Tre giorni in camper al Cansiglio: un viaggio tra natura, stupore e magia
Un luogo che entra dritto dritto al cuore, difficile non innamorarsi di questa zona. Eravamo in cerca del foliage, abbiamo trovato tante altre cose meravigliose
di Marzia Mazzoni
L’altopiano del Cansiglio è uno di quei luoghi dove il tempo sembra fermarsi, le colline si distendono in dolci pendii e la natura regna sovrana, le montagne si stagliano all’orizzonte come ad incorniciare questo bellissimo quadro.
Quest’area, incastonata tra le Prealpi Venete e Friulane, tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone, è conosciuta per il suo immenso patrimonio naturale e per il fascino che emana in ogni stagione. Così, alla ricerca del famoso foliage autunnale, siamo partiti con il nostro camper, pronti a scoprire l’esplosione di colori tipica di questo periodo.
Inaspettatamente, quest'anno il foliage non è stato l'attrazione principale: i colori autunnali erano meno intensi del solito, ma le sorprese non sono mancate. Abbiamo trovato un Cansiglio capace di stupire con la sua storia, i sentieri immersi nella foresta e paesaggi mozzafiato, regalandoci tre giorni di pura meraviglia.
Una notte serena al parcheggio dell’Area Picnic Bus De La Lum (buco della luce) ci permette di immergerci in questa natura incontaminata e al risveglio godere di un panorama affascinante di questa zona, a noi fino ad oggi sconosciuta (Novembre 2024).
Giorno 1: il Sentiero degli Slipari, dove la magia prende forma
La nostra camminata inizia dall’area pic-nic di Bus de Lum per raggiungere il Sentiero degli Slipari, un percorso perfetto per immergersi nella foresta del Cansiglio e lasciarsi avvolgere da un’atmosfera incantata. Qui sembra quasi di poter incontrare folletti tra gli alberi e distese di muschio verde, anzi verdissimo. L’ombra degli alti faggi e il sottobosco verde ci hanno regalato un senso di pace profonda, come se fossimo lontani dal mondo reale.
Mentre camminavamo, la fortuna ha voluto che ci imbattessimo in un piccolo gruppo di cerbiatti che, leggeri e veloci, si sono allontanati al nostro passaggio. Un momento di pura meraviglia che ci ha fatto battere il cuore: vedere questi animali nel loro habitat naturale è un’emozione difficile da descrivere.
Il sentiero, con un dislivello di circa 220 metri, è adatto a chi ama le passeggiate immerse nella natura, senza difficoltà estreme. La bellezza di questo percorso è nella semplicità della natura che lo circonda e nella possibilità di sentire il fruscio delle foglie sotto i propri piedi.
Il Sentiero degli Slipari ci ha regalato una mattinata serena e piena di scoperte, lasciandoci la sensazione di aver toccato un angolo di fiaba.
Dopo pranzo, ci incamminiamo verso Pian Cansiglio e raggiungiamo il luogo dove un tempo ospitava, durante la Guerra Fredda, la Caserma Bianchin, base della Aeronautica per il sistema di difesa terra aria. Qui si trova pure l’area camper, che visto il ponte di Ognissanti è già al completo.
Poco più avanti dove un tempo sorgevano gli hangar ora ci sono un paio di parcheggi comodi, dove altri camper sostano; prima del calar del sole, pure noi ci spostiamo lì per avvicinarci al versante dove il giorno dopo vorremmo fare una bella camminata.
Giorno 2: il fascino antico del Troi dei Cimbri
Il secondo giorno è stato dedicato all’esplorazione dell’Antico Troi dei Cimbri, un sentiero (per l’appunto la traduzione di “troi”) che ci ha permesso di viaggiare indietro nel tempo, scoprendo la storia e le tradizioni dei Cimbri, popolazione che abitava queste terre. Questo cammino ha richiesto gran parte della nostra giornata: lo abbiamo percorso in due tappe, una al mattino e una al pomeriggio, per assaporare con calma ogni angolo del sentiero… Considerando che, in questo periodo dell'anno, le ore di luce sono concentrate soprattutto nelle ore centrali della giornata.
