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Gorizia e dintorni in camper: 7 (+2) luoghi imperdibili

gorizia dintorni copertina defIl nostro itinerario alla scoperta di borghi storici, mare e panorami di grande fascino, ecco qui raccontata la nostra esperienza estiva in questo territorio così affascinante ed interessante del Friuli Venezia Giulia

di Marzia Mazzoni

Terre di mezzo, di confine o meglio ancora di passaggio tra il Balcani e l’Italia; terre che conservano una storia mitteleuropea, affascinanti ed interessanti da gustare a ritmo lento e farsi trasportare dal bello.
Un viaggio alla scoperta del territorio di Gorizia e di luoghi imperdibili, abbiamo aggiunto il (+2) perché siamo “sconfinati” a visitare 2 Patrimoni Unesco che però fanno parte della provincia di Udine.
Vi raccontiamo questo itinerario con la sequenza che abbiamo realizzato noi, eravamo precedentemente stati a Caorle e alla Brussa (diario di viaggio online), poi a Lignano Sabbiadoro dove avevamo trascorso un paio di giorni con amici.
Prima di partire a raccontarvi queste bellezze “giuliane” (attenzione a non confondere la parte del Friuli con quella del Venezia Giulia!) vi diamo qualche indicazione e consiglio:
  • la zona è molto camper friendly, trovate quasi in ogni paese un punto dove fermarvi, spesso anche con camper service;
  • portate le biciclette, sono presenti moltissime piste ciclabili;
  • se avete intenzione di visitare molti luoghi e/o muovervi con mezzi pubblici (compresi i battelli) vi conviene fin da subito comprare la FVG card che da diritto a tantissime opzioni e convenzioni;
  • la rete degli INFO POINT turistici è davvero capillare, in ogni paese c’è un ufficio e personale gentilissimo che possono fornire indicazioni per le visite, consegnando anche mappe, dépliant e consigli in base alle esperienze che si vogliono fare in loco;
  • quando è possibile, partecipate a visite guidate, i racconti dei luoghi e della storia hanno un valore aggiunto per meglio comprendere queste terre di confine condivise e conquistate con il sangue e la sofferenza di questo popolo.
E ora bando alle ciance, si parte! Ecco i 7(+2) luoghi imperdibili nel goriziano.

