GRIZZANA MORANDI - frazione Riola (BO)
di Marzia Mazzoni
Lorenzo, che abitava da ragazzo ad una cinquantina di chilometri da qui, la ricordava nelle sue “bravate” quando entrando con gli amici dalle finestre di questo edificio abbandonato, si trovò attonito davanti allo stupore di un fascino orientaleggiante purtroppo in inspiegabile sfacelo; io, amante dei castelli, vidi quest'estate su internet le foto della sua bellezza ritrovata e del suo insolito aspetto, entrambi incuriositi avevamo il desidero di visitarla: e così è stato, stiamo parlando della ROCCHETTA MATTEI.
Ritornata al suo massimo splendore dopo anni di restauro nell'agosto di quest'anno (9 agosto 2015) è la Rocchetta Mattei, posta su un'altura a 407 metri, una curiosa costruzione dove spiccano da lontano le cupole in stile bizantino e l'aspetto insolito rispetto all'ambiente collinare circostante.
Per capire Rocchetta Mattei, che è molto di più di una dimora signorile, è necessario comprendere che cos'è e chi l'ha fatta edificare. Non è un monumento, ma è un luogo magico costruito con gusto gotico-medioevale-moresco (vi renderete conto che nel contesto le riproduzioni in stile spagnolo non vi sembreranno per nulla pacchiane!), dove si fonde il bene e il male, dove in ogni angolo è possibile ritrovare simboli matematici, allegorici e massonici, la medicina si fonde con l'alchimia e la scienza, dove il genio diventa inventore e guaritore, tutto questo è Rocchetta Mattei.
Il 5 novembre del 1850 fu posta la prima pietra dell'edificio costruito sui ruderi dell'antica rocca di Savignano (e sulla base di un triangolo energetico, sulla confluenza dei fiumi Limentra e Reno, dove si fondono le teorie copernicane e non di meno, sotto alla “montagna sacra agli Etruschi”). La Rocchetta fu disegnata e voluta dal conte Cesare Mattei, all'epoca persona di fama internazionale, un egocentrico alchimista che inventò un metodo straordinario di guarigione chiamato “elettromeopatia”.
Mattei, carismatico e potente, si conquistò tanta notorietà come guaritore a tal punto che riuscì ad avere 106 centri di distribuzione in tutto il mondo di questo rimedio (un azione di marketing spaventosa per quell'epoca, che dite!??!) e ricevette in codesta sede Ludovico III di Baviera e lo zar Alessandro II di Russia e la Rocchetta Mattei diventò l'icona di questo “alchimista-guaritore” e del suo rimedio.
Visitare Rocchetta Mattei
In attesa di visitare la Rocchetta Mattei, prevista per le ore 17.30, abbiamo approfittato di essere arrivati in anticipo sul luogo, per raggiungere il Santuario di Montovolo (BO – m 962 s.l.m.) che dista da qui circa una decina di chilometri (raggiungibile soltanto in auto o con lo scooter o con la MTB, in quanto la strada è veramente stretta!!). Si percorre una strada tortuosa in salita contornata da boschi di castagni e querce per raggiungere un poggio panoramico dove sorge il Santuario, è il più antico della Diocesi di Bologna, intitolato alla Beata Vergine della Consolazione, risale al 1211 e un tempo fu la Cattedrale di Bologna. Dalla balconata si gode di una meravigliosa vista panoramica.
Ritornati alla Rocchetta Mattei abbiamo iniziato la visita guidata (d'obbligo prenotare direttamente sul sito ufficiale www.rocchettamattei-riola.it/), è una domenica soleggiata di metà ottobre, ci gustiamo le spiegazioni di un'appassionato accompagnatore che ci farà da guida che, vivendo nella zona e conoscendo da sempre la rocca, ci ha fatto calare all'interno dell'atmosfera magica con gli aneddoti e le curiosità; galeotte anche le luci del tramonto che hanno fatto da cornice all'edificio (consigliamo vivamente di scegliere come orario ottimale per visitare la rocchetta!) e ci hanno regalato un'atmosfera quasi irreale.
Sia all'esterno che all'interno nulla è dato al caso, tutto è frutto di logica, messaggi in codice, simbolismi, proporzioni auree, tutto ciò che sembra non è!!
Si percorrono corridoi e si visitano stanze in stile moresco, la più grande è la Sala dei 90, che secondo il desiderio di Cesare Mattei, sarebbe servita per festeggiare i suoi 90 anni con altre 90 persone che avessero 90 anni, una stanza ricca di simboli dove nulla è dato al caso (fate attenzione ai multipli di 3!!), ma che purtroppo non venne mai utilizzata a questo scopo in quanto Mattei morì all'età di 87 anni. La Cappella privata si ispira alla Cattedrale di Cordoba, qui si trova la tomba in ceramica Minghetti (nota azienda bolognese di manifatture in ceramica e maiolica, n.d.r.), dove il Mattei, nel suo costante atteggiamento di egocentrismo, lancia un messaggio all'umanità.
Di straordinario fascino è lo studio personale di Cesare Mattei, un esempio di perfetta insonorizzazione grazie al soffitto di cartapesta costruito con i giornali dove si parlava della Rocchetta Mattei, del suo rimedio e di lui (e se questo non è egocentrismo come lo chiameremo??).
E perché non menzionare il fascino della scala a chiocciola costruita con le proporzioni auree e la straordinaria e raffinata bellezza del cortile interno di gusto spagnolo che riproduce l'ambientazione dell'Alhambra della fortezza di Granada.
Una visita di straordinario fascino ed interesse, dove ci si sente calati nella storia della Rocchetta, dove lo scoprire il vero ed il falso fa parte del gioco, dove cercare di distinguere i materiali di costruzione si rischia di diventare dei perdenti perché “tutto ciò che sembra, non è”!
Fascino, stupore ed interesse è quello che rimane della visita alla Rocchetta Mattei, che vanta anche un meraviglioso giardino, purtroppo non ancora restaurato con all'interno una limonaia liberty.
Alle luci della sera lasciamo Rocchetta Mattei e il ricordo di Cesare Mattei, la sua storia, il suo fascino e ci nasce il desiderio di documentarci su questo misterioso e straordinario uomo, delle cui tracce poco rimane e di una fama dissolta nel tempo.
Dove sostare:
nome località | tipo sosta | indirizzo | note |
RIOLA (BO) c/o Rocchetta Mattei |
Parcheggio |
Lungo la strada |
Sosta temporanea negli spazi attigui alla strada |
RIOLA (BO) |
Parcheggio |
Presso gli impianti sportivi |
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