Tresigallo: città metafisica e del sogno sociale
Un sogno, un progetto, il razionalismo sociale, la metafisica, città d'arte, unica nel suo genere e a misura d'uomo: benvenuti a TRESIGALLO
di Marzia Mazzoni
Chi ci conosce e ci segue ormai da tempo, sa che ci piacciono i luoghi insoliti, al di fuori delle solite rotte, siamo curiosi e “ficcanasi” sempre alla ricerca di quelle località che forse nemmeno le guide turistiche menzionano. Questa cittadina ne è la prova, forse non l'avrete mai sentita nominare, oppure sì, ma chissà se vi sia mai passato per la mente di fermarvi a scoprirla e conoscere la sua vera storia?!? È stata riconosciuta “città d'arte, della metafisica e del razionalismo sociale”. Tanta roba per essere trascurata, vero?!?!
TRESIGALLO è a metà strada tra la bella e affascinante Ferrara e il mare, i lidi comacchiesi, immersa in una campagna generosa, un tempo zona di bonifica e uno dei comuni coinvolto in passato nella produzione/lavorazione della canapa (ma lo sapevate che la provincia di Ferrara era il primo produttore in Italia?).
Nemmeno noi, che abitiamo ad una settantina di chilometri da qui, c'eravamo mai stati... È la solita pecca di andare a cercare altrove e in giro per il mondo luoghi da visitare e spesso abbiamo attorno a noi un patrimonio inesplorato. Ma torniamo a noi e a Tresigallo, alla nostra visita, alla sua storia e a quello che fu il “sogno sociale”.
Galeotto fu un Instameet con gli Igers di Ferrara e quindi partecipiamo con entusiasmo agli eventi che vengono organizzati sul territorio, quasi sempre accompagnati da guide esperte) e una domenica di inizio ottobre ci ritroviamo in questa cittadina, avvolti da una lieve nebbia che le da ancora più un fascino inesplorato.
È giorno di referendum (7 ottobre 2018), si deciderà la fusione del comune di Tresigallo con quello della vicina Formignana, e chissà come andrà e come sarà in futuro!!?? Ma ora ci interessa conoscere il suo passato, perché per comprendere al meglio Tresigallo è necessario conoscere la sua storia e quella di Edmondo Rossoni.
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ROSSONI e il suo sogno sociale
Tresigallo esiste da sempre o meglio, dal Medioevo quando fu fondato ed era un piccolo paesino di poche anime. E il suo curioso nome? Ci sono tante versioni (addirittura una di queste fa riferimento anche alla segale!!) e non stiamo qui a dilungarci nell'elencarvi, ma la cosa più importante di questo paese è la sua posizione, ovvero di sorgere al limite della palude e di diventare un centro importante all'interno del grande progetto di bonifica del 1934.
Questo è il preludio che Davide, la nostra guida, ci illustra all'inizio del nostro itinerario che parte dalla Casa della Cultura, prima di muovere i primi passi alla scoperta di Tresigallo ed il suo centro. Davide in primis ci racconta la storia di EDMONDO ROSSONI, senza questo non si potrebbero comprendere né gli edifici, né il tessuto urbano e la sua destinazione.
Ma chi era costui che fu così tanto importante qui? Nacque a Tresigallo nel 1884, figlio di contadini (origini che lo hanno influenzato per poter trasmettere messaggi forti e di crescita umana), divenne presto però un uomo di cultura, di spicco, molto attivo a livello politico, tra il sindacalismo e l'uomo di potere, fu molte volte in esilio per eventi tumultuosi di rivolta che non andarono a buon fine. Fu nominato il 24 gennaio del 1935 Ministro dell'Agricoltura e foreste, carica che mantenne fino al 1939.
