Land Art all'Humus Park
47 opere d'arte, 3 comuni (Pordenone, Caneva e Polcenigo), 3 parchi, 90 artisti, 13 nazioni, 8 scuole per l'evento meeting italiano di Land Art: HUMUS PARK
di Marzia Mazzoni
Che siamo curiosi lo sapete già, se ci seguite da tempo, l'avrete già capito che siamo viaggiatori in cerca di cose nuove e inconsuete, ci piace tanto anche la natura in tutte le sue forme e questa meta ci attirava parecchio perché univa tutte e due le cose. Seguiteci che vi raccontiamo questa fantastica scoperta!
Da quest'anno facciamo parte della community degli instragramers, l'ho raccontato sul blog (clicca QUI se hai perso l'articolo), un invito per un instameet (un incontro tra instagramers) per partecipare ad un evento che ci ha particolarmente incuriositi: HUMUS PARK – la natura si mette in mostra per voi -. E così ci siamo catapultati in questa arte contemporanea molto “green”.
LAND ART
Qualche consiglio per capire la Land Art?
1) Evitare di pensare “ero capace anch'io di farlo” perché l'estro creativo e la capacità di trasmettere messaggi ed emozioni, non è cosa che tutti sappiamo fare.
2) Emozionarsi, perché ogni opera d'arte vuole entrare “dentro di noi” per cogliere riflessioni e sensazioni.
3) Guardare le opere d'arte in maniera scrupolosa, ogni postazione può regalare scorci diversi a seconda dell'angolazione in cui la si guarda.
4) Avere con sè la macchina fotografica e/o lo smartphone... le foto qui si sprecano tante sono le condizioni per poter catturare la natura che ha preso forma.
5) Vietato pensare che per realizzare queste opere d'arte sia stato fatto scempio della natura, tutt'altro! Gli artisti operano in sinergia e col pieno rispetto di quello che sta loro attorno.
6) Stupirsi perché per creare queste opere d'arte non vengono utilizzati materiali diversi da quelli naturali trovati in loco, quindi sono vietate colle, chiodi ecc.
Se siete arrivati fin qua a leggere e siete abbastanza curiosi... proseguite che ci addentriamo nell'edizione 2018 (si svolge con cadenza biennale) di
HUMUS PARK
Insieme agli altri partecipanti all'instameet domenica 27 maggio 2018, abbiamo iniziato la nostra esperienza di visita all'Humus Park e alla scoperte delle opere create i giorni precedenti dagli artisti provenienti da tutto il mondo. Prima tappa il Parco del Castello di Torre di PORDENONE. All'interno dell'area del parco sono presenti anche i resti di una villa romana.
Siamo accompagnati da Sara Florian, architetto, insegnante e una tra le iger più attive di Pordenone, una fonte inesauribile di conoscenza di questa Land Art che ci accompagna nell'interpretazione delle opere d'arte, soprattutto perché i giorni precedenti ha avuto l'opportunità di seguire e parlare con gli artisti mentre erano intenti alla realizzazione dei prodotti artistici.
E così scopriamo che il tema che accomuna questa edizione è la casa... in effetti, si scoprono tante chiavi di lettura nel guardare e osservare le opere d'arte, ognuno di noi trova una sua interpretazione.
Un breve tragitto e ci spostiamo al Parco del Seminario, un'area verde di 19 ettari racchiusa tra due rami del fiume Noncello. Bello il parco e ora ancora di più arricchito dalle opere d'arte che spiccano sui prati, appese agli alberi, sotto al ponte, sospese, fisse... l'occhio è curioso e cerca di catturarle, interpretarle e fotografarle.
Ecco così apparire forme strane come un uomo con un auto in testa, una scala, una figura umana che fonda le radici nel terreno, una sedia, una rete... canne di bambù, rami secchi, liane, intrecci, trasformazioni, legacci...
Come giustamente indicato sul depliant informativo dell'evento “gli artisti prendono a prestito ciò che la Natura offre”.
Terminata la visita al parco del seminario, presi i propri mezzi ci spostiamo di una ventina di chilometri per raggiungere il terzo parco che ospita 24 opere d'arte dell'Humus Park: il sito palafitticolo Palù di Livenza.
Iscritto dal 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, il Palù di Livenza era un sito palafitticolo preistorico dell'arco alpino.
Prima della visita alle opere d'arte qui presenti, ci concediamo un brindisi offerto da Pitars e Tiziana Marchese (designers) che ci ha presentato il bel progetto di collaborazione tra artigiani del territorio Hand2Hand, da lei curato. Il tema del progetto? L'Artemisia, considerata un'erba magica! Abbiamo anche l'occasione di conoscere i due direttori artistici: Vincenzo Sponga e Gabriele Meneguzzi.
Un pic-nic ristoratore seduti comodamente nello spazio verde all'entrata per poi essere belli carichi e andare alla scoperta delle opere d'arte che sono state create in questo bellissimo parco attraversato dall'omonimo fiume.
Cambio di scarpe, perché qui il terreno è più fangoso rispetto a quello dei due parchi precedenti, ma pure qui lo spettacolo è assicurato! Ecco comparire ai nostri occhi una farfalla, un pesce, un occhio al cui interno si ammirano le sorgenti del Livenza, un busto di donna e tanto altro che vogliamo non svelarvi perché sarete voi ad andare alla ricerca di queste opere, come una caccia al tesoro immersi nella natura.
Affrettatevi ad andare a vedere con i vostri occhi queste opere d'arte... prima che la natura se le riprenda!
INFO e DETTAGLI:
HUMUS PARK 2018
http://www.humuspark.it/it/
FB: @HumusPark
Instagram: HumusPark
Dove sostare:
nome località | tipo di sosta | indirizzo | contatti | note |
Parco del Castello di Torre di PORDENONE | Parcheggio | Via Vittorio Veneto 31 | Sosta temporanea di fronte al parco | |
PALÙ di LIVENZA (PN) | Parcheggio | Via Longone, 34 | Nel parcheggio del parco |
I campeggi più vicini sono a Barcis e a Vivaro.
Indice regione
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