Tre furgonati a confronto: guida, motore e dimensioni
Confronto tecnico tra un Knaus Boxlife. un Ford Nugget e Volkswagen T5, due travel blogger raccontano la loro esperienza.
di Marta e Roberto - blogger di La paura non fa 90
La seconda parte del nostro gioco dell'estate “Trova le differenze” tra il nostro attuale van e i due che abbiamo avuto in precedenza riguarda invece la parte automobilistica, confrontando quindi le caratteristiche di guida, di motore, di dimensioni del mezzo... (Se hai perso la prima parte dove abbiamo raccontato le caratteristiche di lay-out e abitabilità - leggi QUI → Due furgonati a confronto: Ford Nugget vs Knaus Boxlife)
Perché il camper è sì una casa più o meno comoda, ma bisogna anche valutare di portarla in giro!
Le dimensioni esterne
In questa parte del confronto, al nostro Knaus Boxlife 540 (chiamato Koso) e al precedente Ford Nugget (nome di battaglia: Herbert), aggiungiamo anche il primo van che abbiamo avuto: un Volkswagen T5 allestito dalla casa Solaria (il fu Solero).
Rispetto al Solero (VW Transporter T5 2.5 TDI per quanto riguarda la meccanica) e a Herbert (Ford Transit Custom 2.0 EcoBlue la base) le dimensioni del Fiat Ducato sono certamente più importanti.
Il Ducato è un furgone di classe superiore, che ad esempio sfora i 2 metri di larghezza, facendo segnare 2,05 m, contro 1,90 e 1,97 di VW T5 e Ford Nugget rispettivamente. A libretto, per la presenza del gradino fisso, il Ford Nugget dichiara una larghezza di 2,04, ma quella degli specchietti è uguale alla versione standard. Il salto di larghezza si è fatto sentire in modo netto dal primo al secondo mezzo, soprattutto negli incroci in strade strette. Il passaggio ai 2,05 poteva sembrare sulla carta essere più difficile, ma in termini di agilità il Nugget è più simile al Ducato rispetto al T5.
In termini di lunghezza la scala a salire è stata di 4,89-4,97-5,41 m. Anche qui, il Solero era decisamente più agile nelle manovre, Herbert sensibilmente più importante (anche per la mancanza della retrocamera), ma risultava solo più complicato: il passaggio al 540 richiede invece di rivedere l’approccio alle manovre, sia per la lunghezza totale del mezzo, sia per il passo (la distanza tra l’asse anteriore e posteriore) che essendo anch’esso molto più lungo (la differenza di lunghezza sui mezzi si concentra proprio lì) va tenuto in considerazione, sia in retro, sia nelle curve più strette in direzione di marcia.
L’altezza cambia anch’essa in modo sensibile, per l’altezza intrinseca del lamierato Fiat H2, pari a 2,30m, a cui si aggiunge l’altezza di oblo e tendalino, che portano l’ingombro totale a 2,58 in altezza. Il Solero faceva segnare 2,13 e Herbert 2,06. Per quanto riguarda i parcheggi sotterranei, spesso l’altezza è fissata in 2,00 m, per cui la gran parte era inaccessibile anche ai primi due mezzi.
Abbiamo parcheggiato qualche volta in parking da 2,20 metri di limite, ma sono state solo occasioni rare. Da questo punto di vista quindi la differenza nell’uso è meno impattante di quanto sembrerebbe su carta. Nelle manovre con rami bassi invece la differenza è impattante e richiede molto più attenzione per evitare danni. L’altezza è comunque contenuta e generalmente genera problemi sulle strade, come invece potrebbe accadere con un mansardato che supera i 3 metri.
Motore e consumi
A livello di motore siamo di fronte a tre interpretazioni decisamente diverse.
Il 2.5 TDI 5 cilindri di casa Volkswagen è lo stesso che è stato utilizzato anche in casa Audi ed è un motore molto solido. Meno assetato di gasolio rispetto a quanto si potrebbe pensare ci ha permesso di viaggiare stabilmente su consumi compresi tra 12,5 e 13,5 km/l, spesso attorno ai 13.
Per il momento il consolidato 2.3 Multijet di casa Fiat dalle primissime rilevazioni sembra che consumi poco più del più piccolo Nugget (con consumi medi tra i 10,7 e 11,7 km/l). Nella guida una fasatura e una mappatura dell’acceleratore più dolci e meno brusche aiutano a mitigare un po’ il mal d’auto dei passeggeri.
La guida
Dal punto di vista della dinamica il T5 è certamente il più agile e stabile, ma il Solero soffriva di un montaggio del serbatoio delle acque chiare in posizione elevata; Ford Transit e Fiat Ducato sono più ‘furgoni’ e richiedono una guida più cauta, con dei trasferimenti di carico importanti, soprattutto in laterale.
La posizione di guida dei sedili forniti con il Ducato è decisamente comoda. Sul Nugget i sedili erano più furgone commerciale. Solero offriva sedili custom abbattibili per diventare letto, avevano diverse possibilità di regolazione, ma non erano campioni di comodità.
A livello di controlli il primo T5 era stato scelto dal primo proprietario in versione base, senza cristalli elettrici e senza ausilli alla guida.
Il menu di bordo del Transit era decisamente moderno e integrato con la console centrale con la radio integrata. Il cruise control era regolabile a singolo km/h in modo semplice tramite pulsanti sul volante. Il Ducato offre un sistema più di base per quanto riguarda il menu a cruscotto, anche in termini visivi, con un cruise control ‘a levetta’ senza indicazione sul cruscotto della velocità impostata, una pecca a volte fastidiosa, considerato anche il fatto che il tachimetro ‘ruba’ qualche chilometro più degli altri, fino a 6 km/h, contro i 4 circa degli altri due mezzi. Senza l’ausilio del navigatore satellitare GPS a volte risulta difficile capire esattamente la velocità anche per una leggibilità non perfetta del tachimetro analogico.
Sul tema parcheggi urbani, la differenza tra i due mezzi precedenti e il Ducato è sensibile. Parcheggiare con il Ducato richiede in media una manovra in più rispetto al Transit e al VW, soprattutto nei parcheggi perpendicolari alla strada. Anche i parcheggi a S, paralleli alla strada, richiedono di avere a disposizione decisamente più spazio libero davanti e dietro rispetto ai due furgoni precedenti.
Comunque, possiamo dire che la difficoltà di parcheggio è meno peggio di quel che temevamo!