Provato per Voi: RIVELATORI GAS gpl, narcotizzanti e monossido di carbonio di CBE
La sicurezza prima di tutto! Noi abbiamo installato e testato due rivelatori gas gpl, narcotizzanti e monossido di carbonio. Funzionano davvero? Ecco come è andata
di Lorenzo Gnaccarini
Vi abbiamo già parlato dell'importanza di avere dispositivi rivelatori di gas in questa pagina della sezione ABC Plein Air, infatti per noi è un accessorio INDISPENSABILE.
In passato ne abbiamo avuti diversi e, come sapete anche voi, vanno sostituiti a scadenza. L'anno scorso avevamo visto i nuovi rivelatori prodotti dalla CBE, che vi abbiamo già presentato nella sezione vetrina, e in primavera li abbiamo installati sul nostro camper. Non sappiamo voi, ma noi non riusciamo a dormire tranquilli in un camper senza rilevatori gas, perché per noi la sicurezza non è mai troppa ed è sempre di moda.
Abbiamo scelto i rivelatori CBE, il noto produttore di componentistica elettrica ed elettronica che viene utilizzata all'origine sui primi impianti della maggior parte dei veicoli ricreazionali, perché ha sempre considerato la sicurezza dei camperisti e campeggiatori come l'obiettivo principale del proprio lavoro. Infatti, da oltre 40 anni progetta e produce cablaggi per camper, centraline, caricabatteria e tanti altri dispositivi elettrici, quindi ci siamo fidati della grande esperienza di CBE e gli abbiamo affidato la nostra tranquillità in sosta.
Testare questa tipologia di prodotti, che si accendono e si spera che funzionino correttamente, è stata una bella sfida. Analizzando le eventuali problematiche che possono accadere in camper e in caravan, abbiamo provato a far scattare gli allarmi simulando alcune particolari situazioni.
Ecco il video dei test che abbiamo svolto
INSTALLAZIONE
Per prima cosa, abbiamo installato i rivelatori sul nostro camper. Abbiamo scelto di montarli sulla parete dell'armadio, sopra alla dinette e accanto a comando del boiler, sia perché i precedenti rilevatori erano installati proprio in quella posizione, che è una zona centrale della cellula tra la stufa e il boiler e vicina al piano cottura, sia per la possibilità di alimentarli con un cavo che è sempre sotto tensione, anche con la centralina spenta.
Infatti, questi due rilevatori li abbiamo collegati proprio al cavo di alimentazione del boiler, sistemato proprio nella cassapanca della dinette e che è collegato direttamente alla batteria servizi, così da poter rimanere sempre in funzione anche quando la centralina di comando del camper o della caravan viene spenta. Naturalmente, nel caso in cui il camper debba rimanere fermo per un lungo periodo, come ad esempio in rimessaggio, conviene comunque spegnere i rivelatori perché nel lungo tempo potrebbero scaricare la batteria servizi.
Il montaggio è molto semplice e richiede un minimo di manualità nel collegamento elettrico e nell'avvitare 4 viti sulla parete. Se non ve la sentite, state tranquilli e rvolgetevi alla vostra officina di fiducia: con pochi euro ve lo installeranno a regola d'arte.
Ecco alcune immagini della nostra installazione
Ci teniamo a precisare che la posizione che abbiamo scelto per installare i rivelatori era quella a noi più comoda. Il manuale del rivelatore BMTG indica come posizione ideale per rilevare correttamente i gas GPL un'altezza più vicina al pavimento rispetto a quella della nostra installazione, proprio perché il gas GPL è più pesante dell'aria e tende a stratificarsi nella zona bassa dell'ambiente, mentre per rilevare i gas narcotizzanti è consigliabile una zona dove avviene prevalentemente la respirazione degli occupanti. La posizione del rivelatore BMTCO per il monossido di carbonio, invece, è più corretta in quanto deve essere installato in una zona ad altezza respirazione e in prossimità di apparati che potrebbero emettere il pericoloso gas.
Dopo alcuni mesi di normale utilizzo, dobbiamo affermare che sono sempre stati silenziosi, quindi abbiamo immaginato che nel nostro camper non sono avvenute fughe di gas pericolosi. Ma dovevamo capire se i rilevatori rilevano veramente i gas pericolosi prima che possano nuocere alla nostra salute. E qui ci siamo sbizzarriti nel trovare il modo di farli suonare. Ecco cosa abbiamo fatto per farli scattare.
