A Tu per Tu con i Lettori
12/05/2010: "QUI NON SIETE I BENVENUTI"
Juri Masi, nostro lettore, ci racconta il suo "giorno di vacanza", che noi pubblichiamo integralmente.
Buongiorno,
con la presente vorrei esprimere il mio pieno disappunto per un verbale per divieto di sosta che mi è stato rilasciato in data 08.05.2010 in via Firenze nel comune di San Vincenzo (LI).
Prima di inoltrarci nel fatto, vorrei esporre i fatti. In tale data, io e la mia fidanzata, abbiamo preso un appuntamento per visionare un bungalow nei pressi di Baratti da affittare nel mese di giugno, avendo anche due cani abbiamo deciso di recarci all'appuntamento con il camper. Purtroppo, per vari motivi, l'impegno fissato per le ore 14:00 è slittato alle 19:00.
Nell’attesa si è pensato di passare il pomeriggio sulle spiagge di baratti, ma, come in un copione già visto con tanta amarezza, i camper non possono transitare sulle strade che portano in tale meta, unica soluzione è lasciare il nostro mezzo in un parcheggio adiacente alla statale Principessa, prendere una navetta che ti porta alla meta designata. Il costo? 10 euro per 5 ore di sosta!!! Quello che accentua la mia amarezza, è che se si parlasse di un parcheggio livellato con fondo stabile, magari con un minimo di ombra, sarebbe anche una cosa proponibile. Invece qui si tratta di un semplice campo irregolare, in pieno sole, sito nel bel mezzo del nulla, il primo bar è a quasi 2 km, ove devi pure pagare se vuoi scaricare le acque e riempire i serbatoi, non ci sono colonnine per l'allaccio della corrente elettrica e guai se apri un briciolo di veranda o se osi livellare il camper con i stabilizzatori. Giusto per dare un idea concreta, a Marina di Pisa, esiste un area sosta per camper, in piena stagione, da giugno ad agosto, per un intera giornata la sosta costa 15 euro. E' a ridosso del mare e della passeggiata , ove i bar, ristoranti e gelateria sono a pochi passi.
Decidiamo di abbandonare l'idea di andare a Baratti e iniziamo a pensare al da farsi. Sono da poco passate le 16, proseguiamo sulla statale 23 in direzione di San Vincenzo, dopo pochi km di tragitto i campi lasciano posto ad una folta pineta, qui ci imbattiamo in un bar - pizzeria, dato che non avevamo ancora pranzato, decidiamo di fermarci a gustarci 2 panini. Nel frattempo pensiamo a dove poter andare, si consulta la cartina, ma nulla, ogni idea viene bocciata a causa dei soliti divieti per i camper. Alla fine ci si arrende, l'idea di partenza di passare una giornata rilassante al mare, ormai è diventata una odissea contro l'abituale inospitalità.
Non sappiamo ancora a che ora saremo a casa e dove si cena, così si è pensato di andare a fare la spesa alla Coop di San Vincenzo. E qui si arriva all'assurdità….. adiacente al centro commerciale c'è un parcheggio a pagamento solo per camper, visto i precedenti non oso neppure informarmi dei costi, nelle vie adiacenti ci sono altri 2 camper in sosta, presumo che siano del posto, visto che non sono stati multati, uno di questi è in via Firenze, ed io posteggio a pochi metri da esso stando attento a non intralciare il traffico. Inizialmente la mia fidanzata voleva stare in camper con i cani, poi è venuta con me, lasciando i nostri amici a quattro zampe a guardia del camper con i finestrini dell'abitacolo leggermente aperto e un oblò aperto.
Facciamo spesa, si gusta le prelibatezza della pasticceria adiacente alla Coop e dopo circa trenta minuti, ritorniamo al camper e qui troviamo la sorpresa, un preavviso che mi sarà recapitato a casa un verbale, senza specificare il tipo di contestazione. Mi reco al comando della Polizia Municipale per chiedere spiegazioni, nonostante siano chiusi al pubblico, frettolosamente mi ricordano che su tutto il comune di San Vincenzo vige il divieto di sosta per i camper, cerco di spiegargli che eravamo a fare spesa, unico loro commento è che se ritengo la multa ingiusta devo fare ricorso. In pratica, se hai tempo da perdere e vuoi vedere l'importo raddoppiare, procedi pure.
Io non voglio dire che sono nella ragione, ma vorrei solo far riflettere coloro che hanno elevato la contravvenzione, più precisamente colui che ha compilato il preavviso senza firmarlo ed indicare l’orario. Quando si entra nel comune di San Vincenzo, effettivamente si trovano i cartelli di divieto di sosta per i camper, capisco che alcuni dei proprietari di questi mezzi sono incivili e per le amministrazioni comunali è più facile fare dell'intera erba un solo fascio, al posto di sanzionare severamente coloro che non rispettano le regole basilari come il buon senso e le norme igieniche. Capisco un divieto di sosta in piena stagione turistica, in quanto il camper è un mezzo dalle dimensioni generose, in quelle zone adiacenti alle spiagge ove le strade sono realmente strette e poco agevoli. Ma non capisco il tanto accanimento a verbalizzare un divieto di sosta lontano da qualunque punto di interesse turistico, ad inizio maggio in una giornata che vagamente si poteva definire "primaverile" davanti ad un centro commerciale, in un parcheggio semi deserto per appena 30 minuti dovuti alla necessità di fare spesa. Giustamente mi direte, adiacente a via Firenze c'è il posteggio per i camper, bene ed io vi chiedo, è giusto pagare una sosta solo perché in quel momento mi reco a fare la spesa con un camper?
Sicuramente qui si parlerà di fatalità, proprio in quel momento sono passati i Vigili Urbani, forse è chiedere troppo, prima di rilasciare un preavviso di contravvenzione, fare un secondo sopralluogo a distanza di una mezzoretta dal primo, per vedere se il povero malcapitato vuole evadere dai salati parcheggi a pagamento? Per finire, vorrei anche dare un piccolo suggerimento all'amministrazione comunale, fate una cosa molto più onesta e semplice. Se qui certe categorie di veicoli non posso sostare, allora sostituite i cartelli di divieto di sosta con quelli di transito con sotto la citazione "QUI NON SIETE I BENVENUTI" , almeno il povero turista itinerante o l'autista di un autoarticolato non rischia di dover sborsare 40 euro per un caffè!
La Redazione di vacanzelandi@ ringrazia Juri Masi per la segnalazione e si rammarica che esistano comuni che considerano il turista itinerante quasi come un "invasore" del suolo pubblico e non una risorsa economica per gli esercizi commerciali e lo sviluppo turistico.