Ecco come è nata la nostra GRANDE passione per la montagna
"Mai avrei pensato che saremmo arrivati dove siamo oggi"... una passione arrivata in età matura, ma che sarà per sempre!
di Daniela Scerri - blogger di DUE PER TRE FA CINQUE
Il nostro amore per la montagna è stato un amore tardivo ma quando l’abbiamo scoperta non ci ha più lasciato! Sin da fidanzati eravamo amanti delle vacanze al mare e con l’arrivo delle nostre bambine, abbiamo continuato su questa linea. Braccioli, costumini da bagno, canottini e relax sotto l’ombrellone in spiagge roventi erano il leit motiv delle nostre ferie. Poi, non appena la due grandi sono state autosufficienti nel camminare, la svolta. Perché non provare – almeno un anno - una destinazione completamente diversa?
Perché non provare la montagna?
E fu così che, dopo un po’ di ricerche nel web, scegliemmo la nostra destinazione: Austria, zona degli Alti Tauri. Allora non avevamo il camper quindi affittammo uno chalet graziosissimo in un piccolo paese chiamato Huttendorf. Da lì, ogni giorno partivamo per una escursione diversa: laghi alpini, funivie che ci portavano ai piedi di ghiacciai, rifugi in quota e lunghe passeggiate godendo di aria fine e di paesaggi maestosi. Le bambine reagirono bene alla proposta. Camminavano senza lamentarsi, apprezzavano quel tipo di vacanza e, soprattutto, erano molto più serene e tranquille di quando andavamo al mare. Tornati a casa continuammo a sperimentare sentieri semplici della nostra zona attrezzandoci sempre di più. Zainetti piccini con borracce per le due grandi, uno zaino porta bebè per la piccina che si godeva lo spettacolo dalle spalle di papà e uno zaino per me dove mettevo tutto il necessario per la famiglia: i cambi, il cibo, i pannolini, le scorte di acqua e tutto il resto.Man mano che i piedini delle nostre figlie crescevano, ci rendevamo conto che erano in grado di sostenere dislivelli sempre più grandi e, non appena le spalle di papà si sono “liberate” dal peso di Matilde, abbiamo osato sempre di più: sentieri più lunghi, giornate intere trascorse camminando, mete più ambiziose. Ma ancora non bastava. Non perché volessimo diventare alpinisti, ma ad un certo punto ci siamo resi conto che non era sufficiente il voler camminare, era necessaria una certa consapevolezza della montagna che proprio non avevamo.
CAI Alpinismo Giovanile
Da qui l’iscrizione ad un corso CAI di alpinismo giovanile delle nostre due figlie più grandi. Abbiamo trovato un ambiente accogliente e soprattutto di persone competenti. Le gite in montagna non erano più un solo fatto di cammino ma un modo per stare in compagnia di altre persone e soprattutto un modo sicuro di vivere la montagna. Partecipando alle gite aperte ai genitori abbiamo potuto imparare molto rendendoci anche autonomi in famiglia per regalarci esperienze sempre più particolari: notti in rifugio, ciaspolate sulla neve, escursioni con i ramponcini su sentieri ghiacciati e semplici sentieri attrezzati. Più il tempo passava e più il nostro armadio in garage si riempiva di attrezzatura: caschetti, guanti per affrontare le catene delle vie ferrate, corde e imbraghi. Abbiamo imparato una cosa fondamentale: che in montagna non ci si improvvisa , che bisogna partire sempre equipaggiati e che è necessario conoscere bene i propri limiti per non incappare in situazioni pericolose. Più il nostro interesse per la montagna cresceva, più ci rendevamo conto di quante cose non conoscessimo.
Una montagna a misura di bambino e ragazzo
Oggi le nostre ragazze sono cresciute. Tutte tre fanno parte del gruppo di Alpinismo Giovanile e la grande novità è che noi genitori, da un anno, siamo diventati aiuto accompagnatori all’interno della nostra sezione CAI. Non siamo degli esperti ma quello che possiamo fare è stare vicini ai bambini più piccoli del gruppo così come siamo stati vicini alle nostre figlie ed insegnare loro quanto è bello percorrere un sentiero a piccoli passi. Insegnare a prepararsi lo zaino, a come partire equipaggiati al meglio e regalare una montagna a misura di bambino è il nostro compito che cerchiamo di vivere in pienezza ogni anno prestando la nostra opera di volontariato nel gruppo di Alpinismo Giovanile.
Ma c'è di più...
Ci siamo messi in gioco tornando sui banchi di scuola! A scuola di montagna, ovviamente! Ma questa storia ve la racconteremo quando sarà il momento giusto, ora è ancora prematuro! Una cosa però ve la voglio svelare: se mi volto indietro e guardo come siamo partiti, mai avrei pensato che saremmo arrivati dove siamo oggi. Mai avrei pensato che, senza aver cominciato da piccola ad andare seriamente in montagna, sarei stata capace di scendere in corda doppia da una falesia o di arrampicarmi in parete, oppure ancora di percorrere un sentiero attrezzato. Eppure ci sono riuscita. Eppure ho ammirato dall’alto un panorama che mi sono guadagnata graffiandomi le mani in parete. Ho dormito in un rifugio che sognavo da anni, ho attraversato torrenti impetuosi e soprattutto ho visto la felicità negli occhi di tanti bambini che come me, hanno capito che quando si è tenaci si può arrivare ovunque.“Se puoi sognarlo, puoi farlo”, dunque…ma ricordatevi che prima di tutto in montagna, “se puoi sognarlo puoi farlo” è un motto valido ma solo se state procedendo in sicurezza e se siete consapevoli dei vostri limiti!
Buona montagna a tutti!
Un po' della nostra storia in queste immagini che parlano da sé...