TEST GAS GPL
Per prima cosa, abbiamo testato il RIVELATORE BMTG, specifico per i gas GPL e narcotizzanti, creando una fuga di gas in maniera controllabile. Per fare ciò con la dovuta sicurezza, abbiamo posizionato sul tavolo della dinette un fornello a gas da campeggio ed abbiamo aperto leggermente il rubinetto, naturalmente senza accendere la fiamma. Ovviamente le finestre erano perfettamente chiuse per ottenere una buona sigillatura della cellula del camper.
Appena abbiamo girato il rubinetto, abbiamo subito avvertito l'odore di gas e aspettavamo da un momento all'altro il segnale sonoro e luminoso del rivelatore, che è arrivato dopo qualche secondo.
Infatti, il rilevatore BMTG allarma quando la concentrazione del gas pericoloso nell'aria arriva al 10% della soglia di pericolosità dell'uomo. Naturalmente, appena scattato l'allarme, abbiamo subito provveduto a chiudere il rubinetto del gas e areare il camper per abbassare il livello della concentrazione del gas.
Questa prova l'abbiamo fatta con la convinzione di avere un grande margine di sicurezza, in quanto la concentrazione di gas deve essere elevata per poter arrivare ad un ambiente infiammabile o asfissiante per l'uomo. Infatti, l'ambiente diventa infiammabile quando la concentrazione di gas nell'aria è da circa 2% a circa 9%. Al di fuori di queste concentrazioni, o nell'aria c'è poco gas da accendere oppure ce ne troppo, quindi l'ambiente è saturo e il gas non si può accendere anche se la quantità presente nell'aria è tanta.
Nel nostro caso, la fuga di gas provocata con il fornello da campeggio con una bombola da 480 grammi di butano (che ha caratteristiche quasi identiche al GPL e PROPANO) in un ambiente di 16 metri cubi, anche se l'avessimo svuotata completamente, avrebbe portato ad una concentrazione massima di 0,75%, ben lontana dalla soglia del 2%, oltre il quale una scintilla potrebbe scatenare un'esplosione.
Comunque, il rivelatore ci avvisato quando l'aria era ancora perfettamente respirabile, nonostante l'odore di gas.
Per silenziare l'allarme sonoro, è sufficiente spegnere il rivelatore. Attenzione però a non riaccenderlo subito, perché tornerà a suonare. Bisogna prima ricambiare per bene l'aria all'interno del camper, poi dopo qualche minuto, se la concentrazione di gas è sotto la soglia di allarme, si accende e riparte a monitorare l'aria.
TEST VAPORI ALCOOL
A questo punto, volevamo testare il rilevatore anche con dei gas simili ai narcotizzanti. Purtroppo, non siamo riusciti a reperire il gas narcotizzante, perché non viene venduto alla gente comune... quindi abbiamo dovuto trovare il modo di sostituire il gas soporifero con altri gas che potessero avere le sostanze comuni contenute nelle famigerate bombolette che tutti i camperisti temono tanto.
Ci siamo informati e abbiamo capito che uno dei gas presenti all'interno di quelle bombolette è l'etere, che possiede proprietà narcotizzanti e viene utilizzato in medicina da più di cento anni. L'etere si ricava dall'alcool etilico, prodotto che viene utilizzato frequentemente per la pulizia delle nostre case, quindi abbiamo pensato di provare a testare il rilevatore BMTG con i vapori dell'alcool etilico.
Ci siamo messi in dinette con un bel flacone di alcool etilico mezzo pieno ed abbiamo ripetutamente schiacciato il contenitore per far uscire il vapore di alcool nell'ambiente. Abbiamo avvertito subito l''odore caratteristico di alcool, però dobbiamo ammettere che durante questo test eravamo molto più tranquilli perché sappiamo che l'alcool è molto meno pericoloso del gas.
Anche in questo caso, dopo alcuni secondi, il rivelatore ha segnalato la presenza di gas all'interno del camper. Ciò significa che il sensore, oltre a rilevare i gas GPL e derivati, rileva anche i gas della famiglia dei narcotizzanti, come lo è il vapore dell'alcool etilico, elemento da cui si ricava l'etere.
Anche in questo caso, abbiamo aperto le finestre e cambiato l'aria, proprio per avere il camper in ordine per il prossimo test, che è quello che ci preoccupava maggiormente (per la nostra salute).
TEST ETERE
Per poter eseguire un test che si avvicini il più possibile agli effetti conseguenti l'utilizzo di gas narcotizzanti o soporiferi, abbiamo acquistato una bomboletta di gas starter che viene utilizzata per facilitare l'accensione dei motori a gasolio quando fanno fatica a partire, come in inverno. Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi un motore diesel che non andava in moto, partire miracolosamente con uno spruzzo di un gas contenuto in una bomboletta: alla fine abbiamo capito che era una sostanza similare l'etere e che, fatta entrare dentro al motore attraverso i condotti di aspirazione dell'aria, facilitava la combustione e, quindi, l'accensione.
Questa bomboletta contiene una sostanza similare l'etere e leggendo l'etichetta di pericolo, può provocare sonnolenza, oltre che essere altamente irritante, quindi avevamo un certo timore nell'utilizzarla per il test.
Dopo aver preso le dovute precauzioni, abbiamo erogato brevemente 4-5 volte nell'aria il gas della bomboletta e siamo rimasti in trepida attesa di sentire l'allarme gas. Vi confessiamo che i secondi non passavano mai e quando il rilevatore ha segnalato con il suo acuto beep la presenza di gas nell'aria, per prima cosa abbiamo aperto le finestre per ricambiare l'aria, poi abbiamo esultato per il risultato del test, ossia la rilevazione del gas narcotizzante presente nella bomboletta.
È ovvio che un malintenzionato non si ferma a due o tre spruzzate, ma vi scaricherà la bomboletta dentro al camper. In questo caso, il rivelatore di gas narcotizzante si attiverà subito e vi allarmerà anche se starete dormendo profondamente, svegliandovi prima che il gas abbia iniziato a fare effetto, permettendovi di accendere subito la ventola dell'oblò oppure aprire le finestre, quelle piccole, così da ricambiare l'aria senza il pericolo che il malintenzionato possa entrare dentro al camper.
TEST MONOSSIDO DI CARBONIO "CO"
Ci dispiace, ma produrre CO è molto pericoloso. Il monossido di carbonio si forma a seguito di una combustione incompleta di materiale organico come ad esempio la legna, carta, altri materiali, ossia una combustione in ambiente povera d'ossigeno. Abbiamo pensato che provocare all'interno di un camper una combustione incompleta di un gas che è letale anche in bassissime quantità, fosse troppo pericoloso per la nostra salute, quindi, alla luce dei successi dei test del rivelatore BMTG, ci fidiamo che anche il rilevatore BMTCO per il monossido di carbonio lavori bene come il suo fratello BMTG.
CONCLUSIONI
Con questi test abbiamo capito che i rivelatori di gas CBE funzionano bene, avvisandoci già a partire da una bassissima concentrazione di gas nell'aria, ben lontana dalla soglia di pericolo per le persone. Noi siamo molto soddisfatti e ciò ci dona molta tranquillità e sicurezza durante le notti in camper.
Un consiglio che vi diamo è quello di utilizzare l'uscita dei rivelatori per azionare una ventola di un oblò, così da poter avere un immediato ricambio di aria che può essere utile quando non siamo presenti in camper e avviene una fuga di gas oppure quando stiamo dormendo e un malintenzionato utilizza i gas narcotizzanti.
Ci sarà qualcuno di voi che starà pensando che i gas narcotizzanti sono leggende metropolitane, e forse lo sono veramente, ma avere un apparato a bordo che possa rilevarli ed allarmarci, ci permette di far trascorrere le vacanze in maniera più serena e tranquilla.
Un'ultimo consiglio che vi diamo è di acquistare apparati di qualità e di marche rinomate. E diffidate da rilevatori "tutto in uno", perché l'hardware del rilevatore gas GPL è differente da quello per i Monossido di Carbonio CO. In caso di un unico apparato, occorre verificare se sono presenti almeno due distinti sensori, proprio perché ogni gas deve essere rilevato da uno specifico sensore e un unico sensore potrebbe rilevare bene un gas e rilevare male l'altro gas... Diffidate anche da rilevatori troppo economici, perché se per rilevare questi tre gas ci vogliono due apparati, è presumibile che un apparato "tutto in uno" di qualità debba comunque avere un costo simile al prezzo dei due apparati singoli. Se il prezzo è troppo basso, potrebbe significare che possa avere un solo sensore e, quindi rilevare bene solo un tipo di gas.
Vi segnaliamo anche che i rivelatori CBE hanno una durata prevista di 10 anni, poi devono essere sostituiti. Tenete conto anche di questo dato, perché i rivelatori di altre marche hanno generalmente una durata di 5 anni... quindi quelli di CBE durano il doppio, mentre gli altri vanno sostituiti due volte per arrivare a coprire la durata dei rivelatori CBE.
Per qualsiasi ulteriore informazione, vi rimandiamo all'approfondimento sulla nostra RECENSIONE IN VETRINA, oppure potete consultare il sito www.cbe.it
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Articolo realizzato in collaborazione con CBE