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In fiera con il sig. Covid

fiere periodo covid

Parafrasando D’Annunzio si potrebbe dire “Settembre andiamo, è tempo di … saloni!”. O no? Anche in quest’ambito il 2020 si conferma un anno speciale.

di Cesare Tomasini

Com'era ampiamente prevedibile, la diffusione dell’epidemia di Covid sta avendo un impatto significativo su tutte le attività industriali e commerciali, ivi compreso il rapporto tra offerta e domanda: in tutti i settori si cerca di dare continuità a questo rapporto vitale per ogni azienda, inventandosi anche pratiche non convenzionali. In questo senso stiamo vivendo un momento molto creativo e vitale, dove si evidenziano i limiti di approcci molto tradizionali.

Le fiere di settore rientrano a pieno titolo negli approcci tradizionali, essendo l’evoluzione delle fiere di villaggio la cui origine si perde nei confusi albori dell’umanità; ma in effetti, al di là delle dichiarazioni di principio e del fitto battage pubblicitario, la crisi dello strumento “salone” si sta palesando chiaramente.

Personalmente amo frequentare le fiere di settore, come sapete con il supporto di Marzia, Lorenzo e di mia moglie solo nell'ultimo anno ho visitato quattro saloni: Düsseldorf, Parma, Birmingham e Stoccarda. Non lo faccio perché devo cambiare uno dei miei mezzi (messo insieme il valore dei miei cari “rottamini” ci compro a malapena un carrello tenda normale), ma lo faccio per vera passione, per vedere se in mezzo a 500 mezzi riesco ad identificare almeno un paio di autentiche novità o di buone idee. Come va regolarmente a finire lo sapete: esco un po’ arrabbiato, deluso e frustrato, ma non riesco a resistere. 

Quest’anno però a mio parere sono mancate proprio le premesse per andare ai saloni: le regole di accesso non erano esattamente uguali a Düsseldorf e Parma (degli altri ancora non si sa nulla), sono due approcci leggermente diversi, ma il risultato è il medesimo: poca carne al fuoco e misure di fruizione dell’esposizione scoraggianti, tanto che alcuni operatori hanno dato forfait preferendo organizzare esposizioni monomarca sul cui successo ho più di un dubbio.

Diciamo quindi che il 2021, anno al quale si guarda nei saloni autunnali, potrebbe rivelarsi un anno sabbatico per tutti, con buona pace dei proclami entusiasti dei costruttori: molto più del marketing ha fatto il signor Covid e i consigli di chi un mezzo ricreazionale lo aveva già ed ha fatto notare ai propri conoscenti i vantaggi del plein air nei periodi di epidemia.

I saloni “sterilizzati”

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Gli organizzatori della fiera di Düsseldorf hanno agito pesantemente sul distanziamento, almeno in linea teorica: da quanto ho capito l’accesso giornaliero è stato limitato a 20.000 persone (!!!), sui mezzi non si può salire in più di due persone per volta (il che molte volte è proprio un limite fisico indipendente dal Covid), i corridoi sono enormi così come il distanziamento tra i mezzi è esagerato, infine in tutta la fiera sono scorsi ettolitri di gel disinfettante presente in ogni dove.

Tutto questo ha un senso? Dal punto di vista della prevenzione sanitaria io qualche dubbio ce l’ho: il gel serve in certi casi, non è che spompettandocelo allegramente sulle mani risolviamo tutto, se gli spazi ci sono stati è pur vero che le persone si sono radunate naturalmente nei pressi dei mezzi da visitare, poi nel cambio tra il paio di persone ammesso a bordo e quello successivo si sarebbe dovuto chiudere tutto e sterilizzare … impossibile! E poi il calo di presenze degli espositori ha determinato la chiusura di alcuni padiglioni quindi la fiera è stata comunque meno ricca: per la cronaca hanno partecipato circa 107mila visitatori contro i 270mila dello scorso anno (dati ufficiali).

Credo che il senso di queste sfide vada trovato a livello pubblicitario: il crollo atteso nelle presenze è stato mascherato da contingentamento degli ingressi, la scarsità dell’offerta in termini sia di operatori che di mezzi è stata mascherata dall'enorme distanziamento previsto, infatti i padiglioni in uso sono stati meno delle scorse edizioni, ma pur sempre ampi.

Anche a Parma svariati costruttori hanno dato forfait, ma soprattutto mi risulta che siano stati assenti molti degli operatori del settore che normalmente espongono gli accessori, i servizi e le mete che alla fine giustificano l’utilizzo dei nostri mezzi, oltre che gli operatori minori, già in pesante difficoltà negli anni scorsi a causa delle politiche discutibili degli organizzatori della salone “del camper” (e peste colga chi non produce “camper”!).

Basta accedere al sito della fiera e immediatamente si nota che il padiglione 2, quello appunto degli accessori, delle mete turistiche, dei servizi, il padiglione più ampio e interessante … non c’è più! Insomma, la chiave di lettura la possiamo paradossalmente proprio leggere sulla homepage del sito, tra le frasi proposte: “Visitare il Salone del Camper è una vera esperienza outdoor, anche se si svolge al coperto. I magnifici camper, di ogni dimensione, allestimento e costo, ti fanno sognare grandi viaggi, panorami esotici e in un attimo ti portano fuori, ad immaginare le tue vacanze all’aria aperta.” Ecco, appunto: sognate, immaginate, compratevi un magnifico camper; poi come e dove realisticamente lo userete non è affar nostro.

Scusate la solita tirata polemica, purtroppo sono troppo appassionato perché certe impostazioni non mi diano fastidio; alla fine comunque i dati ufficiali parlano di 54mila presenze, contro le circa 146mila dello scorso anno (le Fiere di Parma avevano assicurato la gestione fino a 100mila presenze).

Per quanto poi si legge sui relativi siti web, il Salon des véhicules de loisirs di Parigi così come il Motorhome & Caravan Show di Birmingham sono stati cancellati. Insomma, con le eccezioni di Parigi e Birmingham, sia per Düsseldorf che per Parma, the show must go on; ma la salute è più importante di un camper, almeno io la vedo così (e mi dispiace per i venditori che sono stati costretti ad essere presenti negli stand).

Alternative?

Certo che alternative alla partecipazione ai saloni tradizionali ci sono eccome! Ho già citato che alcune aziende (veicoli o accessori) organizzeranno eventi monomarca, inoltre sarà sempre possibile recarsi dai concessionari previo appuntamento per vedere veicoli in massima sicurezza: tutto questo va bene, ma secondo me ha senso solo in sede di verifica finale del cliente, dove è assolutamente necessario “toccare con mano”. Prima di questo è necessario orientarsi su modelli, tipologie e marchi e qui la rete internet viene in grande supporto.

In primis dovrebbero aiutarci i siti istituzionali dei costruttori, purtroppo però le informazioni disponibili sono scarse e di difficile lettura: tante belle foto d’ambiente con bionde sorridenti e ragazzotti in buona salute che si dedicano ad attività improbabili come uscire dalla toilette striminzita di un van con un accappatoio da Spa di lusso, oppure brindare in abito da sera con calici di cristallo in un paesaggio selvaggio … ma se cercate una foto d’interno del mezzo che v’interessa, 90 volte su 100 rimarrete delusi, c’è solo qualche immagine di un esemplare per linea di prodotto, e spesso sono piccoli dettagli, fotograficamente belli fin che si vuole, ma irrilevanti.

Ecco allora arrivare in soccorso i social media che, come forse sapete, non sono tanto amati dal sottoscritto tanto che non li frequento affatto: l’unico che seguo è YouTube, che trovo poco invadente ma ricco di contenuti di spessore (a cercarli).

Personalmente seguo diversi Youtuber, sia italiani che stranieri: devo dire che in questo mi aiuta una discreta conoscenza della lingua inglese e una propensione naturale a capire il francese e lo spagnolo, ma seguo anche alcuni tedeschi, russi ecc. tanto alla fine le immagini dicono spesso molto anche senza commento. Devo dire che inglesi e tedeschi sono più avanti nella creazione dei contenuti, spesso di taglio molto professionale, ma anche alcuni italiani stanno emergendo; quando parlo di “taglio professionale”, però, non intendo dal punto di vista cinematografico, ma proprio guardando ai contenuti.

