di Marco e Ramona - travel blogger di Glam Caravan
Che la caravan fosse un mezzo itinerante l’abbiamo capito appena abbiamo visto in fiera quella che sarebbe diventata la nostra roulotte: l’Eriba Touring, che con un nome così non poteva che richiamare la voglia di viaggiare. Il cosiddetto “wanderlust”.
Successivamente abbiamo scoperto che si può essere itinerante anche con roulotte molto più grandi. Morale: non è il mezzo che ci rende itineranti ma la voglia di scoprire. Ma questo è un altro discorso.
Se pensate che la roulotte sia quell'estensione con ruote che hanno molte casette in legno che si vedono in campeggio, ci dispiace deludervi ma non è esattamente quello! O meglio, è molto di più!
A noi piace definirla la nostra “seconda casa” nel mondo, perché abbiamo il lusso di poter arrivare ovunque con la nostra roulotte e avere quella calda e confortevole sensazione di sentirci a casa.
Non importa se siamo in un paese straniero, o chissà a quanti chilometri di distanza; quando rientriamo la sera, dopo una giornata ad esplorare nuovi paesaggi, chiudiamo la porta e siamo a casa nostra.
Come vi abbiamo già raccontato, abbiamo scelto di passare dalla tenda alla caravan proprio perché sentivamo il desiderio di poterci spostare in libertà alla scoperta di nuovi luoghi; e scoprire cosa ci fosse più in là (se hai perso il nostro articolo - puoi leggerlo QUI).
Per non parlare del fatto che essendo itineranti, ogni giorno, o quasi, abbiamo un quadro diverso direttamente aprendo la finestra ( o addirittura aprendo solo gli occhi).
Una volta sono scogliere, un’altra volta verdi colline o cime di montagna: essere itineranti offre sempre nuove emozioni!
Possiamo dire che la caravan può essere usata come nell'immaginario collettivo si userebbe un camper.
È un mezzo pratico: al suo interno c'è tutto quello che può servirci ed è sempre tutto pronto a disposizione per l’utilizzo. Per esempio la cucina è completa di fornelli, lavandino e frigorifero; il letto è sempre pronto. Inoltre, nella maggior parte dei casi è accessoriata da armadi, bagno e stufa.
Nel nostro caso anche la piccola dinette è sempre in versione “sala da pranzo”, comodo soprattutto per i tour nelle stagioni meno calde.
Per prima cosa, mettiamo in evidenza che alcuni viaggiatori preferiscono partire senza programmi e poi c'è chi, come noi , programma maggior parte dell’itinerario meticolosamente già diversi mesi prima. Questo per essere quasi sicuri di non perderci qualche particolarità , quel punto panoramico o quel piccolo museo che in pochi ne conoscono l’esistenza.
A differenza del camper, l’itinerario viene costruito “ a stella”, ovvero scegliendo dei luoghi dove fermarsi con la roulotte che saranno centrali rispetto a quello che si intende visitare, che saranno raggiunti con la macchina o con i mezzi. (Trovate questo concetto approfondito molto bene nel libro “La caravan chitarra del plein air”).
Questo ci permette di fermarci in un luogo per più giorni, solitamente noi scegliamo di sostare per circa 3 o 4 notti al massimo nello stesso posto, alternando pomeriggi di relax in campeggio a giornate passate ad esplorare i dintorni.
Il lato positivo di non doverci spostare ogni giorno è che non dobbiamo riporre tutto l’occorrente stipato negli armadietti affinché il mezzo sia pronto per l’ordine di marcia. Possiamo anche permetterci il lusso di lasciare un’amaca appesa all'albero; e questo a nostro avviso è molto rilassante.
A volte facciamo una telefonata alla struttura qualche ora prima per accelerare i tempi.
Vantiamo una buona dose di fortuna, anche perché avendo una roulotte molto piccola ci trovano sempre una piazzola in cui posizionarci (anche in quelle destinate alle tende).
I primi e gli ultimi giorni li dedichiamo principalmente a raggiungere la meta principale. Dopo diverse ore di viaggio ci fermiamo giusto il tempo per gustarci la cena e passare la notte. Cercando comunque di seguire dei ritmi da vacanza senza essere succubi dell’orologio.
In questo caso ci è capitato di non sganciare nemmeno la roulotte dall'auto: abbassiamo solo i piedini e siamo pronti per la notte! Al massimo usiamo il tavolino della dinette che può essere agganciato all'esterno in pochi secondi.
Dopo aver raggiunto la prima tappa, ci fermiamo solitamente 3 o 4 giorni, e in questo caso ci accomodiamo allestendo l’esterno con sedie, tavolo aggiuntivo, stuoia e qualche altra comodità.
È ora di ripartire per una nuova tappa e proseguire il nostro viaggio, macinando qualche centinaio di chilometri; solitamente sfruttiamo l’orario del pranzo per spostarci. Questo ci permette di avere a disposizione almeno mezza giornata e soprattutto per non perdere tempo in attesa che ci venga messa a disposizione la piazzola.
Infatti, alcuni campeggi non ci fanno sostare prima di mezzogiorno, con il rischio di dover stare “a zonzo” con la roulotte agganciata.
Questa è forse l'unica nota negativa della roulotte, non potete MAI sganciarla, se non in campeggio.
Abbiamo stimato che in due adulti riusciamo a preparare la roulotte per la partenza da un campeggio all’altro in circa mezz’ora/ un’ora. Il tempo cambia a seconda dell’allestimento (se abbiamo montato la veranda, tolto le bici o allestito il grill)
Quando ci fermiamo una sola notte per dormire la tempistica è solo quella dell’aggancio e sollevamento piedini.
Poi si prosegue verso la prossima tappa, e come diceva qualcuno di famoso:
”Un vero viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi “