10 domande per conoscere l'equipaggio dell'ARCA DI NOI 3
Sono entrati ufficialmente nella "famiglia di Vacanzelandia", andiamo a scoprire insieme chi sono Marta, Gabriele e Milka, camperisti, travel blogger e vlogger
di Marzia Mazzoni
Abbiamo dato il benvenuto nel nostro team all'equipaggio dell'Arca di Noi 3 con la newsletter del 10 ottobre 2018 (chi ha perso la news la può leggere QUI) ora andiamo a conoscerli meglio, 10 domande per scoprire chi sono e le loro passioni:
D. Chi sono i componenti dell'Arca di Noi 3?
R. Marta: mi piace pensarci come una vera e propria ciurma, una piccola famiglia, una squadra bizzarra ed unita. A tutti gli effetti siamo una giovane coppia con un cane: Gabriele, il sognatore, il capitano e il trascinatore, io, la razionale, il marinaio semplice e l'organizzatrice ed infine Milka, il cane, la pazza e scherzosamente considerata la colpevole del nostro viaggiare. Siamo, infatti, diventati camperisti con l'arrivo di questo energico, quanto affettuoso, cane per rispondere all'esigenza di viaggiare sempre uniti, senza dover rinunciare alla compagnia di Milka.
D. Viaggiatori en plein air da quanto tempo?
R. Marta: Gabriele fin da ragazzino ha trascorso molte estati nei campeggi, a volte con la famiglia nei bungalow e spesso in tenda con gli amici. Da quelle vacanze, ha iniziato a maturare il sogno di possedere un camper tutto suo. Io, invece, solo dopo i vent'anni viaggiando con gli amici ho scoperto quanto mi piacesse la vita da campeggio, ma mai avrei immaginato di diventare un giorno una camperista. Solo unendo le nostre forze economiche e i nostri desideri di bambini, dopo un paio di anni che ci frequentavamo, abbiamo acquistato il nostro primo camper.
D. Che tipo di camper avete scelto?
R. Gabriele: abbiamo iniziato la nostra avventura con un vecchio motorhome del '87. Un instancabile e lento mulo, che ci ha accompagnato per il primo anno di vacanze itineranti. Purtroppo, però, ci siamo resi conto presto che avevamo bisogno di un mezzo che ci consentisse maggiore indipendenza e praticità. Non era accessoriato con pannelli solari, una sola batteria era troppo riduttiva, la mancanza del servosterzo e il motore aspirato non erano il massimo della comodità e funzionalità. Ho iniziato a cercare una soluzione più idonea anche a viaggi più lunghi rispetto a quelli fatti nel primo anno. Ho trovato nel semintegrale Bürstner del 1991, che possediamo ora, una soluzione che mi piaceva sia esteticamente che in termini di efficienza.
D. Milka è una viaggiatrice che ben si è adattata al camper e all'abitar viaggiando?
R. Gabriele: come gran parte dei cani anche Milka è molto abitudinaria e ama la routine. Di conseguenza, a distanza di tre anni dal primo viaggio in camper, ancora oggi è destabilizzata e stressata dai continui spostamenti. Tuttavia, una volta che ci fermiamo in un posto, non c'è cane più felice: odori sempre nuovi, vita all'aria aperta, la scoperta di un ambiente ogni volta diverso e lunghe passeggiate ne fanno alla fine un cane sereno e ripagato dalla fatica di sopportare lo spostamento. Anche gli spazi ristretti del camper sono per Milka una vera manna, perché il camper diventa una tana, un rifugio in cui vivere tutti insieme.
D. Quando è nato il vostro blog?
R. Gabriele: il blog non è nato subito con l'acquisto del primo camper. Si è formata dapprima un'idea del tutto vaga e poco definita di riunire tutto il materiale raccolto in un anno di itinerari, quando ci siamo resi conto di avere una quantità spropositata di foto, video e racconti di viaggio. Se tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, lo conferma il lasso di tempo intercorso tra la nostra idea iniziale e la realizzazione vera e propria del blog, avvenuta solo all'inizio del 2018.
D, Perché l'avete chiamato così "L'Arca di Noi 3"?
R. Marta: il nome è prima di tutto un gioco di parole dato dall'assonanza tra noi 3 e Noè. Ci piaceva anche l'idea di associare il senso di unione tra noi 3 al viaggio in camper. L'accostamento dell'arca, anche se non è il marchio di camper che attualmente abbiamo, ci sembrava puntuale. Dal nome alla riflessione sul viaggio, poi, è stato un passo inevitabile. Interpretiamo, infatti, il viaggio come riscatto da quella parte negativa dell'abitudine, quella che ci intrappola nelle giornate monotone e grige. Ecco che abbiamo realizzato e preso consapevolezza che il viaggio non è mai fine a se stesso, ma ci salva perché risveglia in noi curiosità, creatività e passioni. È nato, così, il nostro motto: il viaggio come salvataggio.
D. Nel blog e sui social network chi fa e che cosa?
R. Marta: sia sul blog che sui social ci siamo divisi i compiti in base alle passioni di ciascuno di noi. A Gabriele è affidata la parte della realizzazione e montaggio dei video e delle storie, poiché ama esprimersi attraverso la sequenza di immagini. Io, invece, preferisco la scrittura e la fotografia per trasmettere sensazioni e impressioni provate.
D. La passione per la fotografia, il racconto o il video, qual è il mezzo di comunicazione che preferite per raccontare le vostre esperienze?
R. Gabriele: utilizziamo in uguale misura tutti e tre i mezzi perché a ciascuno è riservato il proprio spazio per sperimentare, provare e crescere, assecondando, però, la predilezione che ognuno di noi ha, chi per la scrittura e chi per le immagini. In genere accade che la preferenza di ciascuno ricade sempre sull'attività dell'altro, ci sopportiamo e supportiamo a vicenda in questo.
D. Fulltimer, aspiranti fulltimer oppure?
R. Gabriele: quante volte prima di aprire il blog abbiamo sognato di vivere in camper, per sempre. “Molliamo tutto e partiamo” ci siamo detti. In realtà, strada facendo, abbiamo scoperto che non siamo adatti alla vita da fulltimer. Ci piacciono i viaggi anche lunghi mesi, ma non interminabili. Ci piace scoprire ogni volta un luogo diverso, ci piace lo spostamento, ma amiamo tornare. Abbiamo affetti, abbiamo radici che se da una parte ci legano, dall'altra ci consento di andare, di avere la giusta libertà di movimento, abbiamo, poi, anche dei doveri, che ci permettono di mantenerci e che non ci sentiamo di abbandonare. Insomma, pur continuando ad ammirare e seguire coloro i quali sono fulltimer e il loro coraggio, abbiamo lasciato l'idea di vivere sul camper, ma continuiamo a sognare di viaggiare per mesi e mesi ininterrottamente per poi tornare a metabolizzare il viaggio.
D. Un sogno nel cassetto?
R. Marta: quale dei tanti cassetti? Il primo partendo dal basso o dall'alto? I sogni sono tantissimi e ogni notte li modifichiamo, diamo loro nuove forme, togliamo pezzi e ne aggiungiamo altri. Ci piacciono i giri, l'idea di seguire un confine, di aver compiuto un anello. Per ora ci stiamo concentrando sull'Italia, ogni tanto parliamo di Capo Nord e dell'Europa o del Marocco, ma ci sembrano ancora mete lontanissime fisicamente ed economicamente.
Ecco qualche scatto delle esperienze di viaggiatori dell'Arca di Noi 3.