La cosa migliore è scandagliare l’immenso archivio mettendo parole chiave, poi gli algoritmi di Youtube vi proporranno sempre più contenuti interessanti; ripeto, non abbiate paura a mettere il naso fuori dai confini, l’ausilio del video vi permetterà di capire molto bene quello che state guardando.

Comunque, giusto per facilitare i primi passi, vi passo alcuni nominativi che seguo, con i miei commenti (del tutto opinabili).

andrew ditton

ANDREW DITTON sicuramente lo youtuber che seguo con maggior soddisfazione, a partire dalla sua piacevolissima e comprensibilissima pronuncia inglese. Andrew, di base caravanista con una Airstream al seguito, prova tutti i tipi di veicolo nel corso di viaggi in tutta Europa: il suo stile elegante e pacato si accompagna ad una neutralità impeccabile nel descrivere i mezzi; il rigore nella parte cinematografica è altissimo, i suoi report dai saloni dovrebbero fare scuola. Assolutamente al top per me.

campertobi

CAMPER TOBI passiamo in Germania e cambiamo totalmente stile: Camper Tobi è una specie di star del pleinair germanico, francamente il suo stile non mi piace tanto e si vede che è particolarmente commerciale, però i suoi report dai saloni sono sicuramente dettagliati e professionali.

caravan college

CARAVAN COLLEGE sempre in Germania abbiamo questo canale prevalentemente dedicato alle caravan, particolarmente a quelle di dimensioni più ridotte e forse per questo vi sono affezionato. Anche in questo caso il dettaglio delle recensioni e la competenza traspaiono sebbene non sia semplice capire l’idioma: questo a dimostrazione della bravura dello youtuber.

VIAJAR EN AUTOCARAVANA Fernando Yuste

VIAJAR EN AUTOCARAVAN passiamo in Spagna, dove troviamo Marisa e Fernando: forse i commenti sui mezzi possono essere un po’ commerciali, ma la simpatia di questa coppia è decisamente irresistibile e comunque i resoconti sono dettagliati ed interessanti.

In Francia non ho nessuno da segnalarvi in modo particolare; ci sono tanti youtuber, la lingua per me è particolarmente musicale per cui la ascolto volentieri, ma non ho trovato nessuno che mi abbia colpito in modo particolare.

In Italia sono un po’ restio a darvi delle dritte, non vorrei offendere nessuno però sicuramente i video di Vacanzelandia sono di spessore, e non lo dico perché scrivo da queste pagine, ma perché è il punto di vista di esperti del settore che però hanno mantenuto il taglio e la curiosità dell’utilizzatore. Insomma, non fanno video giornalistici tipo “Quattroruote”! (off-topic: avete mai notato che le auto in test nelle varie testate giornalistiche sono sempre le stesse e i commenti praticamente identici?).

Van Channel Nuova Nordaffari

Però uno Youtuber ve lo segnalo comunque: si tratta di Andrea Bertinotti di NUOVA NORDAFFARI. Andrea lavora in concessionaria e deve vendere, ovvio, ma il taglio che dà ai suoi video lasciano trasparire una grande passione e un equilibrio encomiabile per chi è inserito nelle dinamiche di vendita; questo dimostra anche che l’approccio onesto e aperto alla clientela, in un’epoca segnata dall’anarchia della rete, alla fine paga perché amplia molto la platea dei possibili clienti. Comunque al di là del fatto commerciale, ripeto, Andrea è molto bravo e colgo l’occasione per fargli i miei complimenti (in fiera è sempre inavvicinabile, è richiestissimo!).

Bene, questa è la mia personalissima “Hit parade” basata su Youtube, ma se frequentate altri social, per esempio Facebook, oppure semplicemente i cari, vecchi forum di internet, troverete tantissime informazioni e – forse – sentirete meno la mancanza dei nostri cari, amati (?) saloni.

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