Proprio in quegli anni si stavano attuando le opere di bonifica nell'Agro Pontino e nelle campagne ferraresi e TRESIGALLO doveva diventare, secondo Rossoni, la città modello per questo suo sogno, questo suo progetto dove all'interno del nucleo urbano dovevano convivere contadini, operai, dirigenti e ricchi in un perfetto equilibrio sociale. Il progetta ambizioso di Rossoni prevedeva di ospitare a Tresigallo 12.000 abitanti (la guida ci dice che attualmente sono circa 3000/4000!!).
Essendo nativo del luogo, Rossoni si fece aiutare in questo ambito progetto dalle persone della zona, persone fidate, quindi nel 1934 iniziò questo grande lavoro di ristrutturazione, all'interno del centro abitativo ogni edificio aveva una funzione nella vita delle persone, dall'uso abitativo, al divertimento al servizio sociale fino a quello ospedaliero (zona di malaria!); voleva trasformare i contadini in operai, coinvolgerli ed impiegarli nella produzione e trasformazione della canapa, ma anche un messaggio forte a cui credeva, quello che si può nascere contadini e nella vita, grazie al talento, ai meriti e alle proprie capacità, poter diventare un dirigente... Lui ne era l'esempio, o no?!?
La cittadina fu costruita in 5 anni (manca al progetto iniziale la ferrovia e lo stabilimento con piscina e il dopo lavoro), le case furono vendute al prezzo di costo. Il progetto prevedeva di utilizzare anche materiali che potessero dare un aspetto “imperialistico”, ecco così l'impiego di marmi, come il travertino, ci sono monumenti anche in “finto marmo”, ma l'obiettivo era quello di avere un'immagine di imponenza. Tutto questo si traduce in parole povere come: Tresigallo rappresenta una felice operazione di “democrazia urbanistica”.
Quindi compreso questo, partiamo alla scoperta di TRESIGALLO.
Un consiglio? Concedetevi una visita slow, perché ogni edificio, ogni via, ogni luogo ha un perché e fa parte di un progetto e sogno sociale, da comprendere nella sua complessità, purtroppo interrotto nel 1939, causa inizio della Seconda Guerra Mondiale.
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TRESIGALLO – forme metafisiche
L'ufficio turistico è all'interno della Casa della Cultura, un tempo era chiamato “casa del Balilla” e poi “Casa della G.I.L.” e fungeva da luogo per la formazione dei giovani, sia a livello fisico con la palestra che ideologico; buttate la testa dentro e reperite materiale informativo, immancabile e consigliabile è la mappa di Tresigallo dove sono indicati i vari monumenti con le spiegazioni (anche in lingua inglese n.d.r.).
Da qui parte la nostra visita. Curioso è l'edificio adiacente, di un bel colore azzurro pastello, porta in cima la scritta “SOGNI”... E scopriamo che questo è il nome che gli è stato conferito recentemente, attualmente ospita mostre, mentre nel periodo fascista era utilizzato come bagni pubblici al cui interno c'erano anche le docce.
Una breve passeggiata e raggiungiamo il centro di Tresigallo: Piazza della Repubblica (un tempo chiamata Piazza della Rivoluzione Fascista) e qui dedicategli tempo perché sono tante le riflessioni e le prospettive da guardare.
Quanti dettagli studiati, progettati e voluti...
Uno di questi è la forma della piazza, provate ad osservarla bene... È un'enorme D. La forma che ricorda uno Scudo, oppure come un teatro romano (su un lato sorge un edificio dove c'è la migliore acustica della piazza), D come Duce a cui Rossoni voleva rendere onore.
Gli edifici un tempo di colore porpora per ispirazione del colore pompeiano (imperialista), erano abitati sia dai ricchi che dai poveri, le facciate pur essendo uguali per tutti, quello che differiva era l'interno, un frazionamento di nuclei abitativi più numeroso per gli operai e invece appartamenti più ampi per dirigenti e funzionari.
Al centro della piazza spicca una coreografica fontana, la guida ci chiede di indovinare gli animali, ben 4 posti sul bordo vasca. Ognuno di noi cerca di indovinare: cani? Pecore? La spiegazione ci viene data dalla guida: sono 4 gazzelle che rappresentano le 4 colonie che l'Italia aveva conquistato all'epoca: Abissinia (attuale Etiopia), Libia, Eritrea e Somalia, questo perché Rossoni voleva rendere onore ad un imperialismo ispirato a quello dell'antico Impero Romano.
