastronomica. Nel locale forno, dove il cibo viene cucinato in maniera tradizionale da panettieri in costume d’epoca, abbiamo mangiato un’ottima Flammkuchen o Tarte flambè, una pizza ricoperta di crema acida, cipolla e pancetta, originaria dell’Alsazia e che ritroveremo riproposta spesso durante il nostro viaggio.L’abbiamo goduta sull’area adibita ai pic-nic dietro il forno, annaffiata da 2 ottimi calici di Pinot Alsaziano.
La visita richiede il tempo che uno vuole dedicarvi. Noi nel primo pomeriggio abbiamo fatto rotta per: EGUISHEIM (F), circa 25 Km andando a parcheggiare nell’area di sosta del parcheggio gratuito di Rue du Malsbach a circa 500 metri dal centro N 48.04367, E 7.31273 che si raggiunge comodamente.
Questo un villaggio fiabesco racchiuso da stradine ad anello con le case a graticcio, con il suo particolare centro storico circolare. Partendo infatti dall'ufficio del turismo, dove ci forniscono di mappa della cittadina, ci si lascia trasportare in un vortice di colori e profumi. Le vie sono fatte in ciottoli, che corrono tra le caratteristiche case con tetto a doppio spiovente e le classiche travi di legno a vista. Tutto il paese è tenuto come fosse una casa delle bambole, con le bellissime finestre adornate di fiori e di peluches, senza contare i negozi di formaggi e salumi locali e dolci che ci accompagnano durante tutta la passeggiata che inizialmente parte da Rue Du Rempart sud, poi la nord ed infine verso place Du Chateuaux, che con la sua fontana ed i suoi caffè è il fulcro dell’abitato.
Visitiamo la chiesa delle vergini, e la chiesa dei santi Pietro e Paolo con il bel campanile del XIII secolo: al suo interno ammiriamo un trittico della Madonna e una pregevole scultura delle vergini savie e delle vergini folli del XIII secolo. Eguisheim è nota anche per aver dato i natali a papa Leone IX (1002-1054), che qui viene ricordato da una cappella ottocentesca e da una bella fontana in Place du Chàteaux.
Un altro particolare interessante è che ancora oggi sulle case si notano alcune antiche iscrizioni in tedesco che stanno ad indicare le botteghe che un tempo vi si trovavano, e che contengono invocazioni di tipo principalmente religiose fatte per chiedere la protezione del signore.
Il Pigeonnier
Tra le costruzioni più affascinanti di Eguisheim c'è il 'pigeonnier', che in passato ospitava i piccioni, il campanile della chiesa sul quale al solito trova posto un nido di cicogna e la Piazza del Castello con la sua fontana dedicata a papa Leone.
Riprendiamo il nostro viaggio ed andiamo a COLMAR (F) percorrendo i 20 km di distanza, sostando nell’area attrezzata in 6 rue du Canal, 30 posti, € 15,00 a notte con corrente, docce, carico/scarico, WC e Wi-Fi, (distanza dal centro storico 1.500 m. con pista ciclabile) N 48.08054, E 7.37487 ). Situata in zona Port de Plaisance de Colmar, (possibile anche noleggiare barche) pianeggiante, silenziosa e con molto spazio a disposizione. Il proprietario è italiano che vive in Francia da 40 anni.
Per chi si ferma poche ore è possibile la sosta in Rue de la Cavaleire N48.08218 E7.35990, circa 20 posti su fondo asfaltato lungo la via a pagamento tramite macchinetta (necessitano monete), comoda per la visita della città di giorno ma situata in zona poco idonea alla sosta notturna.
Dopo cena decidiamo di fare una passeggiata fino al centro storico. La camminata è tutta in piano e arriviamo tranquilli nella zona pedonale. La visita si era resa necessaria perché avevamo letto che Colmar è soprannominata anche la città delle luci, tradizione che si protrae dal 1997, per opera degli amministratori locale che nel corso degli anni hanno voluto sensibilizzare e mettere in luce le potenzialità di questa città. Proprio nel 2016 avevamo letto che sono stati inaugurati i primi 600 proiettori che illuminano artisticamente la città. Un’operazione che ha permesso di illuminare monumenti, strade, canali ed edifici con faretti di luce bianca e colorata. Grazie a queste luci speciali e artistiche ha ottenuto il Premio Speciale della Accademie des Arts de la Rue, e la stessa illuminazione della città è considerata patrimonio europeo di alto valore. Prendiamo un gelato e ci godiamo questo spettacolo di colori sugli edifici che domani rivedremo illuminati con il sole.