(+1) AQUILEIA: patrimonio UNESCO
Aquileia mosaico nastro
Noi la raggiungiamo dopo aver trascorso qualche giorno a Lignano Sabbiadoro con amici.
La vicina Grado potrebbe essere un’ottima base e poi raggiungere AQUILEIA utilizzando il battello o la comoda pista ciclabile partendo da Grado.
La sua bellezza è da scoprire a ritmo lento, il nostro consiglio è di prendervi tempo e gustarla in ogni suo spazio.
Perché l’UNESCO l’ha inserita nella lista dei patrimoni dell’Umanità? Per l'importanza della sua area archeologica e per la bellezza dei mosaici pavimentali che ospita.
Prenotata la visita guidata (con la FVG è gratuita) ci incamminiamo alla scoperta di questa città di confine che grazie alla sua posizione strategica diventò uno dei più importanti porti dell’Adriatico e seppe trarne benefico per arricchirsi economicamente, ma anche culturalmente.
La passeggiata con la guida parte da quello che fu il foro romano. La città di Aquileia era una delle più importanti dell’Impero Romano, pensate che nel 395 d.c. alla morte dell'Imperatore Teodosio I, era la nona città dell'Impero e la quarta d'Italia, dopo Roma, Milano e Capua, celebre per le sue mura e per il porto.
La nostra passeggiata prosegue verso il porto fluviale, non prima di aver dedicato tempo a quella che è la storia del Milite Ignoto, sì avete letto bene, quello che si trova a Roma sull’altare della Patria che partì proprio da qui e fu scelto da Maria Bergamas tra 11 feretri nel 1921.
Il porto fluviale conserva una storia importantissima per Aquileia perché da qui arrivavano merci dal bacino del Mediterraneo e dall’Oriente e venivano smistate per poi essere indirizzate verso il nord Europa. Spezie, tessile, pietre preziose come per esempio ambra, ma anche uomini che lasciavano la loro impronta di cultura e sapienza.
La bellezza da effetto WOW è la basilica di Santa Maria Assunta quella che conserva uno scrigno di mosaici pavimentali: 760 mq di piccoli tasselli che raccontano storie, insegnano al cristiano la catechesi.
La passerella che corre sopra a questo enorme e meraviglioso pavimento permette di osservare questi mosaici dove si possono scorgere animali simbolici del catechismo cristiano, volti, rappresentazioni.
Visitabile è pure la cripta con affreschi del XI° secolo, uno dei luoghi religiosi medioevali tra i più importanti dall’area veneta e friulana e conserva le e reliquie dei martiri aquileiesi, questo era un motivo di attrazione per i pellegrini dell’epoca per passare qui e far parte di quel movimento di popoli che transitavano per Aquileia portando cultura e conoscenza.
Svetta a lato della basilica il campanile alto 76 metri. Il Battistero collegato alla basilica da un corridoio porticato, vi consigliamo di visitarlo all’interno.
La nostra passeggiata alla scoperta di Aquleia prosegue con la Domus e Palazzo Episcopale, la Domus di Tito Macro, nonché il Cimitero dove riposano le 10 salme che furono “scartate”per scegliere il Milite Ignoto.
Ultimo ma non ultimo, visitiamo il Museo Archeologico Nazionale. Ci sono tanti che alla parola Museo avvertono già una reazione di fastidio come un qualcosa di noioso e pedante, vi assicuriamo che questo non lo è proprio e come ci ha detto la guida nella mattinata “andate a vedere Aquileia nella sua bellezza verticale!”.
. Prendetevi almeno un’oretta per visitarlo perché è davvero molto interessante, pensate che sono conservate all’ultimo piano gemme e pietre preziose incise di grande fascino e valore.
Prima di lasciare Aquileia ci fermiamo al chiosco per acquistare vini della zona (Refosco e Friulano DOC).
Il nostro viaggio prosegue, percorriamo pochi chilometri e raggiungiamo Grado.
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1) GRADO: isola del sole
grado
Una decina di chilometri separano Aquileia da questa isola unita alla terraferma da un lungo punto su cui corre anche la ciclovia Alpe Adria Radweg che da Salisburgo arriva fino a qui, a GRADO.
Quello che un tempo era un suggestivo borgo di pescatori ora è una rinomata e raffinaa località turistica, considerata la perla delle località marine del Friuli Venezia Giulia vantando circa otto chilometri di spiagge, 120mila mq di arenile suddivisi in 4 spiagge rivolte a sud, per un’esposizione al sole unica.
Grado è famosa per le sue spiagge di sabbia dove il mare degrada lentamente, a volte anche troppo visto che per bagnarsi bisogna camminare un po’… Dipende dal punto dove ci si trova!
Viene definita anche “figlia di Aquileia e madre di Venezia".
Un’isola nell’isola è quella chiamata della Schiusa, unita a Grado da due punti, è la zona residenziale che ospita anche il campo sportivo comunale.
Andiamo insieme a scoprirla nelle sue bellezze perché Grado non è solo mare.
Il centro storico è carino contraddistinto da localini, negozi e scorci caratteristici, comodissime ciclabili raggiungono i vari punti dell’isola attraversando rigogliose aree verdi della città giardino oppure costeggiando il canale dei Moreri e della Schiusa, fino a raggiungere la pineta.
