Piove
È vero che piove sempre meno, siamo costantemente in allarme siccità, ma comunque piove. E come diceva il sig. Murphy, piove proprio quando siamo in vacanza …
(questo articolo è stato scritto prima dei tragici eventi che hanno interessato principalmente la Romagna: alle popolazioni colpite va la mia personale vicinanza nelle difficoltà che stanno incontrando in questi giorni)
Non mettiamola giù troppo dura, però è normale che qualche giorno di pioggia nel corso delle nostre attività plein air ce lo dobbiamo gestire; può anche essere che si inanellino una serie un po’ deprimente di giorni di maltempo: a me è successo diverse volte e scommetto che è capitato anche a voi.
Quando piove ed abbiamo i figli al seguito, dobbiamo gestire molto bene la situazione perché inevitabilmente si generano situazioni di forte tensione. L’interno di un veicolo ricreazionale, per quanto grande sia, è sempre troppo piccolo per una convivenza forzata e gli episodi di nervosismo si sprecano.
Se poi ci troviamo in una tenda, anche se residenziale, alla questione spazi dobbiamo aggiungere il disagio provocato dall’umidità che spesso si aggira sul 90%, con sensazione di freddo o di afa a seconda del clima esterno.
Allora che fare?
Se le previsioni danno maltempo stabile per parecchi giorni e se abbiamo il modo di spostarci facilmente, può avere senso cambiare i propri piani e raggiungere una zona dal clima più favorevole; d’altronde i nostri mezzi hanno le ruote e sono famosi per “vivere in libertà” (o no?) quindi godiamoci una volta tanto la possibilità di una libera scelta.
Questo però non vale per chi ha legami di tipo diverso, per esempio se siamo in un periodo e in una zona dove si è obbligati a prenotare strutture e ottemperare ai termini concordati di permanenza. Già le parole che ho utilizzato sanno tanto di burocrazia e poca libertà, però è proprio così: siamo in agosto, in un campeggio nel quale abbiamo prenotato una piazzola per due settimane, non è che dopo 4 giorni ci possiamo presentare dal gestore e dirgli belli-belli: . Ricordiamoci che anche i gestori tengono famiglia e devono far girare un’attività.
Quindi? Impazziamo?
Sicuramente non sarà il viaggio o le ferie che ricorderemo con più nostalgia, però possiamo provare a gestirlo: una mezza giornata in un centro commerciale dove ognuno ha finalmente il tempo di girare per negozi perdendosi nel magico mondo dello shopping, che poi non è necessario acquistare, a volte è già bello sono guardare e sognare.
Ancora si può pensare di visitare una villa o un castello, oppure uno di quei musei curiosi che spesso si trovano in giro e che difficilmente si va vedere.
Poi c’è il cinema, sapete quelle sale dove si andavano a vedere film proiettati sullo schermo mentre si sgranocchiavano patatine e pop-corn? Quei luoghi che non frequentiamo da anni perché tanto c’è tutto sul nostro 99 pollici connesso a Sky-Disney-Netflix-YouTube … ecco, ci sono ancora!
Potreste anche coinvolgere i ragazzi in attività, come predisporre un pranzetto che richiede un certo lavoro manuale di preparazione degli ingredienti, oppure acquistare un modellino e costruirlo insieme; non dimentichiamoci poi dei giochi di società, degli scacchi o della dama, delle carte. Usando gli smartphone si potrebbe anche fare una sorta di karaoke (senza disturbare i vicini, però!).
Insomma, come sempre succede le difficoltà e gli imprevisti ci mettono di fronte alla scelta tra subire depressione e nervosismo e invece approfittare in modo creativo della situazione per avere un’occasione per fare ciò che mai avremmo fatto o che non facciamo mai per mancanza di tempo.
Se avete altri consigli per gestire queste situazioni “indesiderate”, sarebbe bello le condivideste con un commento in modo da completare il quadro e aiutare chi magari è neofita.
(poi la pioggia ha un suo fascino, magari andatevi a rileggere “La pioggia nel pineto” di D’Annunzio, che atmosfera magica!)
Ecco qualche scatto di giornate piovose in vacanza (da prendere in maniera ottimistica con il sorriso).
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