Per chi è affascinato, come noi di foto, il grande fascino è dato dai portici, non ci si stanca di inquadrarli, immortalarli, queste forme geometriche degli archi che ritroveremo anche in altri scorci cittadini. Nel frattempo la nebbia se ne è andata, lasciando spazio ad un tiepido sole, che ci permette con questa luminosità di poter scattare foto con una luce diversa.
Percorrendo viale Ferrara, da notare gli edifici con le insegne in vero stile dell'epoca (ora diremmo “che font strano!?!”), un tratto di via Mazzini e raggiungiamo un parco al cui interno si trova quella che un tempo, nel progetto di Rossoni, era la colonia post-sanatoriale. Un edificio di grandi dimensioni, ben cinque piani, ospitava all'epoca le donne nel periodo di convalescenza, dopo essere state in sanatorio, prima di poter essere nuovamente impiegate nell'attività lavorativa (cucito ecc.). Purtroppo, l'edificio per l'uso che fu destinato durò soltanto un anno, in quanto fu impiegato durante la guerra come centro per i feriti.
Da qui raggiungiamo poi piazza Forlanini, dove ci appare ben evidente quello che fu il “piazzale di rappresentanza” del progetto di razionalismo sociale di Rossoni, su una rotonda che smista il traffico da Ferrara verso il mare, si affacciano gli edifici con la struttura e l'imponenza “imperiale” per il richiamo ancora una volta a quello che fu l'Impero Romano: una villa, il campo sportivo, con un ingresso monumentale dato dall'arco di trionfo razionalista e le scuole elementari, quest'ultime hanno una struttura che molti di noi ritrovano nei propri paesi e cittadine, se risalgono pure loro al periodo fascista!
La guida ci indica come attualmente, per il parcheggio camper, sia possibile sostare presso gli impianti sportivi, ma c'è in progetto un futuro spazio, un'area attrezzata, che verrà riservato ai camperisti... sperando in questo investimento rivolto a noi viaggiatori amanti dell'abitar viaggiando, proseguiamo la visita di Tresigallo.
Svoltando verso via Verdi si nota sull'angolo sinistro, sul lato opposto della scuola elementare, quello che un tempo era la sala da ballo, la "Domus Tea", secondo il progetto di Rossoni, le persone dovevano lavorare ma anche divertirsi. Gli altri edifici che sorgono su via Verdi, apparentemente simili, tutti hanno un perché e un per come. Rallentate il passo e guardate ai lati della strada, a sinistra sorge quello che fu l'Albergo Domus Dea (attualmente adibito a casa protetta), la guida ci spiega che Rossoni invitava qui a Tresigallo persone di un certo pregio, proprietari di aziende che venivano alloggiate in questo hotel, il suo obiettivo era mostrare questa città-modello affinché venissero ad investire, decentrando le loro fabbriche qui.
Poco più avanti si notano due edifici simili tra loro: la casa del Bambino e la casa del Merletto, Rossoni voleva garantire alle donne di poter lavorare e nello stesso di poter trovare un luogo dove accudire i figli neonati, era già la versione di quello che noi chiamiamo “asilo nido”!
Ma l'effetto WOW, da fotografare, ammirare, guardare, osservare e non ci si stanca di scrutarlo in tutte le sue angolazioni è il porticato che anticipa la chiesa di Sant'Apollinare. Ritroviamo qui le forme del porticato di piazza Repubblica, armonioso, elegante, affascinante, questo porticato ha la particolarità di avere nella parte superiore delle formelle in finto marmo rappresentanti gli antichi mestieri del territorio, ecco allora apparire il giogo dei buoi, un aratro e altri attrezzi che riportano col pensiero a quegli oggetti, che chi vive nelle campagne emiliane, come noi, ha più di una volta visto nelle aie dei propri nonni.