Grado accontenta veramente tutti: chi vuole prendere la tintarella, ma anche chi vuole rilassarsi negli spazi verdi oppure visitare la sua parte storica.
Ora vi portiamo a conoscere quest’ultima, la parte del Castrum, un labirinto di calle e campielli dove si trovano scorci davvero suggestivi.
Di notevole interesse è la Basilica di Santa Maria delle Grazie, vi consigliamo di entrare e notare le due fasi costruttive ammirando i mosaici pavimentali, disposti su doppio livello.
Poco più avanti si trova la Basilica di Sant’Eufemia con il lapidarium ed il Battistero; pure qui vi invitiamo a prendervi un po’ di tempo per entrare ed ammirare i mosaici, il pulpito di forgia moresca e tanto altro. All’interno del Battistero troviamo ad accoglierci una deliziosa musica che esce dalle corde di un violino suonato da una giovane ragazza, è un’atmosfera piacevole se non fosse la forte umidità ed il caldo che si respira all’interno e non invita a restare, situazione tipica dei luoghi di culto di questa zona.
Prossima tappa è piazza Biagio Marin dove si trova la casa della Musica ma anche una zona di scavi dove un tempo c’erano la Basilica e il Battistero in Corte, un complesso di epoca paleocristiana.
Da qui ad arrivare al lungomare Nazario Sauro è un attimo e poi proseguire verso viale Regina Margherita, che con le vicine via Carducci e via Dante formano un quartiere aristocratico dove si respira il fascino asburgico di ville signorile, alcune in stile liberty.
L’ufficio turistico è davvero molto preparato nel consigliare esperienze, attività, escursioni.
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2) Isola di Barbana
isola di barbana
Tra le varie escursioni proposte dall'ufficio turistico, decidiamo di partecipare a quella in motonave che porta alla scoperta della laguna di Grado e l’isola di Barbana; un’escursione che dura circa 2 ore e mezza in cui si ha la possibilità di conoscere meglio il territorio, la flora, la fauna, avvistare Casoni e soprattutto approdare su quest’isola dove sorge il Santuario mariano.
Durante la navigazione si è accompagnati dalla voce di una guida che racconta le caratteristiche di Grado, della laguna e di tanti aspetti legati a questo particolare territorio.
Consigliamo nel periodo estivo di proteggersi con creme e cappelli perché la parte superiore della motonave è la parte più piacevole per vedere tutto al meglio, però è chiaramente la parte più esposta al sole.
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3) CORMONS: il meglio del Collio
cormons degustazione
Lasciata la costa, ci dirigiamo verso la parte interna collinare, la zona del COLLIO rinomata per i suoi vigneti che si arrampicano sulle colline, ma soprattutto per i suoi straordinari vini, viene definita una delle zone vitivinicole più pregiate al mondo vantando DOC d'eccellenza (Sauvignon, Merlot, Pinot nero, Cabernet, Pinot Bianco, Friulano, Pinot Grigio, Chardonnay, Ribolla gialla, Picolit). 
Questa zona vanta un microclima unico per escursione termica e ventilazione, nonostante la latitudine qui crescono i fichi d’India, gli ulivi e le palme. 
Un’altra eccellenza alimentare è il prosciutto crudo, provare per credere!
L’arrivo a CORMONS (m 56 slm) in questo periodo di fine agosto è caratterizzato da vigneti che mettono in bella mostra i grappoli maturi dell’uva che attendono la vendemmia che inizierà da lì a poco.
Una sosta presso il Cantiniere a Borgnano ci permette di fare un’esperienza di degustazione di vini ed entrare nel vivo del territorio e delle sue tipicità.
Raggiungiamo l’area camper posta sul monte Quarin dove sono presenti 3 stalli, gli altri 2 occupati da un camper inglese e uno austriaco (sembra la storiella delle solite barzellette: c’è un italiano, un inglese ed un austriaco…).
La serata la trascorriamo a conversare con i vicini di camper britannici cercando di cavarcela con il nostro inglese stentato, ammirando un bel panorama sul territorio sottostante e confrontandosi come camperisti.
Il mattino dopo scendiamo dal sentiero “del Porton Ros” che si snoda all’ombra di frondosi alberi per raggiungere il centro storico di CORMONS, oggi (venerdì) è giorno di mercato.
Prima di fare un po’ di shopping, decidiamo di visitare i monumenti più importanti di questa località che si legge dalla tabella informativa che abbia origini antichissime (celtiche).
Tra vie dove si affacciano bei palazzi si trovano edifici religiosi come la chiesa di Santa Caterina, nota come Santuario di Rosa Mistica e il Duomo di San Adalberto dedicata al vescovo boemo, in entrambi i casi vi consigliamo di entrare all’interno ed ammirare la bellezza di questi luoghi sacri.
Risaliamo verso l’area camper e da lì prendendo una stradina in salita raggiungiamo la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso popolarmente conosciuta con la dedicazione a Sant’Anna; da qui si gode di un meraviglioso panorama su Cormons e il territorio circostante caratterizzato da vigneti a perdita d’occhio.
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4) CAPRIVA DEL FRIULI ed il sentiero delle vigne alte
capriva isonzo sentiero vigne alte

Ci spostiamo di pochissimi chilometri con il camper e raggiungiamo un’altra località del Collio. Qui siamo davvero immersi nella Natura e nella bellezza dei vigneti.
Cogliamo il suggerimento della gentile signora dell’info point di Cormons e indossando scarpe ed abbigliamento sportivo ci incamminiamo per percorrere uno suggestivo percorso chiamato “sentiero delle vigne alte”.
Oltrepassando il castello di Spessa si entra in un vero e proprio paradiso della Natura, qui facciamo una scorpacciata della bellezza del Collio. Ad ogni passo, ammiriamo queste terre di vigneti dove ora grappoli d’uva ormai giunti a maturazione sono appesi “pesantemente” ai filari e sono protagonisti colorati di questo acquerello. Completano il quadretto alberi di ulivo, aziende vitivinicole e gatti che ci guardano curiosi.
In serata raggiungiamo a piedi il centro di Capriva dove si tiene uno spettacolo di ballerini messicani qui in Italia per ii Festival Mondiale del Folklore Città di Gorizia.

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5) GORIZIA: città di confine

gorizia confine

Da qui al 2025 ne sentirete parlare spesso di questa città e la vicina Nova Gorica, perché entrambe saranno CAPITALE DELLA CULTURA in quell’anno.

Bella, affascinante, curiosa, misteriosa ed elegante, questa è GORIZIA, una città che nei vari secoli è passata da essere la “Nizza austriaca” luogo scelto per la villeggiatura durante l’impero austro-ungarico, fino ad essere contesa, conquistata e poi divisa da un confine che chissà in quanti conoscono la sua storia.

Ma andiamo per gradi e soprattutto andiamo insieme a scoprirla.

Parcheggiato il camper nell’area attrezzata, ci incamminiamo a piedi a scoprire questa città che tanti “snobbano” e non la visitano, invece noi siamo veramente curiosi di entrarci a capofitto per conoscerla bene.

La nostra prima meta da raggiungere è il Castello che sorge sulla sommità della città (riaperto di recente dopo la restaurazione).

La struttura massiccia e possente è racchiusa all’interno del borgo medievale (sec. XI) dove si trova anche la chiesetta di Santo Spirito.

Visitiamo all’interno il Castello dove si trovano sale arredate (in una abbiamo trovato anche un’esperienza multimediale).

Interessanti e da assolutamente vedere sono i Musei del Borgo di Castello: uno dedicato alla Grande Guerra (da pelle d’oca), uno della moda e alle arti applicate.

Lasciamo il borgo medievale del castello per ritornare al centro di Gorizia, è l’ora di pranzo e per un pasto veloce ci fermiamo al Tunnel Food And Drink dove preparano gustosi panini (e non solo) che vengono farciti scegliendo tra ingredienti dal gusto italo-balcanico. Buon rapporto qualità/prezzo.

Gironzoliamo poi nel centro storico in attesa delle ore 16.30 quando ci troveremo in piazza della Vittoria con la guida per la visita “Gorizia e il Novecento: la frontiera scomparsa”.