23 Luglio 2017 Domenica
La mattina ripercorriamo la strada fatta il giorno prima, ma questa volta in bicicletta. Arrivati all’inizio della strada pedonale che annuncia il centro storico, parcheggiamo le biciclette su uno degli appositi stalli, ed iniziamo la nostra visita.
Il centro storico custodisce numerosi palazzi del tardo medioevo e del rinascimento comprese, seppur restaurate in stile più moderno, le classiche case alsaziane. Imperdibile è la slanciata ed imponente basilica gotica della Collegiale St. Martin eretta tra il XIII e XIV secolo, con l’esterno sicuramente più bello da vedere dell’interno.
Proseguiamo poi per il pittoresco quartiere dei pescatori detto Petite Venise, con le case sull’acqua, ed i suoi canali abbelliti con vasi e fiori.
C’è poi il Koïfhus, l'antica dogana di Colmar, che è il più antico edificio pubblico cittadino. Fu costruito nel 1480 in una posizione strategica che permetteva il controllo sulle due principali strade cittadine.
Interessante anche casa Pfister, costruita nel 1537 e diventata uno dei simboli di Colmar vecchia. Costruita in pietra e legno attira lo sguardo. E senza dimenticare la chiesa dei Domenicani, in stile barocco che oggi è diventata biblioteca municipale e dove al suo interno è possibile ammirare la Vierge au buisson de roses, una grande opera di Martin Schongauer
Unica nota stonata è che oggi è Domenica e la famosa Fromagerie Saint-Nicolas, 18 Rue Saint-Nicolas, oppure anche al mercato coperto in 13 Rue des Ecoles, è chiusa; è una delle più famose formaggerie dell’Alsazia, con oltre 300 specialità caseare (www.fromagerie-st-nicolas.com) che per noi resteranno solo un sogno (sigh)
È comunque tutto questo paese da vedere; con scorci che sorprendono ed emozionano, tanto che siamo rimasti qui tutto il giorno senza rendersene conto.
Sono infatti le 20.00 quando ritorniamo al camper. Breve consulto e, dato che la nostra prossima tappa è a 15 Km di distanza, decidiamo di partire.
Arriviamo a KAYSERSBERG (F), (collina dell'imperatore) parcheggiando in Place de l'Erlenbad, N48.13605, E7.26188. Vicina al centro, circa 40 piazzole su asfalto, a 5 minuti a piedi dal centro del paese, con servizi e docce, anche se aperti solo dalle 9.00 alle 19.00; 8€/24h non frazionabili.
24 Luglio 2017 Lunedì
Kaysersberg è un borgo di tremila abitanti appartenuto a Federico II di Svevia: decidiamo di recarci subito verso il maniero, che è la cima di un grande torrione cilindrico, raggiungibile salendo un centinaio di scalini, fino all’ingresso dello stesso e poi altri 100 all’interno della torre per arrivare sulla sua sommità. Lo sforzo è ben ripagato dal bel panorama sul villaggio tra le vigne.
Rimaniamo un po’ a crogiolarci della vista per poi ridiscendere in paese
il maniero
Oggi abbiamo deciso di prendercela comoda. Stiamo a spasso per il centro oltre al ponte fortificato, al bel palazzo municipale e alla chiesa in arenaria rossa eretta tra il XII e il XV secolo, per tutta la giornata, tra splendide vetrate colorate e imposte decorate come opere d'arte arriviamo a serra senza quasi rendercene conto...
Prima di ritornare al camper facciamo un ultimo giro per cantine facendo scorta di buon vino alsaziano. Decidiamo di dormire qui ancora una notte e di ripartire l’indomani.