Il percorso è arricchito anche da sculture in legno in località Campon, sorprendente vedere come semplici pezzi di legno possano trasformarsi in figure così attraenti. Ogni statua sembra quasi una sentinella che veglia sui passanti, aggiungendo un tocco di mistico all’esperienza.
Durante la camminata, il paesaggio si è alternato tra boschi di faggi e radure, e ogni tanto il silenzio veniva interrotto dal fruscio delle foglie mosse dal vento o da bambini saltellanti, perché data la facilità del percorso, viene scelto anche dalle famiglie. Qui, immersi in questo ambiente così carico di storia, ci siamo sentiti davvero piccoli davanti all'immensità della natura e alle tracce lasciate da chi ci ha preceduto.
Prima di scendere nella piana, siamo andati ad “abbracciare” il faggio secolare in località Vallorch (età stimata: 200 anni con un’altezza dendrometrica di 27,5 metri).
Giorno 3: notte stellata e tramonto sul Monte Pizzoc
Per l'ultima notte, abbiamo scelto di trascorrerla sul Monte Pizzoc, una decisione che si è rivelata essere la ciliegina sulla torta di questo viaggio.
La cima del monte Pizzoc (m 1565 slm) si raggiunge con una strada di montagna con qualche tornante, fattibile da tutti? Dipende! Al Rifugio rispondono “tranquilli, la strada viene percorsa anche dal camion che trasporta l’acqua!”, chiaramente con un veicolo ricreazionale bisogna sentirsela, ecco tutto!
Parcheggiato il camper su un’area panoramica, ci siamo immersi in questo luogo magico in attesa di poter “toccare il cielo con un dito”!
Quando è scesa la notte, il cielo si è trasformato in un tappeto di stelle e, in quel silenzio, ci siamo resi conto della fortuna di poter vivere esperienze come questa, dove la semplicità del momento diventa magia. Abbiamo raggiunto a piedi il vicino rifugio indossando le nostre headlamp, gustato un piatto tipico di montagna. Il panorama che abbiamo ammirato sotto un cielo stellato che ci faceva sentire piccoli ma incredibilmente felici.
Il giorno seguente, ancora pieni della pace della notte trascorsa, ci siamo ritrovati a contemplare un panorama pazzesco percorrendo un piccolo tratto di sentiero per raggiungere un punto spettacolare da cui si può godere di una vista pazzesca.
Da lassù, la vista è incredibile: lo sguardo spazia dal Golfo di Trieste ai Colli Euganei, passando per la Laguna di Venezia. È come trovarsi in un punto sospeso tra cielo e terra, dove tutto sembra possibile.
Inizialmente indecisi se ripartire subito, abbiamo scelto di restare ancora qualche ora, rapiti dal fascino della montagna. Abbiamo atteso il tramonto. Con il sole che calava lento, siamo stati grati per quell’ultimo spettacolo di luci e colori, come un saluto del Monte Pizzoc che ci invitava a tornare.
Dove sostare
Ecco i punti dove abbiamo sostato noi:
Area pic-nic Bus de Lum (Tambre BL) – solo parcheggio (attenzione a non lasciare nulla al di fuori, altrimenti si rischia la contravvenzione per attività di campeggio)
Area sosta camper "Pian Cansiglio" (Pian Cansiglio BL) utilizzata soltanto per carico e scarico. Si entra con la sbarra automatica e si paga la tariffa di un’ora (Novembre 2024 € 5,00). Dotata anche di allaccio elettrico
Punto sosta parcheggio Hangar in Pian Cansiglio (BL) – solo parcheggio (come sopra non effettuare attività di campeggio)
Per altre strutture ricettive, consigliamo di consultare la nostra WEB APP camp.vacanzelandia.com