Visitiamo la chiesa di Sant’Ignazio (fate attenzione al grande cartello apposto davanti che ricorda nuovamente la storia del Milite Ignoto e le 11 salme che furono qui ospitate nel 1921), ammiriamo il palazzo del Governo, percorriamo via Rastello su cui si affacciano vetrine che raccontano di un passato storico dove si trovavano le botteghe tipiche artigiane, raggiungiamo piazza Sant’Antonio dove si trova palazzo Strassoldo, residenza dei membri della casa reale di Francia in esilio qui nel 1836 (attualmente è un hotel).

Una visita al Duomo e il suo interno in stile barocco, che ospita la pietra tombale dell’ultimo Conte di Gorizia.

Grazie ad un biglietto gratuito ricevuto al Castello, abbiamo potuto visitare una mostra temporanea all’interno di Palazzo Attems Petzenstein dedicata all’Italia degli anni Cinquanta moda e design.

L’appuntamento con la guida è a Piazza della Vittoria, già Travnik, già Piazza Grande… già da qui possiamo comprendere quanti cambiamenti ha subito questa città!

La guida turistica ci racconta la travagliata storia di Gorizia nel ‘900, da un confine all’altro, la divisione della città, i sotterfugi dei contrabbandieri, la prepustnica, cosa accadde una curiosa domenica d’agosto.

Visitiamo il nuovo Museo “Lasciapasse/Prepustnica” (una mostra fotografica e multimediale alla scoperta della storia di Gorizia, Nova Gorica e del confine che le attraversava, un viaggio tra le memorie dei testimoni e le immagini d’epoca) e il Museo del Contrabbando (curiosi sono gli oggetti custoditi all’interno, da vedere assolutamente! Ingresso a pagamento), ascoltiamo i suoi racconti, gli aneddoti e le curiosità di questa città divisa in due per lunghi anni, il “Muro di Gorizia” costruito nel 1947 e consisteva in una recinzione costituita da un muretto di calcestruzzo largo 50 centimetri sormontato da una ringhiera di un metro e mezzo.

Sembrano storie al di fuori della logica umana che ci lasciano stupiti, curiosi, imbarazzati di fronte a situazioni più riconducibili al Medioevo e non invece accadute ai giorni nostri.

Il confine con la Slovenia corre sulla vecchia ferrovia, lo percorriamo a piedi osservando i vari punti che appartenevano alla vecchia divisione.

La passeggiata con la guida termina a piazza della Transalpina dove si trovano i simboli della divisione di Gorizia nel secondo dopo Guerra.

Vi consigliamo anche di entrare alla Stazione di Nova Gorica ed osservare ambienti dal gusto antico che ricordano vecchi film.

Salutiamo la guida e la ringraziamo di averci fatto conoscere la storia di Gorizia e del suo passato.

Riprendiamo il camper e prima di raggiungere la prossima località, facciamo una capatina a Nova Gorica per il pieno del diesel che è decisamente più a buon mercato dell’Italia!

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6) GRADISCA D’ISONZO: borgo fortificato

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Prima di visitare il paese ci incontriamo con un amico camperista per un aperitivo. Gli raccontiamo della visita del giorno precedente a Gorizia, soprattutto della seconda parte dove abbiamo “toccato con mano” la storia del secondo dopo Guerra. Ci conferma che pure lui (nostro coetaneo, quindi cinquantenne) possedeva la prepustnica, ci racconta aneddoti di quel periodo storico che ai nostri occhi è così interessante, seppur tanto complicato e siamo certi, doloroso per la popolazione.

La nostra visita a GRADISCA si snoda all’interno delle mura fatte costruire dai Veneziani nel 1400 per funzioni difensive, ora è un affascinante paese inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Sulle vie deserte e silenziose in questa giornata di afoso agosto si affacciano palazzi storici di grande fascino e piccole botteghe.

Un’intera via ricorda con manifesti nomi di artigiani che un tempo erano presenti qui, è la via degli Artisti.

Ci fermiamo per un pranzo frugale all’Osteria Mulin Vecio dove in un’atmosfera d’altri tempi si mangiano piatti tipici. Buono il rapporto qualità/prezzo.