25 Luglio 2017 martedì
Partenza per RIQUEWHIR (F) con destinazione il parcheggio in avenue Jaques Presis N48.16608 E7.30175, circa 20 posti su asfalto, camper service a pagamento con parchimetro che mi segnalava la guida di Campercontact. Appena arrivati notiamo subito un cartello con divieto per i camper superiori ai 7 metri; il motivo è abbastanza semplice dato che questo in realtà è un parcheggio per auto, con posti e vie di circolazione talmente strette che faccio fatica addirittura ad entravi. Realizzo che è davvero impossibile parcheggiare qui, dato l’alto numero di auto che vi sono, perciò torno indietro di 300 metri, verso la rotonda del paese dove avevo individuato un bel parcheggio sterrato N48.16586 E7.30469. Vi sosto comodamente e ci dirigiamo verso il centro che dista poche centinaia di metri.
Riquewhir è anche detto il paese delle cicogne, considerato un parente stretto di Ribeauville, una tappa successiva, ed in effetti, eccezion fatta per l'aspetto un po' più medioevale, i due luoghi sono da ritenersi molto simili sia per le architetture sia per la loro bellezza.
La strada principale in salita che abbiamo preso, attraversa tutto il paese per la sua lunghezza fino ad arrivare alla torre Dolder; qui incontriamo il primo ed unico temporale della nostra vacanza e subito ne approfittiamo per entrare, nella piazzetta fronte torre, nel negozio di addobbi natalizi “Féerie de Noël” della catena Käthe Wohlfahrt. Ne avevamo visitato uno simile in Germania lo scorso anno sulla via romantica e ne eravamo rimasti rapiti.
Il temporale è di breve durata, e quando usciamo dal negozio, dopo non aver mancato di fare alcuni acquisti, c’è già un timido sole che fa capolino. Continuiamo il nostro giro tra stradine e vicoli che non ci fanno mancare ogni volta scorci interessanti e vedute da fotografare.
Soddisfatti del tour, ritorniamo al camper per dirigerci verso la prossima tappa.
Percorriamo i 5 chilometri che ci separano da HUNAWHIR (F), un piccolo villaggio circondato da mura trecentesche divenuto noto per essere la sede del Centre De Reintroduction des Cicognes et des Loutres, www.cicigne-loutre.com dove le cicogne svolazzano senza alcun timore dell'uomo.
Parcheggiamo direttamente nel parcheggio del centro, dove ci sono alcuni stalli dedicati ai camper (c’è anche un bel cartello che indica il divieto di sosta notturna).
Paghiamo i 10 € del biglietto di ingresso ed entriamo nel parco; nella struttura trovano spazio oltre 200 esemplari di uccelli, alcune lontre, cormorani e una galleria di acquari dove sono presenti le varie specie di pesci che vivono nelle acque di torrenti e fiumi della zona.
Giriamo tra i vialetti del parco fotografando a ripetizione le cicogne che non hanno davvero paura dell’uomo e che si fanno avvicinare senza panico. Nella visita, oltre ad alcuni incontri con il personale dove viene spiegato le caratteristiche di questi animali, nel pomeriggio c’è anche uno spettacolo in piscina dove si esibiscono cormorani, castori, pinguini e foche, e dove ci viene mostrato le loro tecniche di nuoto e di caccia. Solo per questo spettacolo vale il prezzo del biglietto, e se anche le spiegazioni sono in lingua francese vi assicuro che è da non perdere.
Prima di abbandonare il posto, facciamo una passeggiata per andare a vedere la splendida chiesa di St. Jacques-le- Majeur che si trova su una collina, circondata da vigneti dove si può arrivare solo a piedi.
L’interno non vale la visita, ma il pezzo forte è l’esterno, essendo una chiesa fortificata conserva ancora le vecchie mura e da un’idea precisa di come erano queste strutture nell’antichità.
La chiesa di St. Jacques
Ritornati al camper ripartiamo facendo i 3 Km che ci separano da RIBEAUVILLÉ (F), L’area di sosta in route de Guemar, N48.19225 E7.32634, è in ristrutturazione, pertanto andiamo a parcheggiare poco più avanti, in un grande parcheggio riservato ai bus scolastici, che essendo la stagione scolastica chiusa, è occupato da bus turistici e camper che come noi non sono potuti andare all’area di sosta. N48°11’ 32” E7*19’52”.