Adiacente c'è la chiesa di Sant'Apollinare, di origine romanica, con una facciata settecentesca, senza voler togliere nulla al suo aspetto ordinato e sobrio, il colonnato fa da prima donna in questo spazio urbano!
Un altro edificio da osservare in tutti i suoi messaggi subliminali che la facciata offre come spunto per riflessione del messaggio fascista è l'asilo parrocchiale, che si affaccia su piazza Italia. La balaustra realizzata in serpentino rappresenta i soldati della 1° guerra mondiale, questo voleva essere un modello propagandistico per le nuove generazioni, la scritta sotto “Il sacrificio degli eroi arde perenne” completa il messaggio.
Ultimo tratto del centro cittadino della nostra visita è via Roma, su cui corrono le due vialetti, la guida ci spiega che le piste ciclabili furono realizzate all'epoca di Rossoni affinché le persone potessero agevolmente spostarsi da casa al lavoro e viceversa.
Su questa via si nota quella che fu la casa del Fascio (ora adibita a caserma dei carabinieri), una costruzione monumentale in travertino romano, adiacente il Bar Roma... purtroppo in evidente stato di abbandono, ahimè! Su Via Roma si affaccia anche il teatro, quello che un tempo veniva chiamato “cooperativo”, ora diventato Teatro del '900. Rossoni riuscì a portare qui la grande opera lirica, vennero anche nomi di un certo calibro come Rosetta Pampanini e Mario Basiola. In una via laterale, una tabaccheria/edicola vende i souvenir di Tresigallo... se volete approfittarne, è aperta anche alla domenica mattina!
Via Roma ci riporta di nuovo alla Casa della Cultura. La guida riesce ad ottenere un permesso speciale per farci visitare quello che fu l'acquedotto, una torre di colore rossastro al cui interno si trovano ancora quelli che erano tutti gli ingranaggi atti a portare acqua alle case, ormai arrugginiti e in disuso, rappresentano per noi comunque dettagli di grande fascino da fotografare (siamo o non siamo ad un instameet?!?!).
La fame si fa sentire, decidiamo di pranzare e poi dedicare al pomeriggio l'ultima parte della visita a quello che concluderà la nostra scoperta di Tresigallo.
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Sapori tipici ferraresi
Un pranzo dai gusti tipici ferraresi ci godiamo al ristorante La Brace, famoso per le sue grigliate, ma noi ci rimpinziamo di sapori tipici territoriali, così tra affettati misti, pinzini (la tipica sfoglia lievitata e fritta), la coppietta ferrarese (detta anche ciupèta), i cappellacci di zucca, risotto al radicchio (il riso del Delta del Po IGP viene prodotto a pochi chilometri da qui) e al termine la mitica tenerina, quella golosissima torta a base di cioccolato, a cui è difficile resistere... Viene detta anche “torta Taclenta” che, in dialetto ferrarese, vuol dire “torta appiccicosa, vista la sua particolarità e consistenza che la rendono davvero molto speciale... provare per credere!
Un vinello rosso della zona accompagna questi succulenti piatti e soprattutto una buona compagnia, perché tra tanto dire di questo instameet, non abbiamo speso molte parole sui nostri “compagni di instafoto” ognuno con la propria storia, persone simpatiche e con cui si sta piacevolmente in compagnia, ma tutti accomunati dalla stessa passione: le foto, soprattutto da condividere su Instagram!
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Rossoni e il suo legame eterno con Tresigallo
Ma torniamo a noi e alla visita di Tresigallo, the last but not the least è l'ultima tappa: il cimitero, sì avete letto bene, il cimitero, che si trova ad una decina di minuti di passeggiata dal centro, partendo da piazza della Repubblica, percorrendo via Corridoni. Secondo Rossoni, grazie al lavoro onesto e dignitoso, anche un operaio avrebbe potuto far carriera, ma soprattutto andare in paradiso e così la piazza centrale rappresenta il punto di congiunzione tra la nascita, il percorso della vita e la morte, dalla campagna, alla vita sociale del nucleo abitativo fino ad arrivare al cimitero. Infatti il cimitero si trova all'estremità dell'asse che taglia longitudinalmente l'abitato congiungendo idealmente vita e riposo, attività lavorativa e la morte.