Il nostro viaggio prosegue verso un luogo doloroso della storia italiana.

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7) REDIPUGLIA: il più grande sacrario militare italiano

sacrario militare redipuglia

Un nome curioso per questo luogo che dista centinaia di chilometri dalla Regione Puglia con cui non ha nessun legame, le origine invece risalgono ai termini sloveni "sredij polije" ovvero terra di mezzo, dove sorge questo grande sacrario sulla collina e le terre dove ci svolsero le violentissime battaglie della prima Guerra Mondiale.

La parola “PRESENTE” che si ripete sui 22 gradoni che formano questo Sacrario costruito a ridosso di questa collina sono un pugno allo stomaco, un appello a cui ogni soldato rispose con chissà quale orgoglio per poi finire massacrato.

39.800 nomi e cognomi di corpi riconosciuti, ma il numero del sacrario è molto più alto, si legge che conserva oltre 100.000 soldati italiani caduti (la differenza tra i noti, ci da quelli ignoti).

La salita alla cima in un doveroso silenzio lascia il tempo ad ognuno di noi per pregare, riflettere, maledire le guerre, cercare cognomi che ci appartengono.

Il museo posto in cima e la storia della costruzione e ricostruzione di questo sacrario completano la visita dal punto di vista storico.

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(+2) PALMANOVA: la città stellata a 9 punte

Palmanova

Patrimonio UNESCO, PALMANOVA in provincia di Udine è famosa per la sua vista aerea di città fortezza a forma di stella con 9 punte. Molte persone reputano deludente ed inutile la visita perché la visione dei vari luoghi ad altezza occhi non è così affascinante come la si immagina dall’alto.

In realtà Palmanova va immaginata ad ogni angolo, guardando bastioni (da vedere assolutamente il parco storico dei Bastioni), percorrendo le gallerie sotterranee di contromina (io, Marzia, che soffro di claustrofobia sono riuscita a percorrerle), la Ronda delle Milizie, la Polveriera… insomma tutti quei dettagli che ci fanno comprendere la sua struttura.

Piazza Grande è il cuore della città dove sorge il Duomo Dogale, un edificio maestoso dedicato al SS Redentore, vi consigliamo di visitare l’interno (dépliant posto all’entrata spiega nel dettaglio tutto per benino). Su questo ampio spazio sorgono anche il Palazzo dei Provveditori, la Loggia dei Mercanti e della Gran Guardia, nonché le 11 statue dei provveditori generali che la circondano.

 

Il nostro viaggio alla scoperta di Gorizia e dintorni (+ 2 eccellenze della provincia di Udine) termina qui, prima di chiudere questo lungo diario di viaggio vogliamo spendere due parole nei confronti della Regione Friuli Venezia Giulia che si merita un plauso per la super organizzazione degli Uffici Turistici ma soprattutto per aver creato questa fitta rete di approdi per i campersti con soste e aree camper, dove la maggior parte sono anche gratuite.

GRAZIE FVG di cuore per questa calorosa accoglienza!

  01 - Palmanova - Duomo Dogale.jpg 02 - Palmanova - Duomo Dogale - interno.jpg 03 - Palmanova - piazza Grande.jpg 04 - Palmanova - piazza Grande - dettaglio.jpg 05 - Palmanova - acquedotto veneziano.jpg 06 - Palmanova - porta Udine.jpg 07 - Palmanova - mura - scorcio.jpg 08 - Palmanova - galleria di contromina veneziana.jpg 09 - Palmanova - galleria di contromina veneziana.jpg 10 - Palmanova - mura fortificazione.jpg 11 - Palmanova - mura fortificazione.jpg 12 - Palmanova - polveriera napoleonica.jpg 13 - Palmanova - porta Aquileia.jpg

 


Dove sostare

sosta camper grado

Ecco dove abbiamo sostato noi con il camper

Goriziano dove sostare 

Per altre strutture ricettive, consigliamo di consultare la nostra WEB APP camp.vacanzelandia.com

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