CHI NON MUORE SI RIVEDE!
L'amico Cesare, esperto e appassionato del settore, è ritornato con un nuovo articolo e una NOVITÀ!
Settembre 2024
di Cesare Tomasini
Ora invece ritorno perché c’è una novità che vorrei condividere e, ancor di più, vorrei condividere le ragioni che stanno alla base di questa novità. Lo scopo, come sempre, non è la mania social di “condividere” tutto della propria esistenza (che, diciamocelo, agli altri non gliene frega nulla) e tanto meno un desiderio di autocelebrazione; il motivo che mi spinge a scrivere è quello di dare ragione delle mie scelte per permettere a chi ha la pazienza di leggere, di considerare un punto di vista che potrebbe risultare nuovo.
Andiamo al sodo: ho acquistato una caravan. Questa è la terza caravan che acquisto nella mia vita di campeggiatore adulto, quindi dal 1989; nel frattempo si sono succedute tre tende da tetto (una l’ho ancora), due camper o, meglio, “van” come si dice adesso e un carrello tenda. Sì, perché il mio secondo camper l’ho venduto pochi mesi fa e le ferie che sto trascorrendo sono le ultime in carrello.
Perché Cesare hai venduto il camper?
Sono diversi gli elementi che stanno alla base di una decisione un po’ controcorrente, provo ad elencarne i principali.
Un motorizzato ha sempre necessità di manutenzione anche e soprattutto per la parte motoristica quindi per me si giustifica per un uso molto frequente, cosa che ultimamente accadeva sempre più di rado vuoi per impegni lavorativi, vuoi per blocchi invernali del traffico cosiddetto inquinante, vuoi per le gite in moto, una passione ritornata prepotente negli ultimi anni. Pensando poi alla pensione, che spero non troppo lontana, con l’assegno mensile che mi aspetta non potrò certamente permettermi più di un mezzo di trasporto.
Riporto per dovere di cronaca la versione di mia moglie riguardo alla vendita del camper: “non avevi più nulla da modificare o costruire, quindi lo vendi”. Ovviamente sono mere illazioni …
Ho preferito quindi vendere il camper ad una persona che spero lo possa godere più di quanto avrei potuto fare io; vedere l’entusiasmo nei sui occhi quando è partito da casa mia alla guida del mio “Bubble” mi ha davvero riempito di gioia. (tra l’altro una persona fantastica, Roberto se mi leggi ti saluto caramente)
Perché Cesare non continuerai ad usare il carrello tenda?
Questo è più difficile da spiegare, visto che la scelta del carrello era ed è molto legata ad una pura passione per il mezzo in sé. A mio parere il carrello rimane un mezzo fantastico che coniuga le sensazioni del campeggio più “puro”, pionieristico, ad una certa comodità soprattutto per la parte notte, quindi un sonno molto più ristoratore. Purtroppo, se si vuole usare anche la testa oltre all’istinto, il carrello preclude, o comunque rende impegnativo, il campeggio fuori stagione: un po’ per la minore attitudine ad affrontare le stagioni fredde, un po’ anche per la difficoltà di trovare un campeggio aperto fuori dalla stagione estiva o da quella sciistica.
Quindi alla fine ho scelto di ritornare alla caravan; peraltro, non un salto nel vuoto visto che per me è un mezzo più che sperimentato negli anni e di cui conosco ed apprezzo la versatilità.
Deciso per la caravan, occorreva identificare il modello; anche qui la mia scelta di campo è sempre stata per caravan piccole e maneggevoli: da subito optai per un’Adria Prima 350 3 posti che io modificai per alloggiarci in 5, mentre la seconda fu una Trigano Rubis 310 2 posti a tetto sollevabile rigido. In entrambe ho sempre evitato di attrezzarle con veranda, preferendo un semplice tendalino.
In aggiunta a questo stile minimalista che mi è sempre piaciuto, si sono aggiunte considerazioni contingenti: guardando al futuro, soprattutto nell’area della bassa Padana nella quale vivo, è prevedibile un progressivo inasprimento delle limitazioni all’uso di veicoli a motore termico in favore di veicoli ibridi o totalmente elettrici. Non voglio lanciarmi in dissertazioni pro o contro questo cambiamento, mi limito a notare che il prezzo di questi veicoli è sempre più alto mentre la loro capacità di traino è sempre più limitata; certo che esistono auto elettriche in grado di trainare caravan impegnative, ma il costo di questi mezzi è completamente fuori dalla mia capacità di spesa.
E qui passiamo alla seconda considerazione che però è personale: devo iniziare a ragionare da pensionato, benché ci siano ancora parecchi anni prima che lo diventi; se faccio delle scelte oggi, devo ragionare in modo da non mettermi in difficoltà domani. Una caravan piccola e molto leggera mi vincolerà il meno possibile nella scelta futura del veicolo da traino, che potrà essere selezionato in una gamma più ampia di modelli e motorizzazioni.
Dopo aver molto ragionato e scandagliato il mercato alla ricerca del miglior rapporto tra quello che cerco e quello che sono disposto a spendere, anche in considerazione dei prezzi attuali dei veicoli ricreazionali che a mio avviso sono ingiustificatamente schizzati alle stelle, sono arrivato a decidermi per quella che è una vecchia passione da tempo (sì, anche il cuore ha un suo peso in queste scelte): la Nieviadow N126, meglio conosciuta in Italia con il marchio del suo importatore storico, la Nuova Allcar di San Maurizio Canavese, vicino a Torino.
Delle due versioni disponibili ho optato per la più piccola (avevate dei dubbi?) e delle tre piante disponibili ho scelto la “D” ovvero la “Aga” in Italia. Con mia moglie ci siamo recati alla sede di Torino e le gentilissime Maria Grazia e Sara ci hanno mostrato il modello permettendoci di valutarlo dal vivo.
L’unico dubbio che ci rimaneva riguardava il fatto che io ho intenzione di personalizzare il mezzo per adattarlo alle mie esigenze, cosa che dispiaceva farlo su un mezzo nuovo di zecca; abbiamo deciso quindi di attendere qualche mese per vedere se si fosse reso disponibile un usato in buone condizioni. In realtà l’attesa è durata solo qualche giorno in quanto quello che cercavamo è risultato disponibile in conto vendita proprio presso la Nuova Allcar.
Risparmiandovi la cronistoria dei nostri viaggi a Torino, che tra andare e tornare sono sempre 700 km da casa nostra, e sempre contando sulla cortesia e correttezza del personale sopra citato, adesso siamo proprietari di una caravan del 2009 in condizioni quasi immacolate.
Quest’inverno sarà una vera goduria per me progettare e realizzare le modifiche che ho in mente per avere poi dalla prossima primavera un mezzo perfettamente ritagliato sulle nostre esigenze e con il quale, sono certo, passeremo bei momenti negli anni a venire.