L'entrata al camposanto è preceduta dai tre archi che ricordano le forme viste nel centro storico, primeggia da subito la tomba monumentale dove riposa Edmondo Rossoni, seppur morto a Roma (1965), è sepolto qui nel suo paese natale, dove per anni aveva rincorso il suo sogno di costruire una città ideale, una città modello.
Per nulla sobria, come del resto i suoi progetti ambiziosi, lo inquadrano bene anche nella vita dopo la morte, la sua tomba è formata da un mausoleo in travertino dove spicca un grande braciere, che vuole comunicare come Rossoni fu l'eroe delle masse. Uomo discusso, tra critica e ammirazione, amato e temuto... che però ha reso Tresigallo una realtà unica e degna di essere salvaguardata e valorizzata.
Tanti i dettagli da osservare in questo cimitero, anche qui nulla è dato al caso: la cancellata della sua tomba dove spicca il fascio; da notare l'enorme Angelo apposto sulla chiesetta dove spiccano grandi mani, che rappresentano il lavoro operaio, una figura più dall'aspetto umano piuttosto che religioso!
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Termina qui la nostra visita a Tresigallo, ci sembra di essere stati ospiti per un giorno all'interno di un quadro di De Chirico grazie a queste belle forme che abbiamo immortalato in tante fotografie, essere stati coinvolti di un tanti progetti, quello passato di Rossoni, ma anche quello attuale di un'associazione artistico-culturale chiamata Torri di Marmo - che vuole promuovere Tresigallo come città turistica da scoprire e valorizzare... Noi nel nostro piccolo, con questo itinerario che pubblichiamo qui su Vacanzelandia, vogliamo dare il nostro modesto contributo per fare conoscere questa città-modello unica.
Un plauso e un ringraziamento anche al team di IgersFerrara per aver scelto Tresigallo per questo Instameet nella giornata che ha celebrato anche il 5° compleanno di questa community ferrarese, dandoci l'opportunità di scoprire una realtà di grande fascino e di interesse storico. Guardate che bel gruppo!
Chissà che non verrete anche voi a visitare Tresigallo, soprattutto in occasione dei tanti eventi che si organizzano qui sul territorio, uno dei quali rievoca le tipiche tradizioni delle campagne ferraresi, quello chiamato “A zzuel al maial in piaza” ovvero “disfiamo il maiale in piazza”, giornate dove l'aria fredda e pungente dell'inverno (indicativamente si tiene l'8 dicembre) si impregna dai profumi caldi e goduriosi dati dalla trasformare delle carni di maiale in insaccati, riti antichi e secolari tipici delle zone di campagna.
Se volete visitare Tresigallo fuori le mura e le sue campagne, vi consigliamo di inforcare la bicicletta (qui siamo nella patria della "biga" come viene chiamata da queste parti il mezzo a due ruote) e percorrendo le piste ciclabili potrete fare una scorpacciata di natura!
E da domani non sappiamo se si chiamerà ancora Tresigallo... il referendum chiuderà stasera e non conosciamo il suo destino di unirsi come comune a Formignana... ma questa è un'altra storia!
Tresigallo - città metafisica - per visite guidate - sito ufficiale - clicca QUI
Dove sostare:
nome località | tipo sosta | indirizzo | contatti | note |
TRESIGALLO (FE) | Parcheggio* | Zona impianti sportivi |
*Questa indicazione è riferita alla situazione che abbiamo trovato noi in ottobre (2018), è la situazione più idonea per chi si ferma a visitare la città in camper, in progetto c'è la realizzazione di un'area camper.
Per i campeggi: uno è a Ferrara, gli altri si trovano ai Lidi comacchiesi.
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